Scritta da: Silvana Stremiz
Mi chiedo spesso
babbo
quale è stato il momento
in cui sei morto

Cosa puoi aver provato
mentre ti abbracciava la fine.
Se hai sentito il freddo
di quell'ultimo respiro.

O se il gelo e i graffi dell'anima
non fossero troppi
e i sogni non fossero
stati troppe volte spezzati
nella "corsa della vita"
per non provare calore
nell'andartene via.

E se tutti quei se e ma
non avessero già scritto
la tua fine.
Se la tua anima
non fosse troppo
stanca
per fermarti ancora.

Mi chiedo spesso babbo
cosa hai provato
mentre la morte
ti rubava alla vita
o se la morte non
ti fosse giunta
quando ancora
eri in vita.

Se hai provato paura
freddo o liberazione
nel momento
dell'addio.

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    Scritta da: Silvana Stremiz

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    21
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    E la morte che da il senso alla vita, ma sicuramente la vita è "Tutto"
    20
    postato da , il
    Forse è la vita a non essere tutto. A.P.
    19
    postato da , il
    Quando muore qualcuno a noi così caro, quando gli stringiamo la mano e si spegne guardandoci negli occhi oppure dopo tanto dolore e tormento (magari incosciente da ore come mio padre), ci poniamo domande. Domande senza risposte. Mio padre è morto nel 2001 e non c’é momento in cui non mi ponga domande su cosa avrei potuto fare e cosa abbia provato nel momento in cui se n’é andato. Non ho  ancora trovato una risposta ma il tormento più grande è non sapere qual è stato il momento in cui lui è morto “davvero” . Non so se credo ancora in Dio ma so che quando ho bisogno di qualcosa vado sulla tomba di mio padre a parlare. E so che lui mi ascolta da quella terra di nessuno.
    Quando ho scritto questa poesia ho pensato agli ultimi mesi della sua malattia, alla tristezza che vedevo nei suoi occhi per una vita spesa male. Ma una vita piena d’amore nei nostri confronti. Un amore spesso celato dietro gesti incomprensibili che forse neppure lui sì è perdonato. Ma so di certo che ci amava, spero solo che lui abbia capito quanto anche noi lo amavamo.
    Ho scritto così tanto per lui, dalla poesia “A mio Padre”  a questa qui. … sperando in cuor mio che le parole gli arrivassero laddove giace in quel luogo senza ritorno.  Ogni volta che la leggo, per quanto stupido possa sembrare, e che trovo un commento, mi scende una lacrima di nostalgia colma d’ amore. E sento il peso di tanti “perché” senza riposta.
    Un Abbraccio a te Francesco e grazie per le tue parole.
    A te Giorgio rispondo solo con un abbraccio….
    18
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    Cara Silvana, ho vissuto questi attimi terribili, è da 2006 che mi sto tormentando l'anima chiedendomi cosa provasse mio padre mentre cosciente e con noi figli accanto ci stava lasciando. Io gli tenevo la mano quasi a voler impedire alla morte di portarmelo via, lui mi guardava negli occhi, ci guardava tutti negli occhi, ma io non riuscivo a comprendere se cercasse di rassicurarci oppure cercasse aiuto. Non riesco a togliermi più dalla mente quei momenti strazianti e nfiniti. Non ci crederai mai Silvana, ma da allora ho sempre pensato di voler scrivere un giorno qualcosa su questo triste evento, da subito ho avuto chiaro il titolo, ovvero: "L'ULTIMO RESPIRO".  Non so bene quale fosse il motivo che mi spingeva a voler per forza scrivere e descrivere quegli attimi di vita di mio padre, gli ultimi che precedevano la sua morte, ma volevo farlo. Forse ti ho gia detto, scrivendoti su FB che quando voglio inviare delle frasi particolari agli amici, in molte occasioni me le vado a cercare fra le tue FRASI, LE TUE POESIE, ora per caso ho letto questa che mi ha commosso tanto e in un certo senso mi ha rabbrividito, mentre la leggevo pensavo che quelle erano le parole che forse avrei voluto scrivere io.
    Credo di essermi dilungato molto ma spero di non aver annoiato nessuno, in quanto a te Silvana devo dire che più ti leggo e più mi piace farlo. Grazie!!!
    17
    postato da , il
    Silvana, mi hai trasmesso una forte emozione.
    *****

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