Poesie di Stefano Esposito

Specializzato CRIE centro di ricerca..., nato a Salerno
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Scritta da: Zio Steve

La poesia per ritrovare

Ho bisogno di distrazione,
per ritrovare il mio cammino, la poesia.
Lì dove cominciano i versi,
sul fresco pavimento d'estate,
dai luminosi limoni di fronte al balcone.
Ho bisogno di distrazione,
dal caotico spalleggiarsi
l'uno contro l'altro, spingere per andar dove?

La poesia, per ritrovare il mio cammino,
per ritrovare la purezza a volte contaminata,
mai contaminazione fu tanto desiderata,
da quella che nel caos
sporca i versi
di rabbia, diffidenza,
facce distratte dal moto frenetico
di cimici che sbattono qua e là.

La poesia per ritrovare
Farfalle bianche nel giardino,
piccoli fiorellini gialli,
ne raccoglierò uno, lo poserò in un libro
che leggerò nel caos.
Stefano Esposito
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    Scritta da: Zio Steve

    Ad un prete

    Non posso stringere la tua mano,
    hai violato un innocente,
    sei entrato nella sua stanza
    ed hai buttato all’aria
    i suoi giocattoli
    e poi, hai toccato il corpo di Cristo.
    Hai sputato nel piatto
    Nel quale mangi la domenica.
    La  confessione rassicura
    I tuoi impulsi
    Ogni qualvolta perseverano
    Il concupiscibile.
    È sereno chi ascolta la tua confessione?
    Conosci veramente Cristo?
    Stefano Esposito
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      Scritta da: Zio Steve

      Buon vino

      Quando entro al Pantheon
      E punto lo sguardo verso l'alto,
      divento leggero.
      Ho avuto la stessa sensazione
      Entrando in Hagia Sophia.
      La sensazione di leggerezza
      Mi avvolge
      Come la centralità Architettonica.
      I versi del Corano che si intrecciano,
      come l'oculo del Pantheon
      che mi proietta nell'azzurro, oggi.
      Chi entra
      Diventa leggero
      Come buon vino decantato.
      Un decanter il Pantheon,
      un decanter Hagia Sophia,
      l'iconoclastia
      non lascia rappresentazioni del Cielo,
      la leggerezza
      me lo lascia immaginare.
      Stefano Esposito
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        Scritta da: Zio Steve

        Rendering

        Diamo spessore alle nostre passioni.
        la tecnologia ci conduce
        dalla mono-dimensione di Marcuse,
        alla dimensione zero.
        Necessario un rendering,
        siamo fatti di materia.

        Da tempo non mi dedicavo alla scrittura,
        il quaderno si lascia afferrare,
        chiedendomi di essere scritto.
        Mescolare inchiostro e carta,
        amplesso intellettuale.

        Ripensamenti ed asterischi,
        sono le piccole attenzioni
        che diamo a chi promettiamo amore.
        Una carezza, un abbraccio per calmare un brutto sogno,
        sentire il suo contatto anche nel sonno.
        Cercarla nel sogno e ritrovarla
        Dita tra le dita.
        Ancora più spessore,
        ancora più materia.
        Stefano Esposito
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          Scritta da: Zio Steve

          Gioco e piango

          A lui piace definirsi colto,
          i libri gli danno sicurezza
          in questo tempo incerto.
          A vederlo non si direbbe,
          nella sua aura di timidezza
          da pulcino bagnato.

          Sa che Dio esiste,
          guarda il cielo e sussurra:
          "sai che non sono opportunista con Te,
          non rompo le nuvole
          in caso di necessità,
          per guardare il cielo".

          E poi domanda:
          "perché delle colpe di chi non si vede,
          ne risentono coloro che si espongono alla luce del Tuo Sole,
          ripeto il Tuo Sole
          il Tuo Dono per noi.
          Ho commesso tanti errori nel mio percorso,
          ma della fame, della guerra
          che colpa ne abbiamo noi?
          Eppure oggi ho rimorso
          Di essere uscito dal lavoro
          Dieci minuti prima,
          cosa pensa in questo momento
          chi costringe questo bimbo
          al quale sto passando accanto
          a restare qui,
          a chiedere qualche spicciolo.

          Noi leggiamo libri,
          percorriamo lunghe strade, piccoli sentieri,
          scorgiamo la bellezza nella sofferenza,
          giochiamo con il mondo e piangiamo con il mondo
          quando incontriamo intermezzi esistenziali
          lungo il percorso.
          E quel bimbo gioca con il mondo?
          E chi sfrutta quel bimbo, piange con il mondo?
          L'Armonia del Dolore.
          Stefano Esposito
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            Scritta da: Zio Steve

            Per completare il cerchio

            Ci insegnano a dire la verità
            e alla prima nota sul diario, mentiamo.
            Ci insegnano a desiderare la pace nel mondo
            e giochiamo con i soldatini.
            Ci insegnano che rubare è sbagliato
            e scegliamo di fare il ladro
            quando giochiamo a guardie e ladri.
            Ci insegnano a rispettare i nostri spazi
            e quelli altrui
            e ad un due tre stella
            non restiamo fermi.
            Siamo una ellisse,
            due poli,
            due fuochi,
            due forze contrapposte e necessarie
            l'una all'altra.
            Pazienza, volontà e amore
            per formare un'altra ellisse
            e completare il cerchio.
            Stefano Esposito
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              Scritta da: Zio Steve
              Il mio cielo,
              è anche il tuo.
              se io, in questo momento,
              vedessi una stella cadente,
              la vedresti anche tu,
              esprimeresti un desiderio con me.
              Mi commuovo io,
              ti commuovi anche tu,
              ci incontreremmo
              in questo oceano dell'Alto.
              Il mio indice punta la luna
              E tocco il tuo dito.
              Gli uccelli afferrano i lembi
              di questa trapunta blu,
              che a poco a poco
              si schiarisce,
              è l'alba, amica da prendere al volo.
              Stefano Esposito
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                Scritta da: Zio Steve
                Un album il mio passaporto
                Ed una valigetta di colori

                I miei sono disegni,
                il mio non è dipingere,
                mi piacerebbe, ma non lo è.

                Tracciare le linee essenziali
                Di ciò che vedo,
                sarebbe complicato;
                soprattutto,
                la vera difficoltà,
                è nell'essenziale stesso.

                Pastelli,
                acquerelli,
                colori a cera,
                per tecniche
                di un repertorio dell'infanzia.

                Prendo un foglio
                E vedo una balena;
                spruzza acqua,
                il blu diluito con il bianco
                ora è azzurro,
                acqua limpida e fresca,
                per questo caldo.

                Se devo disegnare il cielo,
                vedo nuvolette bianche,
                l'azzurro diventa blu
                con piccole stelline
                ed una mezza luna.

                Un Sole grande grande,
                su qualche collinetta
                ed una casetta
                che sembra non cambiare mai,
                come il mistero che la avvolge
                da sempre,
                di cosa ci sia dentro di essa
                e quel viale che parte dalla casetta,
                percorrendolo all'inverso,
                dove conduce?

                E vola qualche foglio
                Del mio album
                Nella stanzetta
                Di un bimbo iraqeno,
                di un bimbo afghano,
                di un bimbo libanese,
                di un bimbo....
                Stefano Esposito
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