Il suo cappellaio matto

L'accarezzava
con guanti di velluto bianco
un sorriso accennato
vaniglia e mandorla
i sensi la stavano lasciando.
un profumo dolce
come i suoi modi
elegante e cortese
sapore d'insolito
quel tè, versatogli
fra tazzine di ceramica e merletti bianchi.
occhi curiosi
lucciole gli volteggiavano attorno
e ricevette un inchino
un passo avanti e uno indietro
e gira e rigira
si perse in quegli occhi smeraldo
la pelle bianca
il viso incorniciato da birichine onde arancioni
le sue mani
il suo respiro
e voltati e salta
fra le sue braccia
le labbra si sfiorarono
sospesi su cascate di cioccolato fondente
volando fra fiori canterini e misteriose creature.
era un cristallo troppo fragile
la strinse a se
amore, emozione, desidero e imbarazzo
l'innocenza della timidezza
sul suo viso si dipinse.
era il suo principe
e lei il suo gioco
e come una corrente la trascinò a se
sempre più dentro, verso il suo cuore.
e ancora un inchino
la portò via
lui aveva le chiavi
lei era il lucchetto...
oh dolce gentiluomo!
mio Cappellaio
danziamo ancora!
in questo posto fantastico
di cui solo io posso farne parte.
Composta giovedì 10 dicembre 2015

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