Poesie di Simone Sabbatini

Research Fellow, nato martedì 11 agosto 1981 a Sinalunga (Italia)
Questo autore lo trovi anche in Frasi & Aforismi e in Racconti.

Scritta da: Simone Sabbatini

Spazio!

In questo piccolo cosmo
c'è la solita noia
di gente che arriva
e ti chiede qualcosa;
siamo tutti borghesi
chiusi dentro una stretta apparenza,
un'ipocrita pesantezza di essere normali.
Ma non è, questo cosmo,
che una capsula nel grandissimo universo
in cui fa molto più freddo,
e tutto è congelato,
zero assoluto,
e tutto muore e si consuma.
Da sé.
Ah, quanto vorrei essere
questo freddo carnefice,
questo gelido malanno!
Ma mi salverò, e questo conta.
Simone Sabbatini
Composta venerdì 1 settembre 2000
Vota la poesia: Commenta
    Scritta da: Simone Sabbatini

    Nuvole viola alle spalle, lampi di luce, scoppi di tuono

    Qui dove non ti bastano due mani per pararti dalla luce
    è più facile capire quand'è che inizia a piovere.
    Puoi sentire crepitare sotto mano ali turgide in amore,
    ritrovare fili nuovi nelle trame dei pensieri.
    Riscoprire mille suoni nella voce del silenzio,
    mille fiori colorati dentro il verde, tutto intorno.
    Ricordare quante prede, quanti modi e quante esche,
    e ognuno che tira da una parte, e ognuno
    come sa, come crede di far meglio,
    e non è detto che riesca, non è detto,
    non è detto non la prenda.
    Simone Sabbatini
    Composta martedì 12 luglio 2005
    Vota la poesia: Commenta
      Scritta da: Simone Sabbatini

      Grazie

      Il treno per Firenze
      il traffico sui viali
      la gente sulle scale
      il salto del muretto
      le docce del CUS
      i viaggi alla stazione
      la panchina di una "buena noche"
      la palestra del bronx
      i colli fiorentini
      i travestiti alle Cascine
      la spesa in Piazza Leopoldo
      le cene sul terrazzo.

      Ma sopra a tutto la tua voce
      il tuo sguardo
      il tuo sorriso.
      Simone Sabbatini
      Composta giovedì 28 aprile 2011
      Vota la poesia: Commenta
        Scritta da: Simone Sabbatini

        Esisto anche senza di te

        Io esisto anche senza di te:
        anche quando il tuo sguardo mi annienta
        esisto nella cenere
        che provi e non puoi spargere
        che ignori e non puoi spegnere.
        Vorrei coronarmi di cuori
        e svegliarmi una volta per sempre.
        Non importa, continua ad esistere
        io lo faccio anche senza di te.
        Simone Sabbatini
        Composta martedì 24 gennaio 2012
        Vota la poesia: Commenta
          Scritta da: Simone Sabbatini

          ATTIMI

          "Cogli l'attimo", m'han detto
          "che è certo la cosa migliore".
          Scetticismo, dubbio, indifferenza,
          accondiscendenza, accoglienza, entusiasmo.
          E più invecchio più è la cosa da fare.
          Ma l'ho colto poche volte,
          troppe volte m'è sfuggito;
          per pigrizia,
          distrazione,
          incoscienza,
          per ripicca o per vergogna.
          Certo è sempre da stabilire se non sia un attimo che è meglio [lasciar stare: anche per lentezza.
          Rabbia: tutto ciò che ci rimane delle cose perdute,
          rabbia e memoria,
          ricordo e storia;
          dei momenti solo rabbia, e anche di più:
          e quelle volte
          che la rabbia m'impedisce anche la voglia
          di cogliere,
          sento nascere il bisogno,
          quasi violento
          il desiderio,
          disperato ma bellissimo,
          di strappare,
          il tentativo della sfida,
          sradicare,
          come erbaccia profumata,
          come cespi d'insalata
          finita
          sfinita.
          Simone Sabbatini
          Composta sabato 19 maggio 2001
          Vota la poesia: Commenta
            Scritta da: Simone Sabbatini

            Ma tu sei qui

            Come fai?
            Quanto fiele che ho bevuto come passeggiate,
            peccati portati come belle sciarpe al collo.
            Ma s'alza presto il sole, e a camminare
            sudo come dopo un omicidio.
            Come mai?

