Scritta da: Silvana Stremiz
Li chiamano "diversi"
All'inizio era un neonato,
crebbe e divenne ragazzo,
pensava di essere "malato",
si trovò uomo, ma non un pazzo.

Gli "altri" lo vedono solo un "diverso",
e pensano a lui non come persona,
vedono solo il loro "universo",
non considerandolo figura "buona".

Lo chiamano in tanti modi diversi,
ma solo uno poi li accomuna,
quello del loro mondo da: "dispersi"
perché per loro la vita, non è solo una.

Sono tante le loro vite,
quelle dell'amore e della franchezza,
perché loro le hanno arricchite
nel loro intimo e nella saggezza.

Portatori di handicap vengon chiamati,
oppure "down" per i più "colti",
ma semplicemente sono portati
ad essere uomini e donne forti.

Per sopportare certi "figuri"
che non considerano il loro cuore,
non devono udire certi "siluri"
che vengon sparati senza pensare.

La loro mente: aperta e tranquilla,
si riflette ogni giorno nel loro mondo
che li fa vivere sotto una stella,
e li arricchisce assai nel profondo.

A loro tutto il nostro rispetto,
per la loro vita ricca ed intensa,
per chi è dotato di un po' d'intelletto,
sappia capire la differenza.

Che è sempre data dall'esteriore,
mentre poi conta quello che fai,
non ti pensar che nel parlare
non si palesi quel che poi sei.

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