Scritta da: Widmer Valbonesi

Le mie carezze

Scorrono le mie mani sul tuo viso
percorrono i sentieri del tuo corpo
quelli da molto tempo immaginati
quelli più amati e mai dimenticati.
Avvertono ogni piega della pelle
vellutano ogni brivido di tensione
valutano ogni fremito di passione
ti sfiorano come inesplorata valle.
Attenti ti scrutano i miei occhi,
osservano i sentieri del piacere,
seguono le carezze delle mie mani
ubriacati da quella soave visione.
Sono carezze senza tatto, cercano
complicità. Parole dolci, coccole
del cuore, riscaldano il tramonto,
carezze che fondono due anime.
Oliviero Widmer Valbonesi
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    Scritta da: Widmer Valbonesi

    Spicchio di melograno

    Mi affascina quel suo sguardo vivo
    pieno di voglia di fare insieme cose
    condivise o ancora da confrontare.
    Mi affascina quel suo muoversi con
    grazia, la classe e il gusto nel vestirsi,
    l'essere giovane pur con capi classici.
    Mi scopro ad osservarla in silenzio
    mi gusto e mi godo la sua bellezza,
    ma lei è incapace di farsi ammirare.
    Nessun pittore potrebbe dipingerla
    non sta mai ferma, solo le carezze
    armoniose o le coccole la quietano.
    Lascia che trasmetta sul tuo corpo
    il fluido d'amore, lascia che avvolga
    in una patina di miele la tua pelle.
    Trasferisci come a una pila il calore
    assorbito dalle tue mani, cavi d'amore
    che mi avvolgono come un mantello.
    Ricaricati d'energia e di desiderio
    io non ne ho bisogno ti bramo come
    uno spicchio rosso di melograno...
    staccato dal suo ramo.
    Oliviero Widmer Valbonesi
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      Scritta da: Widmer Valbonesi

      Ti sento con me

      Ti sento qui con me
      nella pioggia fine
      che mi bagna.
      Ti sento qui con me
      nel polline fastidioso
      della primavera.
      Ti sento qui con me
      nelle parole scritte
      documentario
      di una vita d'amore.
      Ti sento qui con me
      trapunta che mi avvolge
      nei silenzi freddi
      della solitudine.
      Ti sento qui con me
      come lega fusa
      di quei nostri
      sospiri d'infinito.
      Oliviero Widmer Valbonesi
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        Scritta da: Widmer Valbonesi

        Un amore vero

        Il sole riflette il tuo radioso sorriso
        Nella fresca rugiada di questo mattino
        E poi, lo evapora e mi appare il tuo viso
        Come fosse una nuvola del cielo turchino.
        Il tuo sguardo è come una carezza
        Un misto di fragranza e di dolcezza
        che mi sfiora come un guanto vellutato
        e mi avvolge in un manto un po' fatato.
        Un grande impulso
        Che viene da lontano
        E giunge fino al cuore
        Questo lo sento... è l'amore.
        E vedo te, amore oltre ogni confine
        E sento te, come un amore senza fine.
        Un amore bello,
        un amore forte,
        un amore puro,
        un amore vero.
        Un amore bello
        Un amore grande
        Un amore dolce Un amore vero
        Lo senti il profumo della primavera
        in questo tramonto rosso della sera
        Il mio cuore batte e già si scioglie
        mentre il tuo abbraccio poi... lo raccoglie.
        Un bacio appassionato ci accende
        Sotto la luna piena che risplende
        E batte e ribatte... forte il cuore
        io lo so questo è l'amore.
        E vedo te... mia dolce creatura
        E vedo te nelle immagini della natura
        E vedo te amore oltre ogni confine
        E sento te... come un amore senza fine.
        Un amore bello, un amore forte, un amore puro,
        un amore vero. Un amore bello Un amore grande
        Un amore dolce Un amore vero.
        Oliviero Widmer Valbonesi
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          Scritta da: Widmer Valbonesi