            Ogni giorno ha un po' di carnevale,
            ho fatto una maschera con pezzi di cuore,
            l'Abominevole assomiglia spesso al Bene.
            E quando la luce sembra troppa...
            per le mie giustificazioni: come fai?

            La nebbia nell'anima a volte è più fredda,
            la strada non sempre seguita con molto rigore:
            scarti in direzioni diverse
            difficili da riciclare.

            Ma tu sei qui, piccolo Infinito
            incommensurabile per tua natura
            su sentieri celesti lontanissimi da questo asfalto,
            e per la nostra. E queste distanze sempre più distanti
            sempre più giganti nella durezza del cuore.
            Simone Sabbatini
            Composta lunedì 19 gennaio 2009
            Vota la poesia: Commenta
              Scritta da: Simone Sabbatini

              Debolissimamente forti

              Ma la vita se ne infischia del dolore!
              Lei continua a vivere e far vivere,
              ci trascina nel suo vortice potente,
              come sabbia in mezzo al mare
              o come merda dentro al cesso
              per lei non c'è differenza, lei continua
              e non si ferma.
              Ma è vita: e non ci uccide,
              no non può eliminarci,
              e grazie a tutto questo,
              grazie a lei viviamo
              e siamo forti. Debolissimi forti.
              Simone Sabbatini
              Composta domenica 17 giugno 2001
              Vota la poesia: Commenta
                Scritta da: Simone Sabbatini

                Come una scintilla

                Quasi dolce constatare
                che la nostra ispirazione
                è solo rabbia e ribellione.
                Ma non è poi così vero:
                questa veste da ribelle
                spesso è voglia, al più pensiero,
                e anche quando è desiderio
                vero
                non è facile indossare,
                realizzare quel progetto.
                Grande e piccolo inetto!
                Ma non è poi così vero:
                spesso basta un po' d'amore,
                qualche rima divertente,
                qualche gioco di parole.
                È una forza positiva,
                vince i draghi più mostruosi:
                delusione, depressione,
                l'ansia e la rassegnazione.
                Li trasforma, li fa vita,
                dà la spinta a ripartire.
                È la prima goccia in mare,
                il primo fiocco giù dal cielo:
                e come un fuoco devastante
                su di un campo coltivato,
                sai che ti darà più grano
                dell'addio più commovente.
                Come lava di un vulcano,
                copre e inghiotte ciò che trova,
                senza fare distinzioni.
                Ma è una morte di speranza,
                che dà più fertilità,
                è il miracolo più verde,
                è la base per la vita.
                Simone Sabbatini
                Composta sabato 2 febbraio 2002
                Vota la poesia: Commenta
                  Scritta da: Simone Sabbatini

                  Timidezza

                  Chi non capisce crede
                  che ci piaccia il pavimento
                  o la punta dei piedi,
                  perché in punta di piedi
                  scivoliamo sulla vita
                  senza guardarti mai negli occhi.
                  Certo abbiamo dei vantaggi:
                  non diciamo porta bene
                  e in questa vita in fondo
                  ciò può renderci vincenti.
                  Ma in fondo inconsapevoli
                  e indifferenti.
                  Piove: l'acqua si riserva
                  sul nostro torcicollo,
                  ma già quest'acqua è calda
                  è estate oppure...

                  Prima o poi succede:
                  ognuno alzerà il capo,
                  tutti capiranno
                  nel sangue degli occhi.
                  E non c'importerà
                  più di fare danno.
                  Simone Sabbatini
                  Composta sabato 18 aprile 2009
                  Vota la poesia: Commenta