Non è
la tua assenza
una sedia vuota
attorno al mio tavolo
una mancata risposta
al mio saluto
una pagina bianca
stropicciata dal vento
è una linea sottile
invisibile e profonda
nella mia anima.
Pesa sul mio cuore
quest'aria sottile
come lama
che fa brandelli
della mia carne.
E non conosco rimedio
che possa districare
questi lacci
che come catene
serrano i miei polsi.
Solo il mare sa
ciò che ho inciso
sull'umida sabbia
nell'ora buia della sera.
Non un sussulto ha avuto
l'onda,
ma lenta si è ritirata
portando con sé
ogni mio pensiero.
Solo il mare sa
e serba tra le pieghe
dell'onde ogni mio pensiero.
Tacciono
dietro gli scuri
gli occhi,
lento e misero
questo insistente
gocciolare
scandisce
il tempo,
non ho nulla
da attendere
eppure attendo.
Trema la mano
al gelido vento
il sole pare
adombrato.
Una nebbia
sottile
offusca l'aria
e nasconde
il cuore
che dubbioso
attende.
E non sento
il fremere
delle foglie
al tuo passaggio
né il canto
a cui il mio cuore
soleva sobbalzare,
non sento più
ed è un male
ed è un bene.
Voglio essere
indifferente,
non amante dell'indifferenza
che è figlia dell'odio
né allievo di quella sorella della vendetta,
voglio essere indifferente
di quella indifferenza
che pochi eletti
hanno per compagna,
di quella indifferenza
che ti fa restare immune
alle inutili sciocchezze
dietro cui non vale
la pena spendere
energia e sentimenti.
La mia penna trema
quando cerco parole
che dicano di te
di ciò che sei
dell'aria che respiri
della brezza libera
che attraversa i tuoi pensieri
delle tue convinzioni
muraglie inespugnabili
del tuo andare dove
l'occhio si perde all'orizzonte.
Come posso tentare
se pure con la linea d'inchiostro nero
d'imprigionare i tuoi passi?
Sei quel sentiero sconosciuto
poco battuto
che sfugge al quotidiano
quel incontenibile desiderio
d'infinito
a cui invano tendiamo
quel sibilo di vento
che irrompe nelle monotone stanze.
Come posso solo pensare
di trovare parole
che dicano di te
senza pensare
a me.
Conosco a memoria
la linea sottile
che reca l'ombre
sulle tue fragili ciglia,
gli angoli angusti
di labbra serrate
mentre l'alba
tarda a venire,
il futuro ci è incerto
e ora ci sembra
tortuoso e nemico,
ma verrà ancora domani
e un altro ancora
e i miei occhi avranno ancora i tuoi occhi.
Ho una foresta
nel mio cuore
e frusciare di foglie
ai forti venti
e scorrere di ruscelli
su irti pendii
e intricati roveti
nascondigli di fragili bulbi
e torrenti in piena
e rovinose cascate
e sentieri scoscesi
e brillare di rugiada
sugli spinosi roseti.