Poesie di Serena Cavallari

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Scritta da: Cuore nudo.

Hic et nunc

Viva,
sono la luce dietro il buio
di due palpebre chiuse,
bianca, pulita e leggera essenza.
Fruscìo morbido e delicato,
sulla mia testa il cielo filtra
tra il verde delle foglie del fico,
vibranti come dervisci danzanti
nel fluido della musica del creato,
che questa terra e questa gente
chiamano vento.
Muta,
la bocca audace
traduttrice
di pensieri ardenti e taglienti
ora tace.
Sotto questa fronda
l'anima s'inonda,
l'intero universo
in un esile stelo canta.
Tutto è sentire,
pienezza intrisa di pace,
mentre il ricordo del dolore
è un'intuizione ormai fugace.
Anniento quei pensieri,
respiro forte la vita.
Il tempo è inconsistente
ora che abbraccio l'infinito
in un solo istante.
Si schiude la coscienza,
nella mente adesso nuda
e libera in dissolvenza.
Appartengo finalmente
alla gioia dell'esistenza.
Serena Cavallari
Composta mercoledì 31 luglio 2013
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    Scritta da: Cuore nudo.
    Questi canoni bestiali
    di istinti primordiali
    portati all'esasperazione,
    l'individuo che si esalta
    di fronte all'individuo stesso,
    le diffidenze e le arroganze,
    le indifferenze e le lontananze,
    le subdole giustificazioni
    alle loro egoistiche azioni.
    L'amore muore
    sotto il macete del sesso facile,
    un boia di nome Apparenza
    taglia la testa
    alla nobile Sostanza.
    E' un secolo logoro,
    e ormai avvelenato
    dalla presenza di anime morte,
    dal volto mascherato.
    Nessuno dona più
    senza sapere di poter guadagnare.
    Molti addirittura non guadagnano,
    ma si limitano a rubare.
    Qualche anima va ancora biascicando
    il verbo rispettare,
    ma sono tutti lì in trincea
    pronti solo a massacrare.
    Del progresso e la sapienza
    hanno fatto abuso a oltranza.
    Burattinai coscienti
    di anime imploranti,
    burattini disperati
    nelle mani di disgraziati.
    Virtù e difetto si van mescolando,
    funamboli di emozioni gentili
    danzano in equilibrio su corde tese
    tra il passaggio di anime vili.
    L'inferno reclama prepotente
    il suo posto in mezzo alla gente,
    il paradiso tremante si nasconde
    in un angolo di cuore
    nelle poche anime ancora feconde.
    Il pudore è ormai ricordo arcano,
    nell'epoca in cui d'amore
    si parla spesso invano.
    E in questo gran bordello,
    di sentimenti rotti,
    di fiori calpestati,
    di orrori emotivi perpetrati,
    di sorrisi rubati,
    di devozioni umane assenti,
    resistono ancora i poeti
    con la loro penna carica di intenti.
    Tra una rima e un'assonanza
    vanno cercando la loro speranza.
    Speranza che l'amore
    ormai ucciso dalla modernità
    riposi e poi ritorni
    a illuminare le anime puttane
    di questa impoverita,
    assurda umanità.
    Serena Cavallari
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      Scritta da: Cuore nudo.
      Profumo di menzogna
      nell'aria come fresca
      si sposa con la pelle,
      e restan solo l'ossa.
      L'inganno e l'illusione
      si vestono da musica
      e creano la visione
      in un'atmosfera magica.
      Ti danzano, ti cullano
      e ti lasciano cadere.
      Tu e le tue ossa
      buttati in una fossa.
      Quell'atmosfera satura
      di mistica apparenza
      che cela solo il volto
      di un'orrida presenza.
      Il cuore va a puttane
      la musica finisce.
      Profumo di menzogna
      che male odor tradisce.
      Serena Cavallari
      Composta mercoledì 29 maggio 2013
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        Scritta da: Cuore nudo.
        Esplode la mente,
        e vomita proiezioni
        di presenti paralleli
        sulla tela del cuore.
        Si spacca, si lacera,
        partorisce dolore,
        che viene alla luce
        sotto sembianze
        di momenti trasversali,
        di attimi alternativi,
        dove lui stesso
        non era mai nato.
        Ciò che resta
        è un brivido di gelo,
        il senso d'immobile,
        l'odore immenso
        dell'abisso.
        La follia.
        Serena Cavallari
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          Scritta da: Cuore nudo.
          Cammino per strada
          non importa dove vada,
          vestita dei miei sbagli
          spesso prendo anche abbagli.
          Ma mi sento troppo vera.
          Cammino per strada,
          non importa cosa accada.
          Nel volto imperfetta,
          nel cuore improtetta.
          E mi sento troppo viva.
