Scritta da: Salvatore Masullo

Vita da matematico

"La vita è un'equazione con troppe incognite,
dove non basta dimostrare di avere solo i numeri..."
usava ripetere il professor Concetto Di Somma,
docente di Matematica in una frazione di Cento,
provincia di Ferrara e figlio di un fattore di Potenza,
modesto contadino della Basilicata.

Fin da ragazzo, coi compagni, c'era grande differenza:
lui studiava con costanza all'ennesima potenza.
Un alunno intelligente con altissimo quoziente
e nei calcoli a memoria era il massimo esponente!
Conobbe una ragazza, che aveva meno anni,
con cui divise presto le gioie con gli affanni.

Pensò di aver trovato la formula corretta
di un sodalizio forte, sereno e con affetto.
Ma presto saltò fuori la grande differenza
con lei che discuteva ormai del più e del meno:
un dì s'accorse allora che per avere il seno
con lei doveva sempre parlare di tangente.

Benché moltiplicasse gli sforzi e le fatiche
si ritrovò da solo ad affrontar la vita,
persino quando corse quel giorno in ospedale
per un'operazione a un calcolo renale.
Ed ebbe fine presto quella sua vita triste
la sera in cui tornando dal dentista,
per l'estrazione di una piccola radice,
trovò nel letto, impavida e felice,
la sua metà, tra le braccia di un terzo.

Non accettò quell'odioso triangolo
e preso dal dolore salì sulla vettura
morendo in una curva in quella notte scura.

Di lui rimane oggi soltanto quel pensiero
scolpito dai parenti nel vecchio cimitero:
"Uomo retto, dall'intelletto acuto,
perito in una curva col suo dolore muto!"
Salvatore Masullo
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    Scritta da: Salvatore Masullo

    Frammenti del passato

    Sola, rincorsa dagli affanni di vita consortile
    hai chiuso in un cassetto quel sogno giovanile.
    Secchi petali di rose, tra pagine ingiallite,
    riportano alla mente la nostra prima lite.

    Problemi familiari vissuti con coraggio,
    nel silenzio, per superare il peggio.
    Il sonno dei bambini a farti compagnia
    mentre lo sposo tuo lavora e resta via.

    Scolastiche emozioni riaffiorano alla mente
    ti recano sollievo nell'attimo fuggente.
    Frammenti del passato, canzoni di Battisti,
    trasmettono calore ai tuoi momenti tristi.

    Ripensi a spiagge bianche, ad un immoto mare,
    ove la mente tua si lascia naufragare.
    Ed io che sto lontano ti immagino vicino,
    dopo una pioggia estiva, seduti sotto un pino.

    I lidi più segreti, le sabbie più dorate,
    vorrei che insieme a te venissero violate.
    Respireremo uniti, non resteremo muti,
    per tutti quei momenti ancora non vissuti.

    La notte allora scenda, amica come il giorno,
    insieme parleremo di ciò che ci sta intorno.
    E se anche in quel tempo io ardo, se tu bruci,
    come potranno le tenebre non divenire luce?
    Salvatore Masullo
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      Scritta da: Salvatore Masullo

      Tel Aviv Promenade

      Passeggiamo senza stancarci
      lungo questa vivace Promenade
      (o "Tayelet", come la chiamano in ebraico),
      dove la vita cittadina pulsa di continuo.
      Lungo questo pavimento chiaro di pietrisco,
      punteggiato di palme,
      resocontiamo la nostra proficua
      giornata di lavoro.
      A piedi nudi assaporiamo
      quella sabbia finissima
      e quel mare cristallino
      mosso dalla rinfrescante
      brezza del Mediterraneo...
      La notte scorre veloce,
      animata da una gioventù
      che balla e sorride
      nei "beach-side cafes",
      dove l'aria è ancora calda
      degli ultimi raggi del tramonto.

      Tel-Aviv's Promenade
      dove ci sediamo volentieri su un lido,
      attorno a tavoli bassi,
      per gustare una birra fresca
      e rimirar le spumeggianti onde
      che bagnano la spiaggia
      fino all'antico porto di Jaffa
      e quelle vecchie case sparse
      tra lussuosi alberghi,
      sfavillanti di luci rosse e gialle...

