Poesie di Marta Emme

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Scritta da: Marta Emme

Un singolare andatura

A far il passo più lungo della gamba pur in
un niente facilmente s'inciampa, ma se la
fiducia è tanta (di far bene) chi è audace,
vuoi veder, che il successo agguanta (ha
buoni risultati)! Come la sua presa (sul
terreno: equilibrio, ciò che lo sostiene) che
anche i più scettici incanta.
Marta Emme
Composta sabato 19 gennaio 2019
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    Scritta da: Marta Emme

    I signori della nebbia

    Una parolina ai petrolieri della minchia,
    quelli verso cui più fortemente il buon
    senso oggi ringhia: c'è che al popolo tocca
    ora stringere la cinghia (devastazione
    ambientale per l'inquinamento,
    insalubrità, perdite economiche), mentre
    voi da nababbi vi lisciate sotto, sotto i
    baffi (soddisfatti dei loro soldi).
    Senza mai aver pensato, anche in passato,
    a riparar, del vostro operato (petrolifero), i
    danni, sapendo quanto siamo, noi, i veri
    barbagianni. E non investendo quindi in
    tutele, realmente, il vostro bel denaro; ma,
    già, il cuore di grandi sentimenti, qui, lo avete sempre avuto avaro. Ce lo avete avuto
    però per andar, anche con le vostre dame
    (sono tutti uomini), di ricchezza, a fare
    sfoggio, nel mentre che in testa vi
    meritavate in verità un bel pesante moggio
    (oggetto campione, per misura). E che
    avreste sbagliato direzione è fuori
    discussione, perciò, tanto per mettere i
    puntini, c'è da riparare ai danni ambientali
    anche coi vostri bei quattrini. Da spendere,
    piuttosto, in sana e innovativa ricerca (sulle
    rinnovabili e risanamento ambientale),
    perché di dissesti, anche grazie a voi (e a
    chi lo ha permesso: politica proprio proprio sprovveduta?) ce n'è una bella certa
    (quantità). È come sulle autostrade, quando
    per anni s'è pagato il pedaggio e non per
    render più sicuro il nostro viaggio. E assai
    chiaro è diventato, poi, questo incredibile
    messaggio (crollo ponte di Genova). Ora
    non importa se sono stata piuttosto
    sempliciotta, non quanto voi nel montar
    quella storia galeotta che l'attività umana
    (con emissioni di anidride carbonica) non
    poteva scioglier la calotta (polare). E ciò
    per guidar, con autorevoli chiacchiere
    (negli annì 70 e ancor oggi), il mondo
    fuori rotta (sui possibili scenari climatici), giacché a sostenervi c'eran degli
    scienziati di cui non ci si esprime riguardo
    alla condotta (morale). E se sono stata in
    tutto ciò (verso autostrade e petrolieri)
    proprio tanto, ma tanto, stronza, è sempre
    meglio che passar da gonza, così intanto qualche buona idea nel capo del potente
    di turno, magari, ronza.
    Marta Emme
    Composta lunedì 14 gennaio 2019
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      Scritta da: Marta Emme

      Un po' di analitica

      Che la lotta armata venga giustificata
      così (amnistia), fa comodo a chi (persona)
      la pistola l'ha impugnata (militanti) e per
      sua parte sola l'ha dichiarata (la lotta),
      così fuorilegge s'è ritrovata. Come pure
      è vero che un morto, è morto per sempre,
      anche se innocente. Per affermare
      un'ideologia le migliori armi siano la
      democrazia. Eppure tutto nasce anche
      dal non riconoscere che quella lotta
      è stata una idiozia. Così per stare con
      Battisti (Cesare Battisti) bisogna essere
      dei poco preparati equilibristi e, che dire,
      di molto tristi (pro violenza) oltre che
      anacronisti per non riconoscere che quel
      processo (decadenza istanze) che nella
      sinistra si voleva evitare è diventato proprio
      naturale, anche se riconoscerlo può fare
      molto male.
      Marta Emme
      Composta lunedì 14 gennaio 2019
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        Scritta da: Marta Emme

        Quella furia galattica

        "Il mondo è ferito nel profondo",
        gridano i popoli che ingiustizia
        e guerra han come sfondo. E
        grida Gaia (nome che ha la Terra)
        che ora, per farsi intendere,
        sull'uomo cala la mannaia (i
        disastri ambientali), giacché
        quella sua capa, dal collo, la
        vuole proprio staccata che dentro
        è diventata una misera topaia
        (ben poca cosa). Così, per tornare
        integro (giusto), l'uomo dovrà
        rinnovarla, peccato che una testa
        buona non sa più neanche
        immaginarla. Tutti son bravi a
        gridar al lupo, al lupo; è come
        quando piange il pupo, e lo si
        lascia strillare perché abbiamo
        altro da fare. Signori cari (potenti),
        nuova energia (le energie
        rinnovabili) serve, per rimetter le
        cose in pari (allineati con la natura)
        e altro che novelle (sull'impegno
        speso in ciò) dobbiamo subito
        tornare a guardar le stelle (rendere
        l'aria tersa). Perché offesa, infuriata
        e non più gaia, urla la Terra nel
        firmamento per brandir all'uomo,
        da lì, che altrove dovrà mettere il
        suo accampamento. Che la gente
        dunque si ribelli, giacché dei bei
        discorsi ormai ne son pieni i
        corbelli. Come una corbellata è far
        credere che la macchina elettrica
        sia una bella trovata se dal petrolio
        viene ancora alimentata (per fornire
        elettricità), e sì, pur se è ben
        collaudata. Siate dunque fedeli a
        chi puliti vuole davvero i cieli (dallo
        smog). E iniziative sian così rivolte
        affinché buona sia la sorte e diventi
        priorità quella ricerca (energie
        alternative) che l'inquinamento sola
        può smantellar, quel che tanti mali
        sa causar (cancro, malattie,
        mutamenti clima...) e che affliggon
        l'intera Umanità. Su tutte le altre si
        deve collocare, e pure il mondo arabo
        si dia un bel daffare che è l'unico che
        la svolta ora può determinare. E
        questo a me pare, altro che fanfare.
        Marta Emme
        Composta mercoledì 9 gennaio 2019
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          Scritta da: Marta Emme

