Desiderio di favole

Dieci lustri ormai compiuto
ho di questa inferma vita.
Sempre in favole ho vivuto,
e vivrò fin ch'è finita.

Ne le ancor lattante
le sdentate donniciuole
l'alma debole incostante
mi nudrir d'assurde fole.

Io da loro narrar m'udia
come spesso a par del vento
van le streghe in compagnia
dè demoni di Benevento;

Come i lepidi folletti
di noi fanno gioco e scherno,
e gli spiriti maledetti
a noi tornan dall'inferno.

Con la bocca aperta e gli occhi
e gli orecchi intento io stava:
mi tremavan i ginocchi:
dentro il cor mi palpitava.

Al venir de le tenebre
m'ascondea fra le lenzuola:
findi un sogno atro e funebre
mi troncava la parola.

Non di meno al novo giorno
obliavo i pomi e il pane;
e le vecchie io fea ritorno,
e chiedea nuove panzane.
Composta venerdì 10 febbraio 2012

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