      Il cuore di Tel Aviv
      non si ferma mai
      lungo questa Promenade
      dove la notte seduce tutti:
      turisti, coppie innamorate
      e appassionati di jogging...

      E tra le fragranze marine portate dal vento,
      noi consumiamo il nostro piatto di Humus,
      insieme ad odorose erbe di giardino
      e vegetali freschi sminuzzati...

      La notte passa presto a Tel Aviv,
      (in ebraico la "Collina di primavera" ),
      la città che non si ferma mai,
      un caleidoscopio di culture e tradizioni
      che difficilmente potrò dimenticare...
      Salvatore Masullo
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        Scritta da: Salvatore Masullo

        Non dire che

        Non dire che il tempo ha cancellato
        i sentieri ameni del passato,
        quando tra i sassi di un selciato erboso
        riluceva quel viso tuo gioioso...

        Non dire che non hai più il calore
        dei giovanili ardori,
        e il cuore è preda dei tormenti
        al primo soffio languido dei venti...

        Non dire che soffri per la figliolanza
        la dura prova della senescenza:
        tu sei il fiume che scorre nelle vene,
        che smuove le radici e scava le golene...

        Non dire che il dolore ti ha piegato
        e il corpo è stanco e rassegnato:
        tu menti e dal guardo tuo profondo
        riluce, forte, l'amore per il mondo...

        E allora muovi ancora le tue mani,
        lasciandole frugare tra i capelli,
        e prova ancora l'emozione
        di un brivido notturno sulla pelle...
        Salvatore Masullo
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          Scritta da: Salvatore Masullo

          Io scrivo

          Scrivo per chi un giorno
          vorrà leggermi
          e sentirsi rinfrancato.
          Scrivo per i miei figli,
          perché la sera
          non si sentano mai soli,
          perché non ritengano
          che tutto gli sia dovuto,
          perché credano
          in una società dell'essere,
          piuttosto che dell'apparire.
          Scrivo per chi ritiene
          che la vita sia troppo bella
          per essere vissuta in due.
          Scrivo per la mia donna
          perché con Lei
          mi sono sentito importante.
          Scrivo per chi si sforza,
          nel quotidiano,
          per sopravvivere.
          Scrivo per chi pensa
          che l'autostrada
          sia sempre la via
          migliore da seguire
          ed evita sistematicamente
          i sentieri di montagna
          e le strade di periferia.
          Scrivo per chi crede
          che l'aria di campagna
          sia fatta solo di buoni odori.
          Scrivo per chi è convinto
          che nella vita
          ci siano sempre
          risposte definitive.
          Scrivo per chi si sente solo,
          per chi si perde
          nella selva della vita
          ed in mezzo a tanto strazio
          non trova vie d'uscita...
          Salvatore Masullo
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            Scritta da: Salvatore Masullo

            Lentamente scorre il Nilo...

            Domani torno in Italia
            al termine del mio lavoro.
            Lascerò un poco del mio cuore
            tra le vie di Città del Cairo,
            il più grande centro abitato
            di un'Africa che merita sorte migliore...

            "Al-Qahira", che significa "la vittoriosa",
            è l'immensa capitale dell'Egitto,
            una città che non ha mai smesso di crescere,
            coi suoi vicoli e le viuzze dei quartieri popolari...

            Cupole e minareti spuntano
            nella bianca foschia di un mattino d'autunno,
            mentre in lontananza le piramidi di Giza,
            raccontano solenni una Storia millenaria!

            Dal balcone del mio albergo,
            guardo per l'ultima volta il Nilo
            che scorre lentamente
            trafitto dal luccichio del sole,
            mentre l'aria del mattino
            comincia a riempirsi
            col suono dei minareti,
            le voci dei venditori,
            il frastuono dei clacson
            e gli odori delle cucine...

