Scritta da: Rosaria Ricciardi

Tempesta

Mani bramose che brancolano nel buio,
seguendo le tracce di un calore appena acceso.
Mani irrazionali che cercano senza parole,
guidate da un silenzio primordiale e animalesco.
Il respiro
accelera, singhiozza,
si ferma.
Il calore
aumenta, solletica,
comanda.
La ragione,
sommersa, si spegne.
Si riaccende,
in balìa della marea, del flusso, della burrasca.
La mente irradia la luce,
placa la tempesta.
Le mani si fermano, vergognose, mai pentite.
Il calore è un ricordo.
Il respiro è ormai un sussurro.
Un cavallo indomito continua a correre
nei fulminanti occhi tempestati.
Le mani, ormai ragionevoli, trasformano una scarica elettrica
in una carezza.
Ma la pioggia continua a battere.
Composta lunedì 3 gennaio 2011

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    Scritta da: Rosaria Ricciardi
    Riferimento:
    Scritta sulle ultime pagine di un libro che stavo leggendo.

    Commenti

    2
    postato da , il
    Vorrei che fosse posta una definizione di "piacere solitario"... Ho avuto una concezione perversa della cosa, forse... spero o.O
    1
    postato da , il
    non male. Dà proprio l'idea del "piacere solitario"

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