Poesie di Paul Celan

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Scritta da: Andrea De Candia

La china

Tu vivi presso di me, uguale a me:
come un sasso
nella guancia scavata dalla notte.

Oh questa china, amore,
dove senza posa, pei rigagnoli,
come sassi,
rotoliamo.
Più e più rotondi.
Più simili. Più estranei.

Oh quest'occhio ebbro,
che in questi stessi luoghi va errando
e su di noi insieme posa
talvolta lo sguardo e si stupisce.
Paul Celan
Composta sabato 9 maggio 2015
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    Scritta da: Andrea De Candia

    Fuga di morte

    Nero latte dell'alba lo beviamo la sera
    lo beviamo al meriggio, al mattino, lo beviamo la notte
    beviamo e beviamo
    scaviamo una tomba nell'aria lì non si sta stretti

    Nella casa c'è un uomo che gioca coi serpenti che scrive
    che scrive in Germania la sera i tuoi capelli d'oro Margarete
    lo scrive e va sulla soglia e brillano stelle e richiama i suoi mastini
    e richiama i suoi ebrei uscite scavate una tomba nella terra
    e comanda i suoi ebrei suonate che ora si balla

    Nero latte dell'alba ti beviamo la notte
    ti beviamo al mattino, al meriggio ti beviamo la sera
    beviamo e beviamo
    Nella casa c'è un uomo che gioca coi serpenti che scrive
    che scrive in Germania la sera i tuoi capelli d'oro Margarete
    i tuoi capelli di cenere Sulamith scaviamo una tomba nell'aria lì non si sta stretti

    Egli urla forza voialtri dateci dentro scavate e voialtri cantate e suonate
    egli estrae il ferro dalla cinghia lo agita i suoi occhi sono azzurri
    vangate più a fondo voialtri e voialtri suonate che ancora si balli

    Nero latte dell'alba ti beviamo la notte
    ti beviamo al meriggio e al mattino ti beviamo la sera
    beviamo e beviamo
    nella casa c'è un uomo i tuoi capelli d'oro Margarete
    i tuoi capelli di cenere Sulamith egli gioca coi serpenti
    egli urla suonate la morte suonate più dolce la morte è un maestro tedesco
    egli urla violini suonate più tetri e poi salirete come fumo nell'aria
    e poi avrete una tomba nelle nubi lì non si sta stretti

    Nero latte dell'alba ti beviamo la notte
    ti beviamo al meriggio la morte è un maestro tedesco
    ti beviamo la sera e al mattino beviamo e beviamo
    la morte è un maestro tedesco il suo occhio è azzurro
    egli ti centra col piombo ti centra con mira perfetta
    nella casa c'è un uomo i tuoi capelli d'oro Margarete
    egli aizza i suoi mastini su di noi ci dona una tomba nell'aria
    egli gioca coi serpenti e sogna la morte è un maestro tedesco

    i tuoi capelli d'oro Margarete
    i tuoi capelli di cenere Sulamith.
    Paul Celan
    Composta venerdì 1 maggio 2015
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      Scritta da: Andrea De Candia

      Grata di parola

      Occhio tondo tra le sbarre.
      Palpebra, sfarfallante animale,
      voga verso l'alto,
      fa passare uno sguardo.
      Iride, natante, opaca e senza sogni:
      sarà prossimo, il cielo, grigio-cuore.
      Storta, nel beccuccio di ferro,
      la scheggia fumigante.
      Al senso che la luce prende
      tu indovini l'anima.
      (Fossi io come te. Tu come me.
      Non sottostammo forse
      al medesimo vento?
      Siamo estranei.)
      Pavimento. Sopra,
      l'una accanto all'altra, le due
      pozzanghere grigio-cuore:
      due bocconi di silenzio.
      Paul Celan
      Composta venerdì 1 maggio 2015
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        Scritta da: Andrea De Candia

        Con alterna chiave

        Con alterna chiave
        tu schiudi la casa dove
        la neve volteggia delle cose taciute.
        A seconda del sangue che ti sprizza
        da occhio, bocca ed orecchio
        varia la tua chiave.
        Varia la tua chiave, varia la parola
        cui è concesso volteggiare coi fiocchi.
        A seconda del vento che via ti spinge
        s'aggruma attorno alla parola la neve.
        Paul Celan
        Composta venerdì 1 maggio 2015
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