Poesie di Massimo Ruvini

Crescere nella stima altrui, nato (Italia)
Questo autore lo trovi anche in Racconti e in Diario.

Scritta da: M. Ruvini

Wedgwood

Di domenica, senza attesa,
ripongo le tazze Wedgwood
nello spazio che è limite
alla tua assenza imbronciata.
Avrei dovuto volgere il manico
in direzione della luce
come piace a te che scegli,
e soffocare la distanza
che impone il tuo silenzio.
Di ronda marcia il ricordo
che soffre disarticolato
a coprire i passi per la stanza.
Massimo Ruvini
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    Scritta da: M. Ruvini

    Beffardo

    S'era spenta la notte
    e già scherniva l'alba.
    Rise che fuggissi.
    Gridavano gli addii,
    esultavano i rancori,
    spaziavano i passi.
    mentre una valigia
    sobbalzava sui gradini
    appena lavati immacolati.
    Aggrappasti alla ringhiera
    il profumo della pelle,
    la ragnatela della mano
    che il pulsare del sangue
    voleva rubare alla luce
    gli arcigni rossi furibondi,
    il battito delle ali profumate
    dei rami di mimosa fiorita.
    Quella volta liberai gli occhi
    dietro la curva del tuo corpo
    che si piegava a disfare l'ombra,
    mi chiedevo se la strada
    potesse subire o lamentare
    l'interrogativo della mente
    che tutto fosse stato un vuoto
    amplesso di serrate porte.
    Il giorno ciondolava beffardo.
    Massimo Ruvini
    Composta giovedì 15 aprile 2021
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      Scritta da: M. Ruvini

      Un'ansa di pensiero

      Sono parole e le dissi
      per conciliare i tuoi sorrisi,
      ero ebbro di uno sguardo
      atteso e ancor disperso,
      una posa del corpo irrigidita
      che ricreasse la fiducia,
      un moto delle labbra arse
      in cerca di un avido confronto.
      sono parole e le dissi
      per schiacciare l'insensatezza,
      creai un'ansa di pensiero
      dove fluisse il disturbo cieco
      e un mare di emozioni.
      sono parole e le dissi
      per conoscere la meta
      su una nave dalla prua
      affilata all'orizzonte
      che disperde il facile destino.
      Massimo Ruvini
      Composta martedì 13 agosto 2013
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        Scritta da: M. Ruvini

        Un'intuizione

        Sarà il viola
        che colora la falsità
        o la falsità
        è disincantata
        e colora i sentimenti?
        Sarà la realtà
        che beffeggia la falsità
        o la falsità
        è incredula
        e sorprende la realtà?
        Sarà eccentrica
        la falsità
        che trasmuta i colori
        e banalizza la realtà?
        Il viola è il colore
        della poesia, del silenzio.
        E schernisce la realtà.
        Massimo Ruvini
        Composta venerdì 19 luglio 2013
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          Scritta da: Massimo
          Avrò terra da spargere
          sulla fossa come occhio
          che resta spalancato
          ad accogliere immagini
          vivide nell'eterna memoria
          ...
          lacrime di gioia dolcissime
          colmerò nel cavo della mano
          sarò spettro delle notti insonni
          per ricordare il nero del buio
          ...
          tu mi dirai che hai speso
          vita, anni, tempo a far male
          conscia che il fine è la fine.

          Avrò sazia voglia d'essere
          Ulisse che acceca il destino.
          Massimo Ruvini
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            Scritta da: Massimo

            Tenera sposa

            Un rumore. Mi volto.
            si è svegliata,
            si muove, mi guarda.
            Una mano ravvia
            i capelli disciolti.
            Si volta. Sorride.
            mi guarda.
            chiari occhi
            luminosi, ridenti,
            soddisfatti.
            È meraviglioso
            questo amore,
            immenso intrico
            di strade e collinette.
            Di mani sapienti
            su dossi e curve,
            ingentiliscono amore.
            sazia la fame
            del primo mattino,
            s'arrende docile
            e beve stille pure
            di dolce sapore.
            Mi guarda.
            non teme il giorno
            che spira dinanzi,
            Si è svegliata,
            scuce le labbra,
            arrota la r d'un
            fresco buongiorno.
            Massimo Ruvini
            Composta domenica 9 ottobre 2016
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              Scritta da: Massimo

              Tutta la città

              In questo tempo di primavera
              la piazza dei caffè e delle osterie
              soffoca nel riso e nella spontaneità.

              La gente in ordine di prestigio
              con aria artefatta d'insofferenza
              rimugina nelle pieghe della voce.

              Lei mischia i suoi dolori
              li candida in una nota sola
              apprendista d'un fare muto.

              Bande di sentimenti
              sono ora euforici
              per scambi di risate.

              Lei si ferma per incanto
              e scopre denti piccoli
              quasi strofe strette...

              La ragazza offre gelati
              ma in verità sa guardare
              oltre le ciocche dei capelli.
              Massimo Ruvini
              Composta lunedì 30 marzo 2015
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                Scritta da: Massimo

                Il suo bacio

                Lo affidai al silenzio
                il suo disperso turbamento
                che travalica il chiarore del cielo
                ove si rassegna a giacere indifeso.
                Lo affidai al silenzio
                che rigenera la quiete dell'ombra
                e schernisce le voci arruffate
                ove cresce il confine di larghe maglie.
                Lo affidai a un corpo di donna
                che si concede alla luce indistinta,
                spiraglio di nuove verità.
                E bisbiglia parole calde al mio cuore
                come il suo cuore... il suo bacio.
                Lo affidai al silenzio
                e raccoglie ancora
                innocenti frenesie
                a costringere il tempo.
                Massimo Ruvini
                Composta venerdì 20 novembre 2015
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                  Scritta da: Massimo

                  Recita amore

                  Recita amore sulle labbra belle
                  canzona i dubbi dell'inganno
                  stupisce la vivacità del canto.

                  Ode soave la gloria d'intelletto
                  per un incanto che suona stretto
                  per l'anomalia d'un verso lasso.

                  Beata la recita d'amor nel canto
                  glorifica l'ode ch'esalta il vanto
                  clara la speranza annoda il manto.
                  Massimo Ruvini
                  Composta lunedì 13 aprile 2015
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