Scritta da: Antonio Prencipe

La guerra non ripaga le lacrime

La parola Pace ormai insanguinata
rinasce ogni volta dentro
una bandiera colorata.
Un corpo senza respiro...
Si Dio prendi anche me,
un'altra croce non fa rumore
nel cimitero degli innocenti.
I corpi immobili: vittime
della guerra stesi a terra
come sigarette calpestate dal vento.
Parole gettate nel camino assieme
alla disperazione dei folli.
Pensieri sfuggenti sono i missili
che sfiorano i capelli neri
come il nulla che presto arriverà.
Abbracciava sua mamma e sorrideva
al suo carnefice il bambino
dalle lacrime argentate...
La sua purezza prima di diventar tempesta
rimase a guardare il sangue grondare
dalle labbra astemie di un soldato
venuto da lontano per morire solo
in quella pace che tanto aveva predicato.
Il portinaio del paradiso attende
le anime per salvarle definitivamente
da questa guerra fredda scambiata per libertà.
Dio si lavò le mani...
I peccati perdonati e i corpi nei fiumi
consumati, divorati dai falchi codardi.
Scannati come animali e gettati
nei pozzi troppo profondi per
poter essere trovati dall'amore.
Guerre Sante che non conoscono fame
e preghiere di bambini morti sugli altari
costeggiati da petali e lacrime d'angeli.
Caccia all'uomo scambiata per incidente
stradale nell'autostrada della vita.
Un tulipano sui corpi deturpati
nascerà ogni volta che una
goccia di sangue sfiorerà
il terreno prosciugato dal dolore.
E camminare a piedi nudi sul filo spinato
per poi squarciarsi l'anima
con i cristalli di neve rovente.
Aerei di carta un giorno torneranno in cielo
ricordando al mondo che la guerra
è solo una lacrima spezzata che cade
dagli occhi di chi la guarda.
Composta domenica 4 dicembre 2011

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