          Non dirmi cosa sai fare
          mostrami dove sai sbagliare.
          È lì che voglio illuminare.
          Non serve sapere se risplendi,
          mostrami gli angoli
          dove al buio t'arrendi.
          Un essere retto
          ha il volto del difetto.
          Non lo nasconde alla gente
          ma lo mostra fieramente.
          Un essere vero
          è con se stesso sincero.
          Questo è della vita
          il migliore aspetto,
          siamo tutti nelle mani
          della sindrome dell'imprefetto.
          Serena Cavallari
          Composta sabato 25 maggio 2013
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            Scritta da: Cuore nudo.
            Ma amare fa rima con dare.
            Amare vuol dire mostrare.
            Amare, verbo mai egoista,
            perché, perché volerlo usare
            se onor non gli si sa dare?
            Dite del desiderio,
            parlate della passione,
            ma per favore, basta confusione.
            Amare, è un verbo di eterno piacere
            concesso all'anima per divino volere.
            Così forte, e così fragile.
            Non ne sopporto l'uso facile.
            Andate ad abbaiare lontano,
            voi anime ignoranti,
            cani randagi d'emozioni
            che lo rendete così profano.
            Sull'amore, e dell'amore
            la pelle si sfiora,
            e il difetto s'adora.
            Melodia armonica e gentile
            dei suoi palpiti si suona.
            Amore è sussurro costante,
            presenza incessante.
            Quando due bocche
            l'amante e l'amata,
            fan dell'altro sospiro
            il loro unico respiro.
            Serena Cavallari
            Composta giovedì 23 maggio 2013
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              Scritta da: Cuore nudo.
              Chiudi gli occhi,
              non pensare.
              Lascia al tempo il suo operare.
              Il tuo spirito un po' errante
              ha bisogno di una costante.
              La costante è ciò in cui credi,
              grazie a quella resti in piedi.
              Tutto il resto è un foglio bianco,
              ce l'hai sempre lì al tuo fianco.
              Fai attenzione a cosa scrivi,
              a cosa senti, a cosa vivi.
              Non lasciarti mai dettare,
              ma sii tu ad inventare!
              Con la penna del tuo cuore,
              lascia fuori ogni rancore.
              Di chi vuole farti male,
              non penarti, non parlare.
              Scrivi solo della forza
              con cui forgi la tua scorza.
              Scrivi solo della speranza
              di preservare la tua costanza.
              Scrivi bene, scrivi tanto
              senza avere mai rimpianto.
              Tienti stretta la verità,
              che col tempo trionferà!
              Tutto il resto non ha importanza,
              conta solo la tua perseveranza.
              Del coraggio segui la via,
              lascia indietro ogni ipocrisia.
              Serena Cavallari
              Composta mercoledì 15 maggio 2013
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                Scritta da: Cuore nudo.

                Farfalla

                Cosa fai?
                Bambina sciocca,
                svendi l'oro, come fosse comune ferro?
                La senti, nel cuore,
                quella farfalla dalle ali di seta,
                che danza al ritmo della tenerezza,
                sospesa col forte vento dei sentimenti
                sulle migliaia di piccolissimi fiori della tua fragilità,
                come per magia?
                Chi mai potrà coglierla con la giusta delicatezza,
                sfidando quel vento con un vento altrettanto forte,
                senza strapparle le ali,
                senza calpestare quei fiori?
                Un giocoliere artigiano non di giochi di prestigio,
                ma di intenti prestigiosi.
                Fachiro artista di soffi infuocati del cuore,
                pellegrino cacciatore di ali cangianti.
                Lasciala danzare,
                che attenda dunque il suo artista.
                Che attenda quell'unica farfalla,
                che sospinta da un vento straniero
                si ritrovi a voler volare
                al ritmo della tenerezza,
                quella danza, su quei fiori,
                insieme a lei.
                Serena Cavallari
                Composta martedì 14 maggio 2013
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