Le migliori poesie di Stefano Benni

Scrittore, umorista, giornalista, sceneggiatore, poeta e drammaturgo, nato martedì 12 agosto 1947 a Bologna (Italia)
Questo autore lo trovi anche in Frasi & Aforismi, in Indovinelli, in Umorismo, in Racconti e in Frasi per ogni occasione.

Scritta da: Silvana Stremiz

Io ti amo

Io ti amo
e se non ti basta
ruberò le stelle al cielo
per farne ghirlanda
e il cielo vuoto
non si lamenterà di ciò che ha perso
che la tua bellezza sola
riempirà l'universo

Io ti amo
e se non ti basta
vuoterò il mare
e tutte le perle verrò a portare
davanti a te
e il mare non piangerà
di questo sgarbo
che onde a mille, e sirene
non hanno l'incanto
di un solo tuo sguardo

Io ti amo
e se non ti basta
solleverò i vulcani
e il loro fuoco metterò
nelle tue mani, e sarà ghiaccio
per il bruciare delle mie passioni

Io ti amo
e se non ti basta
anche le nuvole catturerò
e te le porterò domate
e su te piover dovranno
quando d'estate
per il caldo non dormi
E se non ti basta
perché il tempo si fermi
fermerò i pianeti in volo
e se non ti basta
vaffanculo.
Stefano Benni
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    Scritta da: Elisabetta

    Non disprezzare il poco

    Non disprezzare il poco, il meno, il non abbastanza
    L'umile, il non visto, il fioco, il silenzioso
    Perché quando saranno passati amori e battaglie
    Nell'ultimo camminare, nella spoglia stanza
    Non resteranno il fuoco e il sublime, il trionfo e la fanfara
    Ma braci, un sorso d'acqua, una parola sussurrata, una nota
    Il poco, il meno il non abbastanza.
    Stefano Benni
    Composta martedì 8 maggio 2012
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      Scritta da: Silvana Stremiz

      Le piccole cose

      Le piccole cose
      che amo di te
      quel tuo sorriso
      un po' lontano
      il gesto lento della mano
      con cui mi accarezzi i capelli
      e dici: vorrei
      averli anch'io così belli
      e io dico: caro
      sei un po' matto
      e a letto svegliarsi
      col tuo respiro vicino
      e sul comodino
      il giornale della sera
      la tua caffettiera
      che canta, in cucina
      l'odore di pipa
      che fumi la mattina
      il tuo profumo
      un po' balsé
      il tuo buffo gilet
      le piccole cose
      che amo di te

      Quel tuo sorriso
      strano
      il gesto continuo della mano
      con cui mi tocchi i capelli
      e ripeti: vorrei
      averli anch'io così belli
      e io dico: caro
      me l'hai già detto
      e a letto sveglia
      sentendo il tuo respiro
      un po' affannato
      e sul comodino
      il bicarbonato
      la tua caffettiera
      che sibila in cucina
      l'odore di pipa
      anche la mattina
      il tuo profumo
      un po' demodé
      le piccole cose
      che amo di te

      Quel tuo sorriso beota
      la mania idiota
      di tirarmi i capelli
      e dici: vorrei
      averli anch'io così belli
      e ti dico: cretino,
      comprati un parrucchino!
      E a letto stare sveglia
      e sentirti russare
      e sul comodino
      un tuo calzino
      e la tua caffettiera
      che é esplosa
      finalmente, in cucina!
      La pipa che impesta
      fin dalla mattina
      il tuo profumo
      di scimpanzé
      quell'orrendo gilet
      le piccole cose
      che amo di te.
      Stefano Benni
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        Scritta da: Silvana Stremiz

        Dormi, Liù

        Dorme la corriera
        dorme la farfalla
        dormono le mucche
        nella stalla

        il cane nel canile
        il bimbo nel bimbile
        il fuco nel fucile
        e nella notte nera
        dorme la pula
        dentro la pantera

        dormono i rappresentanti
        nei motel dell'Esso
        dormono negli Hilton
        i cantanti di successo
        dorme il barbone
        dorme il vagone
        dorme il contino
        nel baldacchino
        dorme a Betlemme
        Gesù bambino
        un po' di paglia
        come cuscino
        dorme Pilato
        tutto agitato

        dorme il bufalo
        nella savana
        e dorme il verme
        nella banana
        dorme il rondone
        nel campanile
        russa la seppia
        sul'arenile
        dorme il maiale
        all'Hotel Nazionale
        e sull'amaca
        sta la lumaca
        addormentata

        dorme la mamma
        dorme il figlio
        dorme la lepre
        dorme il coniglio
        e sotto i camion
        nelle autostazioni
        dormono stretti
        i copertoni

        dormono i monti
        dormono i mari
        dorme quel porco
        di Scandellari
        che m'ha rubato
        la mia Liù
        per cui io solo
        porcamadonna
        non dormo più.
        Stefano Benni
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          Scritta da: Silvana Stremiz

          Bokassa Rap

          I giudici se vogliono giudicare bisogna che si facciano eleggere
          i giornalisti se vogliono scrivere non devono criticare
          i sindacalisti devono alzarsi in piedi quando mi vedono entrare
          l'opposizione non deve opporsi se no non vale
          e insomma una buona volta lasciatemi lavorare
          ho sei ville in Sardegna e le bollette da pagare
          e forse dovrei farmi ricoverare
          Mi consenta mi consenta senta
          c'è troppa anomalia in questa società violenta

          I giudici se vogliono restare non ci devono arrestare
          la stampa estera l'Italia non la deve riguardare
          e io a casa mia mangio con chi mi pare
          e insomma Bettino smettila di telefonare
          più di quello che ho fatto proprio non lo posso fare
          ho sei televisioni sulle spalle da mantenere
          e forse mi dovrei far ricoverare
          Mi consenta mi consenta senta
          c'è troppa finanza in questa società violenta

          E i tre saggi se sono saggi non si devono impicciare
          e la Rai deve essere complementare
          e perdio spiegatemi cosa vuol dire complementare
          e non dite che non so l'italiano che mi fate incazzare
          e i giudici i processi li devono stipulare
          e i giornalisti non devono esageracerbare
          e forse mi dovrei far ricoverare
          Mi consenta mi consenta senta
          c'è troppa poca Fininvest in questa società violenta

          E i giudici si alzino in piedi prima di giudicare
          e se la mafia mi vota cosa ci posso fare
          e il milione di posti l'avevo detto per scherzare
          e voglio tremila guardie del corpo che mi devono guardare
          e un ritratto di sei metri vestito da imperatore
          e che sono fascista non me lo dovete dire
          e i giornalisti prima di scrivere si facciano eleggere
          e i rigori contro il Milan non li dovete dare
          e gli agit-prop vadano in Russia ad agitproppare
          e non chiamatemi Bokassa o vi faccio fucilare
          e i giudici il paese non lo possono sventrare
          e a me gli avvisi di garanzia non li dovete mandare
          e forse mi dovrei un po' calmare
          ma se io sono Dio cosa ci posso fare
          Mi consenta mi consenta senta
          no c'è più religione in questa società violenta.
          Stefano Benni
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            Scritta da: Gabriella Stigliano

            Non disprezzare il poco

            Non disprezzare il poco, il meno, il non abbastanza
            L'umile, il non visto, il fioco, il silenzioso
            Perché quando saranno passati amori e battaglie
            Nell'ultimo camminare, nella spoglia stanza

            Non resteranno il fuoco e il sublime, il trionfo e la fanfara
            Ma braci, un sorso d'acqua, una parola sussurrata, una nota
            Il poco, il meno il non abbastanza.
            Stefano Benni
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