Poesie di Vito Luciano Rattoballi

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Scritta da: Vito Rattoballi

Una breve a Sarah

È pronta la luna di fuoco,
compare in questo meriggio d'estate
Agosto è il tuo giorno,
preparato forse atteso
dopo i tuoi anni.
Lunghi i tuoi giorni,
mancano i treni sulla strada ferrata
che ci possano portare sulla terra ed oltre,
girovagando nel suo cielo e le sue stelle, oltre
attraverso secondi invisibili () universi.
È pronta la luna di fuoco che compare nel meriggio d'estate,
illumina il suo cielo nero, si espande all'occhio
e ci risparmia le sue lacrime.
Vito Luciano Rattoballi
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    Scritta da: Vito Rattoballi

    Sono diventato cieco...

    Scrivo la parola che mi confonde
    seguo un tripudio orrendo, fosco
    la stupidità è la forza
    non si può scendere le scale e non scrivere la pagina
    attraversare l'infinito con le braccia alzate
    prendetevi in giro, se potete
    prendere una nota con un vibrafono
    aggiungere l'incalcolabile suono
    presto il sogno ti prenderà
    raccontare l'inesistente
    aggiungo in una miscela di sale
    senza le parole il segno è inutile.
    Sono diventato cieco dei petali delle tue rose,
    mentre raggiungo le musiche del tuo tempo.
    Vito Luciano Rattoballi
    Composta martedì 23 giugno 2015
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      Scritta da: Vito Rattoballi

      Vi racconterò di un sogno di mezzanotte

      Vi racconterò il sogno di mezzanotte
      della giornata di vento di maestrale,
      quaggiù
      nelle schiumose spiagge invase.
      Vi racconterò del viaggio
      nelle cento terre,
      delle cento chiese e cento palazzi,
      dei cento paesi e luoghi,
      dei cento uomini e donne,
      dei cento profumi e colori,
      per un lungo percorso
      cercando musiche e suoni,
      in qualunque spazio o trasparenza di vita.

      Alzati per un giorno improvviso,
      todo el amor del vecchio Neruda,
      raccogli le pietre scomparse,
      nascondile per essere riconosciute sempre,
      sempre agli occhi stanchi,
      alle innumerevoli e scordate canzoni,
      o forse il dio della nullità che ci sconvolse
      verso inutili pazzie.

      Ti lascerò per sempre alle tue rose
      e al giardino che non hai avuto,
      vagando per attimi lungo le siepi d'inverno
      e le dune dell'isola,
      ascoltando gli uccelli che a stormi ritornano
      all'Africa.
      Vito Luciano Rattoballi
      Composta nel 2015
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        Scritta da: Vito Rattoballi

        Aforismi e brevità

        Ti raccolgo mela, come fosse ieri, fra gli alberi.
        Ti raccolgo melograno, frutto d'oriente, mentre sopraggiunge l'inverno.
        Ti raccolgo Kaki, loto dei martiri, mentre il mondo finisce.
        Ti raccolgo fiore d'inverno, che resisti ancora al vecchio sole.
        Ti raccolgo ragazza bella, rosa splendente di giovinezze e di amori,
        che scelgo di viverti nei giardini fra mille tenerezze.
        Ti raccolgo vita, per lunghi respiri e cammini, attraversando questo pianeta.
        Vito Luciano Rattoballi
        Composta giovedì 29 gennaio 2015
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          Scritta da: Vito Rattoballi

          Racconti del sole e della luna

          Sì, porterò con me una cravatta per la luna,
          sì per il giorno della luna, che sia pronto al viaggio
          breve o lungo che sia,
          fra un etere e altro, senza che per noi qualcuno abbia pregato.
          Perché? Mi domando, se la luna non è arrivata,
          splendente nel suo cielo nero.
          Il tuo cuore batte senza affanni,
          senza che ci sia dolore o ansia.
          Spendimi un cent per una luce,
          per una luna, per ogni tenebre,
          per ogni amore lasciato,
          per ogni dio dimenticato,
          per ogni fanciullo che piange.

          Parlami ancora che possa sentirti,
          vivere e riconoscere,
          saltare le nuvole e l'azzurro pianeta.
          Ti racconterò ancora le mie inquietudini
          Del sole e della luna, come sempre,
          per poterci credere e sognare.
          Vito Luciano Rattoballi
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            Scritta da: Vito Rattoballi

            A dopo... primi appunti nel mattino di primavera

            Vorrei sognare le mie cravatte Lautrec
            appese qua e là
            nella cabina armadio.

            Sembra una buona cosa:
            e uscire nella stanza
            piena di rondini:
            sentire il loro sguittare:
            e dormire
            in quel letto marocchino.

            Accanto immobile
            un buddista fa ruotare
            le sue preghiere.

            Credo che sono pronto
            a morire
            rigenerato alle
            nuove vite del cosmo.
            Vito Luciano Rattoballi
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              Scritta da: Vito Rattoballi

              Riproposizione

              Riprendo il segno,
              come ieri,
              fra le spiaggie del caricatore
              e il mediterraneo,

              Appendo il respiro e gli occhi
              e gli odori di queste
              terre del Sud,
              Sud del Sud:

              mi disse
              e, volli restare!

              Mi piace guardare
              le infinite spiagge
              di Marza,
              deserte.
              A les epaules
              le dune di sabbia,
              la boscaglia
              e il vento che qui ci accoglie.
              Salvo il suono
              di un mare
              che possa ancora
              ricordare
              o ricordarmi.
              Vito Luciano Rattoballi
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