Scritta da: Antonio Prencipe

Anime di diamante acerbe

Bisogna sapere fingere per poter
imparare ad essere felici...
Nella mia adolescenza parole mozzate
pesanti come il piombo.
M'incammino alla ricerca d'umanità
con la testa chinata, calpestata
dai commenti delle gente
sul mio corpo sporchi.
Come può un padre offendere un figlio.
I figli sono il frutto dell'egoismo
di due persone che non pensano
al futuro ma solo alla loro voglia d'amare.
I figli sono le chiavi del tormento
quelle che aprono i respiri
affannosi del dolore...
Ci raccoglieremo da terra perché
si deve andare avanti e lo si fa
per gli altri mai per noi stessi.
Delle volte i figli non sono altro
che il risultato acerbo di uno sbaglio
costretto a trasformarsi in amore...
Nato già tradito...
Mi acclamavano mille poesie vendute
all'odio per sentirsi un po' più amati.
Questa casa puttana ha nascosto
i colori della felicità a noi stessi...
Donai il cuore ed ebbi in cambio
un po di solitudine da accarezzare.
Regalai il mio corpo ed ebbi in cambio
un'anima che non sapeva cosa volevo io...
Ebbi in cambio i soldi serviti a comprare
una storia finita su un letto amaro.
Stare nella merda e sentire
l'odore di verità pugnalare il viso
tenuto stretto fra le mani spoglie di fantasia.
Il destino morsicato...
Allontanare ancora una volta la provvidenza
che ci tiene appesi come marionette
sostenute da ipocriti fili argentati.
Noi figli ci sentiamo soli
tra una guerra e un insulto...
La voce di una psicopatica forse potrà
far crollare il muro d'egoismo che ci circonda.
Siamo sempre più niente noi figli...
Non abbiamo più viaggi da ricordare
al mondo se no quell'ultimo
bacio su quel fiume dimenticato da noi
con quell'anima di diamante
scomparsa lì accanto ai sogni.
Composta mercoledì 14 dicembre 2011

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    Scritta da: Antonio Prencipe

    Commenti


    6
    postato da , il
    Capisco cara Tindara un bacio e grazie........... onorato come sempre...........
    5
    postato da , il
    scrivi bene ...trasmetti in maniera  eclatante le tue sensazioni...io sono mamma e ho riflettuto spesso sul rapporto madre -figlio e mi rendo conto che spesso però i figli riescono a guardarti solo come genitore non comprendono che anche noi siamo esseri umani con i nostri sogni  ed i nostri dubbi e soprattutto anche noi abbiamo fatto forse le stesse esperienze
    4
    postato da , il
    Grazie infinite Nadia....... un abbraccio, ciao
    3
    postato da , il
    Devo dire che sei molto bravo nel comporre e non intendo bravo per la struttura della poesia in se stessa, ma nel comporre stati d'animo che fanno proiettare il lettore in "quel mondo", fatto di pensieri, di contestazioni, di scontento per la vita, dando la colpa a ipotetici errori di fecondazione.

    Questa poesia mi fa riflettere come madre, quale sono di due figli ormai uomini e mi chiedo se anche loro abbiano mai attribuito a me l'errore della loro nascita, scelta invece con amore non egoistico.

    Poesia diretta, dura, rabbiosa, ma molto bella.
    2
    postato da , il
    Grazie mille davvero, un forte abbraccio..............

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