          Ricordi

          Non mettermi fra le cose
          Che durano un istante
          E in un attimo si dissolvono.
          Non mi abbisognano
          Apparenze dettate da rispetto
          O donate con affetto
          Ma levigate come pietre
          Su cui l'acqua scivola
          E lascia tracce piatte.
          Non scrivere il mio nome
          Su una foglia che un tornado
          Porti lontano dai tuoi pensieri.
          Ma scrivilo in un angolo del cuore
          Affinché la tua mente
          Solcando quei sentieri
          Ritrovi le orme del mio amore.
          E allora, anche se diverrò un granello
          Di sabbia nel deserto
          Uguale a tutti gli altri
          O sarò un anfratto di un ricordo
          Io respirerò nel tuo respiro
          E il mio orizzonte anche se triste
          Avrà sempre la dolcezza del tuo sguardo.
          Oliviero Widmer Valbonesi
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            Scritta da: Widmer Valbonesi

            Non dirmi ciao

            Non diventar triste perché
            non sono lì con te,
            non velare i tuoi occhi
            di lacrime. Fai come me.
            Io non ho bisogno di silenzio
            per sentire battere il tuo cuore.
            Lo sento fremere d'amore
            Anche nel più assordante rumore.
            Ne avverto la passione
            Anche dove regna confusione.
            Riuscirei a vederti anche se cieco
            Perché la mia mente
            ti porta davanti a me.
            Anche se sei lontana e non posso toccarti
            o accarezzarti, ti sento qui con me.
            Non salutarmi quando parto,
            come se fosse un addio da te.
            Non dirmi ciao, io sono lì con te,
            nell'alba radiosa, nel tramonto sublime,
            in una serata di luna piena,
            nel nettare di un fiore,
            ... sono ovunque, il tuo cuore sente amore,
            dolcezza e sentimento...
            io sono lì, e allora
            non dirmi ciao
            ma... sentimi con te.
            Oliviero Widmer Valbonesi
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              Scritta da: Widmer Valbonesi

              Il vento

              Un vento improvviso si è alzato,
              a spazzare la valle, la piana, le strade
              si infila nel corpo degli alberi
              e li scuote con forza, a ripulire le chiome
              e poi solleva le foglie e le porta lontano.
              È quasi un balletto, vederle rotolare,
              salire gioiose, scappare, andare
              a cercare altre foglie con cui volare...
              e uscire da sotto la pianta imponente
              che, prima le ha generate, cresciute,
              amate e poi appassite ed infine,
              buttate come tossine inutili ed accartocciate.
              Invece, vederle volare
              come farfalle in cerca del fiore,
              affidarsi alla spinta del vento
              per continuare a ballare
              un minuetto che le porterà,
              dove non si sa, e poi, a morire
              e concimare, per poi rivivere
              ed essere giovani gemme, e poi,
              verdi e poi di nuovo le preferite...
              Vederle così, che si lasciano andare,
              ti porta a rimettere insieme
              i brandelli del tuo cuore e provare
              di lasciarli cablare e vagare,
              per capire se ritrovare la voglia
              di fare, di amare, dipende da te,
              dal tuo esser disposto a provare
              forme nuove di vita ed uscire
              da quell'ombrello di noia
              e di oppressione che è il quotidiano,
              oppure se, riuscendo col vento
              a decollare, non sia proprio
              quella naturale, la "vera vita"
              da coltivare, concimare e rigenerare.
              Oliviero Widmer Valbonesi
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                Scritta da: Widmer Valbonesi

                Chissà

                Chissà se incontrerò
                Ancora quegli occhi
                pieni di desideri volare
                come rondini libere
                e scorrazzare intriganti
                nel cielo del mio amore.
                Chissà se ancora rivedrò
                il tuo viso contrarsi
                nel crescere dei piaceri
                note di un pentagramma
                che lente si compongono
                in musica divina.
                Chissà se sentirò ancora
                le tue grida liberatrici
                esplodere nella stanza
                e le tue mani sul mio corpo
                coccole che rigenerano dolori
                e pelli che si fondono di odori.
                Già... chissà!
                Oliviero Widmer Valbonesi
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                  Scritta da: Widmer Valbonesi

                  Solo nella folla

                  Percorsi solitari in mezzo ai prati,
                  il volteggio di una farfalla, i saltelli
                  di un grillo, la carezza del vento
                  scuote il canneto, lo sguardo vigile
                  di un falco presidia la campagna.
                  Sei solo ma senti che lì c'è la vita!

