Poesie di Simone Sabbatini

Research Fellow, nato martedì 11 agosto 1981 a Sinalunga (Italia)
Questo autore lo trovi anche in Frasi & Aforismi e in Racconti.

Scritta da: Simone Sabbatini

Capodanno

E anche stanotte come ieri è capodanno:
tanto buio, tanto freddo e poca voglia di dormire,
che sognare fa paura, forse più di questo cielo
senza stelle.
La falena ribelle
che ci fa in mezzo alla strada?
Vaga
tra qualche faro che la inebria,
lontana un'altra notte dal suo letargo.
Simone Sabbatini
Composta mercoledì 21 luglio 2004
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    Scritta da: Simone Sabbatini

    Furia

    Questa voglia maledetta
    d'una penna e un po' d'inchiostro
    mi trascina nella mente
    e mi dà la rabbia al cuore;
    la sua furia si scatena
    dentro al petto d'un malato
    che si vuol guarir da solo:
    ma non sa qual è il dottore,
    né l'amara medicina.
    Sa che deve ribellarsi
    agli inganni del "normale";
    ma un perdente non può fare
    che progetti scalcinati,
    lo tormenta sempre il dubbio
    come chiodi nel cervello;
    sa che il brutto del suo male
    è di non poter morire.
    Simone Sabbatini
    Composta domenica 13 agosto 2000
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      Scritta da: Simone Sabbatini

      Pensieri (di oggi o di ieri?)

      Pensiero più vero nell'aria leggera
      sincero e leggero svolazzi stasera.
      Chimera che spera vedere il veliero,
      sincera preghiera sul calmo sentiero.
      L'intero mistero di lieve atmosfera
      più nero davvero si porta in riviera;
      la sera dispera spiegare: io spero
      la fiera pantera mi trovi più fiero!
      Simone Sabbatini
      Composta sabato 5 dicembre 1998
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        Scritta da: Simone Sabbatini

        L'uccello dell'oltre cielo

        Volando nel Buio Ultra Stellare
        l'Uccello dell'Oltre Cielo
        raggiunge il Fuoco Puntiforme della mia Concentrazione Sub-Conscia
        ed urla sibili estasianti di Non-memoria,
        squarcia il velo della Normalità col suo grido di ghiaccio:
        Bellezza.

        Mi accorgo d'improvviso di trovarmi altrove
        che non ricordo più nemmeno rispetto a quale Dove
        che la strada si consuma come fosse Vita
        come fosse a una distanza sempre più impietrita
        la fiamma che sa solo dove andare.
        Il problema non è tornare:
        ho imparato a perdere
        lo sguardo nel Nero Vuoto, e ritrovare
        tutto il Vero Dietro.
        No, l'angoscia è ripartire
        sognare senza dormire
        farla finita e non morire...
        Non basta un foglio bianco, o mezzo scritto:
        passano Istanti di Secolo prima che ritorni
        attraversando l'Oltre Cielo, le sue nubi storte,
        e mi riporti le Note Assolute dagli Scarlatti Giorni
        e le altre Dirompenti Cose, che già credi siano morte
        o state mai.
        Cosicché ti stupisci ancora
        - ma in fondo ogni Mondo ha la sua Vita
        ogni Vita la sua Regola, e i nomi -
        di quel manto di morbide foglie gialle che ti ricopre la sera
        e non c'è più spazio.
        Simone Sabbatini
        Composta venerdì 23 aprile 2010
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          Scritta da: Simone Sabbatini

          Senso

          Poesia.
          È un fremito mentale, una grigia giornata,
          il fumo dalla bocca sale,
          si disperde scuro nella nebbia.
          È la smania del corpo che vuole scrivere
          le foglie che cadono d'autunno,
          più vive di quelle che stanno sui rami
          a bruciarsi al tramonto.
          È la rabbia di sentirsi traditi
          abbandonati dagli amici più cari,
          è non capire che è solo stasera
          aver digerito male.
          Simone Sabbatini
          Composta sabato 31 dicembre 2005
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            Scritta da: Simone Sabbatini

            Batte

            Tanti piccoli fatti
            fermano il mio cuore e poi lo fanno ripartire.
            Tanti piccoli infarti
            cambiano l'umore e la vita, la mia vita e il mio umore,
            legati da un sottilissimo filo di diamante
            dove sempre inciampo e spesso cado,
            e vedo
            la vita da sotto, anche col naso
            rotto
            o un braccio, secondo il caso.
            Aspetto.
            Non mi alzo, ma resto,
            la mano sul petto,
            ad ammirare la vita da sotto,
            la mia vita da sotto
            e di traverso
            (ma poi mi rialzo sempre).
            Ritrovo, e lo tocco,
            qualcosa sovente scordato,
            ma vivo.
            E poi ancora in piedi, o sulle ali,
            solo o con l'aiuto di qualche eroe incontrato,
            più spesso inventato,
            a volte, purtroppo, comprato. E a caro prezzo.
            Peccato. Aspettando la prossima
            vita da sotto: sapendo
            che basta una mano sul petto.
            Simone Sabbatini
            Composta giovedì 1 luglio 2004
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              Scritta da: Simone Sabbatini

              Nuda sul prato

              La vita, la vita!
              La vita dolce e puttana!
              La vita che s'odia, e che s'ama...
              La vita che passa sotto ai ponti
              la vita che si butta dai ponti
              e la vita che vola sopra i monti,
              serena e felice. Assassina
              che mai non t'uccide
              la vita che continua, e sorride
              deride se stessa
              la vita ottusa e fessa.
              La vita spensierata che corre in riva al mare,
              la vita innamorata, che si lascia trasportare.
              La vita che galleggia sopra la corrente,
              la vita intelligente, la vita che va a fondo,
              che tra i pagliacci e i cani nuota tutto il mondo.
              La vita tranquilla, nuda sul prato,
              che brilla nel sole, la vita abbronzata.
              La vita stuprata, la vita emarginata,
              la vita ambiziosa, la vita sognata
              e poi delusa, la vita convinta
              e più che mai confusa...
              Simone Sabbatini
              Composta giovedì 13 marzo 2003
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