Scritta da: ROBERTO POZZI

Il castello di vetro

Come l'indiscusso sovrano di un piccolo regno,
l'unico rè di una casa trasparente,
quel castello di vetro non era il tuo santuario,
l'inaspettato fato ha fatto si che non lo fosse!

La tua splendida dimora crollò al suolo,
disintegrata in milioni di pezzi
sotto la furia del forte vento
di un destino che aveva scatenato
tutta la sua forza infernale.

Non eri mai stato solo
in questa tua personale catastrofe
l'angelo della morte era venuto a trovarti
ancora un'altra volta per una visita sgradita,
portando uno dei suoi soliti regali,
non quello che egli era abituato a lasciare,
un pensiero molto più angosciante
della fine della propria esistenza:
una vita di sofferenza e disperazione,
un lungo terrificante sguardo
nell'immensità dell'abisso
della pestilenza del ventunesimo secolo.

La mazzata fu così violenta
la vita che conoscevi era finita,
certamente non potevi pensare al presente,
come mai immaginare un domani
in quel futuro dannato per l'eternità.

Come un riluttante martire
non ti eri scoraggiato,
non avevi mai mollato la lotta,
passo dopo passo avevi vinto
la guerra con l'oscurità
seguendo la luce del Padre,
il sommo genitore non ti aveva abbandonato
proprio quando avevi più bisogno di Lui.

L'amore dei tuoi cari era riuscito a salvarti
diventando una moderna araba fenice

un modello d'ispirazione
per te stesso e per tutte le generazioni

un coraggioso eroe
per tutte le anime che avevano perso
la volontà di vivere!
Composta sabato 1 febbraio 2014

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