                  Occhi fieri di patrioti, eroi delle
                  nostre libertà ti fissano nelle lapidi
                  di Pantheon vuoti, sei solo ma senti
                  il peso dell'eredità di quel martirio
                  e l'orgoglio che ti accompagna.

                  L'anima di un pittore che rivive
                  osservandone la tela, l'armonia entra
                  nel cuore e ti libera la mente quando
                  ascolti una musica divina. Tu sembri
                  solo, ma sei in dolce compagnia.

                  Percorsi affollati in mezzo a giovani
                  alienati da decibel, pieni di lattine che
                  fanno gli occhi spenti, apolidi dal
                  nulla accomunati hanno in mente solo
                  come tirare a campare.

                  Menti spappolate dalla noia crescente,
                  senso del dovere zero, milioni di persone
                  che si perdono nei miti di veline, fiction
                  e calciatori, storie piagnone, la cultura
                  nazionalpopolare incessante sugli schermi.

                  Porte e finestre al tramonto già sbarrate
                  donne spaventate dal timore di scippi
                  e di essere violentate. Branchi di codardi
                  fanno il coro ai potenti sperando di potere
                  raccattare qualche briciola di pane.

                  Libertà di stampa chiesta per giornalisti
                  non indipendenti, il sapere di intellettuali
                  che non si libra ma è organico a una parte,
                  prediche di preti interessati a circuir la fede,
                  onirici sogni che inseguono miti di cartone.

                  Menti inconsistenti, pennivendoli offrono
                  pensieri giornalieri, schiavi dei diritti credono
                  che tutto sia loro dovuto senza dover dare.
                  È qui in questa folla di conformismo, oceano
                  indifferente di opportunismo, che mi sento solo.
                  Oliviero Widmer Valbonesi
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                    Scritta da: Widmer Valbonesi

                    Libero

                    Venerdì 1 marzo: w la libertà.
                    Finalmente libero! Libero di non pensarti,
                    libero di non desiderarti,
                    libero di non essere geloso,
                    libero di non soffocarti,
                    libero di non aspettare un tuo squillo,
                    libero di spaziare, libero di non soffocare,
                    libero di non sopportare quei vuoti fine settimana,
                    libero di non essere un tuo ritaglio,
                    libero di non sentirmi burattino
                    o burattinaio di una commedia
                    già scritta nei reciproci egoismi,
                    insomma sono libero, libero, libero.
                    Lunedì 4 marzo: sono già schiavo della libertà.
                    Ma che libertà è mai questa?
                    Com'è brutta l'illusione della libertà,
                    la libertà di stare da soli,
                    a confrontarsi con il vuoto,
                    la libertà di temere le passioni,
                    la libertà di vivere l'effimero,
                    la libertà di esaurirsi in una voglia di libertà,
                    ...e poi, la libertà del rimpianto di cose perdute
                    per il desiderio di libertà.
                    La libertà di fare le piccole cose,
                    quelle che ci piacciono tanto,
                    quando viviamo un rapporto che sembra soffocarci,
                    possono queste, poi, riempire
                    il vuoto delle grandi emozioni,
                    che può dare solo un vero amore ?
                    La schiavitù dell'amore è la vera libertà!
                    La schiavitù dei sentimenti è la vera libertà !
                    La schiavitù di amarti è la vera libertà !
                    La schiavitù di gioire per te è la vera libertà!
                    La schiavitù di soffrire per te è la vera libertà!
                    L'amore della libertà che ci riempie la testa,
                    non sempre è migliore della schiavitù dell'amore,
                    quella che ci riempie il cuore.
                    Chi si illude, che l'amore della libertà
                    produca la libertà dell'amore
                    è schiavo dell'utopia della libertà,
                    e... si ritroverà solo, incapace di amare,
                    e... di essere amato.
                    Oliviero Widmer Valbonesi
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