Poesie di Marzia Ornofoli

Questo autore lo trovi anche in Racconti e in Frasi per ogni occasione.

Scritta da: Marzia Ornofoli

L'onda del mare è innamorata solo della riva

Corro, rincorro andando
festosa e lieta incontro a quella riva
che investo finalmente rotoando,
felice a quel contatto e un po' lasciva.

E il vento che m'inllude
sull'amore, narrando alle mie spalle
le sue storie ma l'alito suo prude,
né posso dileguar per l'altro calle!

Talora una scogliera
frantuma la mia ardente giovinezza.
La gioia della riva è chimera
cui solo donar la mia belleza.
Marzia Ornofoli
Composta giovedì 20 agosto 2009
Vota la poesia: Commenta
    Scritta da: Marzia Ornofoli

    Le verità che racconta il mare

    O pino che alla costa del mio mare
    coroni lo stupendo specchio azzurro,
    tu vigile rispondi col sussurro
    a ciò che all'onda piace raccontare.
    Lunghe storie che sanno solo le onde
    e cose antiche o viste nell'estate
    che la risacca chiude con risate
    e il pino freme e garrulo risponde.
    Eterno dire tra la terra e il mare
    che tutti un giorno vide e tutto sa
    serrandolo, tra i flutti, per narrare.
    Per questo a te rivien l'umanità
    che torna inconscia in cerca d'una voce
    che narri solamente la verità.
    Marzia Ornofoli
    Composta mercoledì 19 agosto 2009
    Vota la poesia: Commenta
      Scritta da: Marzia Ornofoli

      Il grido del mondo

      Ho sentito il grido di un bambino, che aveva fame.
      Ho sentito il grido di una madre,
      che non aveva nulla da dare da mangiare al figlio.
      Ho sentito il grido silenzioso di vittime inocenti.
      Ho sentito il grido di migliaia di bambini che non avevano amore.
      Ho sentito il grido della miseria che colpiva uomini e donne.
      Ho sentito il grido di uomini e donne uccisi dalle guerre.
      Ho sentito il grido dei soldati che credevano di portare la pace,
      ma invece incontravano solo la morte.
      Ho sentito il mio grido di dolore per ciò che accade.
      Ho sentito:
      si ho sentito,
      il mondo che gridava la sua rabbia e il suo dolore.
      Marzia Ornofoli
      Composta domenica 16 agosto 2009
      Vota la poesia: Commenta
        Scritta da: Marzia Ornofoli

        Amica

        Amica mia sempre per te ho un pensiero,
        non importa se non percorri il mio sentiero,
        non impota se da me lontana vivi,
        ciò che contaè che sempre sorridi.
        Il tuo viso e i tuoi occhi così brillanti e sinceri,
        ha te mi hanno legata con sentimenti veri,
        e con dei piccoli diamanti
        in alcuni momenti
        mi hanno dato forza
        per andare avanti.
        Marzia Ornofoli
        Composta domenica 16 agosto 2009
        Vota la poesia: Commenta
          Scritta da: Marzia Ornofoli

          Sogno d'estate

          Te sovente sognai, antica villa,
          lambita d'ogni lato dal grande fiume,
          la notte risplendete per suo lume
          e candida, nel sol, come favilla.

          Sognai la nave a te recante il vate,
          attraccare agli anelli delle mura:
          sorride il gran Torquato a cui men dura
          premela sorte, in quel bel dì d'estate.

          Lo regge Marfisa ed i valletti,
          ben abbronzati al sol delle maremme,
          ricantano i suoi versi più perfetti.

          Aride il parco in fiore e le su gemme
          profumano il respiro del poeta
          che sublime cantò Gerusalemme.
          Marzia Ornofoli
          Composta domenica 9 agosto 2009
          dal libro "Rime Ferraresi" di
          Vota la poesia: Commenta
            Scritta da: Marzia Ornofoli

            Parte la mia nave

            Parte la mia nave,
            per l'alto mare, è logoro il suo legno e la sartia,
            a bordo sono solo io a navigare.

            Porta la mia nave il pendolo
            del mio dolore,
            che andrà a schiantarsi in mar sovra quel fondo
            ove s'adagia il cuor d'ognuno che muore.

            Non regge più la stiva
            al mio tormento,
            che ognuno dei miei cari che moriva
            lasciava nel mio cuore lo sgomento.

            Lascio la bella riva
            con il rimpianto
            d'ogni persona cara e ancora viva
            con il pensiero volto al camposanto.

            Ecco la gran scogliere,
            a lei m'avvio,
            elevo al mio Signore un preghiera,
            gioioso di tornare in braccio a Dio.
            Marzia Ornofoli
            Composta domenica 9 agosto 2009
            Vota la poesia: Commenta
              Scritta da: Marzia Ornofoli

              L'ultimo tuffo

              Ea quel dì gran festa e noi ragazzi
              s'era venuti al Po per la nuotata;
              finivano le scuole e come pazzi
              per la gioia, era tutta una risata.

              Sull'onda mormorante del gran Pado,
              correva l'acqua sciolta dalle nevi
              e il forte corso ricopriva il guado
              ed ammoniva tutti «o nuoti o bevi».

              Eri un fanciullo, Enrico, uando al porto,
              tu ti tuffasti giù come dal cielo,
              ma l'ancora spietata ti fè morto
              e l'onda s'ammantò di un rosso velo.

              Oh quanto il tuo ritorno fu mai duro
              su quel furgone nero e traballante
              che ti recò da Pontelagoscuro
              al tuo papà malato e un po' tremante!

              Fu il primo colpo d'ala che la morte
              battè su noi ragazzi e duramente
              ad ammonire, fredda, che la sorte
              uccide anche la vita più innocente.

              Molt'anni son passatida quel giorno
              e il mondo ha ripercosso i nostri cuori
              che sparuti si guardano dattorno
              e gioie più non vedon ma dolori.

              Su la tua tomba c'è talora un fiore
              portato da un amico e un fiocco lume,
              onaggio di una antico tuffatore
              all'innocente inferia del gran fiume.

              Fu dolce forse a te morirbambino,
              menttr'ansimante per la bella gara
              tu ti lanciavi giù dal trampolino,
              tra gli amici paludenti di Ferrara.

              Tu nella tomba entravi allor di schianto,
              purissimo qual nume giovinetto,
              lasciando a noi la vita col suo pianto,
              mentre gioivi al viver più perfetto.
              Marzia Ornofoli
              Vota la poesia: Commenta