            E mentre chiudo
            la finestra del mio balcone,
            il cuore mi si stringe
            rimirando per l'ultima volta
            l'imponenza delle Piramidi,
            e questo immenso fiume
            che lentamente scorre...
            Salvatore Masullo
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              Scritta da: Salvatore Masullo

              Montagne dell'Irpinia

              Fascinose cime
              che s'ergono selvagge
              su rustiche valli,
              tra il verde frascame,
              l'umide zolle
              e gli aspri dirupi...

              Gelide polle, tra bianchi scogli,
              s'allungano pei ripidi sentieri,
              tra lo stormir di fronde
              al sibilo dei venti...

              Antiche sonorità serali
              riecheggiano dai borghi:
              lo scampanìo d'un gregge,
              i fischi dei pastori,
              i cigolanti carri
              e i secolari canti
              di contadini stanchi...

              Barbe incolte sulle vermiglie gote,
              rami secchi agli angoli degli occhi,
              mani incallite da consumate vanghe.
              Al fianco le dignitose donne,
              compagne nel lavoro,
              compagne nella sorte...

              S'allargan le narici
              al fiuto di tabacco,
              s'innalzano nell'aria
              girandole di foglie,
              annega tra le rocce
              il sole all'orizzonte...

              Rintocchi di campane
              raggiungono i crinali,
              mentre la sera soffia
              sul fumo dei camini...

              Percorso dai sussulti
              è il cor della zitella
              che occhieggia
              sovra l'uscio
              in speranzosa attesa...
              Salvatore Masullo
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                Scritta da: Salvatore Masullo

                Un angelo in terra

                Brevi furono le sue stagioni,
                grande il suo amore per la vita,
                quando il sole bruciava le spighe
                e le rondini volavano alte
                sui campi spettinati dal vento.

                Era un tempo d'aquiloni,
                di tramonti spesi in allegria,
                di corse pazze giù per i pendii.
                Su quella bici, respirando il cielo,
                assaporò la sua fiaba di fanciullo.

                Ma il fato pose la parola fine
                all'innocente brama di carezze
                e con l'arrivo delle prime piogge
                quell'esile fuscello scolorito
                tornò alla terra senza dare fiori.

                Fremiti di foglie lungo il davanzale
                e giocattoli senza più un padrone
                restano a guardia della stanza vuota,
                mentre l'acqua lacrimando scorre
                sopra i vetri di una finestra fredda.
                Salvatore Masullo
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                  Scritta da: Salvatore Masullo

                  Speranze

                  Speranze come treni
                  inghiottiti dal tunnel della vita,
                  ansimanti nel buio,
                  in cerca di una luce...

                  Speranze, ultime a morire,
                  su certe strade deserte
                  dove amore e pace
                  sono spesso un miraggio...

                  Speranze come quei ragazzi
                  che non hanno una meta,
                  eppure vanno sempre di corsa
                  giocandosi la vita sull'asfalto...

                  Speranze di chi ha fede
                  e non crede più a nessuno,
                  come gabbiani irrequieti
                  in cerca d'uno scoglio...

                  Speranze mai sopite
                  dove la vita arranca
                  quando il silenzio vince
                  e la parola manca...
                  Salvatore Masullo
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                    Scritta da: Salvatore Masullo

                    Strade

                    Strisce d’asfalto bruciate dal sole
                    dove consumi le quotidiane noie.
                    Strade bagnate, vissute al mattino,
                    in compagnia dei tuoi pensieri
                    e certe storie che non hanno fine.
                    Curve, salite, discese, frenate
                    sulle note di una vecchia canzone:
                    quante volte hai premuto il pedale
                    rincorrendo invano quel sogno
                    che ti cambi d’un colpo la vita…

                    Strade statali battute dal vento,
                    sul finire di un’altra giornata,
                    tra quei fasci di luce accecanti
                    che divorano stanche pupille
                    immerse nel nulla del buio serale.
                    Strade deserte di periferia,
                    tra terre incolte, prive di vita,
                    dove trovi lungo il selciato
                    fiori secchi, senza profumo,
                    col capo reclino sull’esile stelo.

                    Strade d’autunno,
                    ricolme di nebbia,
                    dove il respiro manca
                    e t’accorgi d’esser solo.
                    Strade di vita
                    che prima o poi  
                    percorreremo tutti…
                    Salvatore Masullo
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