          La Bella Angelica

          Quel suo fare accattivante (E. Bonaccorti
          nello spot), come si osserva anche nel
          brigante (furbacchione), è per mettere
          pressione a chi non vede, dietro un camice (medico), delle persone; persone che
          suggerisce, a priori, di dover perseguitare,
          così... meglio potran sbagliare. La serenità, evidentemente, non trastulla quella mente.
          Ma anche tu (cittadino) non essere indolente, perché quel sistema che si fa creder di voler migliorare, scientemente e scioccamente si
          va solo ad arruffare. Siccome, in quello spot,
          non emerge del buono l'essenza, ma la sola strafottenza. Insomma, in TV, arriva... la saputella, a insegnare come, in ogni caso, "acquietare le budella" (mettersi in pace per la malasanità). Perché, di risentimento, lì e nel cuore, par ce ne sia un bastimento; altro che vestir di bianco, che ad un angelo non
          assomiglia proprio manco (Bonaccorti). Le
          tutele (per chi ha ricevuto un danno) ci sono
          già, se denuncia si vuol far, ma di che stiamo
          a parlar? È solo pubblicità che con massima superficialità un portafoglio va ad aggiustar (dell'associazione privata, obiettivo
          risarcimento). Ma, vedi, anche così l'odio (sociale), e con vero dolo, si fa salire sul podio.
          Marta Emme
          Composta giovedì 3 gennaio 2019
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            Scritta da: Marta Emme

            L' Epifania

            È arrivata la befana con un sacco pieno di doni
            per i bimbi belli e buoni, per i bimbi buoni e belli
            che splendenti (di gioia) son allor come
            gioielli. A cavalcioni della sua scopa volante, sa
            come esser rassicurante ed è anche gobbettina,
            quella simpatica vecchina, che non sente la fatica
            pur se di bimbi ha sempre piena una rubrica. Ove
            per tutti è scritta una ricompensa (dono) e a lor
            dispensa per il fatto sol di esistere, che è il primo
            merito che in lor sussiste, quel che apre al futuro
            tutte le piste. Ha da andar lontano e sempre attenta
            è la sua mano e pure benedetta nel riempir quella
            calzetta ove non può mancare un po' di carbonetta (carbone). È che al mondo vuol lasciare un poco di
            saggezza, affinché sia mosso (a riflettere), ogni
            volta (a ogni sua venuta), da quella sua leggera
            brezza (dal bene per i bimbi al suo passaggio).
            Così l'epifania, per i bimbi, è la festa più calzante
            (per la calza) che ci sia, pur se può sembrare una
            assai grande bizzarria (nel gioco di parole che si fa).
            Marta Emme
            Composta giovedì 27 dicembre 2018
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              Scritta da: Marta Emme
              Buon anno a tutti e che il 2025
              sia un anno generoso di frutti.
              In questo anno, nei cuori di
              ognuno scoppi la pace perché
              sol così il maligno disperato
              tace. E buon anno, soprattutto,
              a quei fratelli che han più
              pesanti i lor fardelli (terremotati,
              sfollati, in guerra...), che trovino
              sempre nell'altro la luce riflessa
              del loro fulgido astro (che da
              loro luce), mentre sian impegno
              e tenacia il loro più solido pilastro.
              A tutti, auguri, affinché nei lunghi
              viaggi (esperienze) possiate
              approdare sempre in porti sicuri
              (è un augurio di bene). Insomma,
              pace e bene è quel che ora per
              ognuno si sostiene (esprime).
              Perché è questo di cui c'è grande
              bisogno, inutile girargli tanto intorno.
              Marta Emme
              Composta domenica 30 dicembre 2018
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                Scritta da: Marta Emme

                Ancor di dir mi par

                C'è chi ha capito proprio tutto (sulle critiche
                ai testi delle sue canzoni) e allor, siccome
                è scarso di argomenti (riservato), per lui
                risponde un ben eloquente e musicale rutto
                (successo strepitoso delle vendite; è ciò,
                dunque, appunto, a parlar come a fare
                cassa), e questo, per tanta attenzione,
                sembra essere l'unico e succulento frutto.
                Marta Emme
                Composta mercoledì 19 dicembre 2018
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                  Scritta da: Marta Emme

                  Il bastian contrario

                  Non val la pena dire, con chi non
                  vuol sentire (le tue ragioni) e si
                  crede confacente (giusto) sol se
                  va controcorrente; come chi vuol
                  gustar la fava quando il fico
                  pende (un frutto che non c'è, è
                  fuori stagione). E questo è lo
                  stile di chi, di grandi mutande si
                  vuol vestire perché un misero
                  fallo (inteso anche come
                  mancanza) vuol coprire
                  (nascondere), pensando che non
                  sia il buonsenso a far crescere il
                  consenso. Oppur c'è chi può
                  sembrare un paraculo quando il
                  pensiero è tale e quale (del
                  comune sentire), ma lo esprime
                  in modo oscuro, tanto che par,
                  così, fare il verso del cuculo
                  (animale bugiardo e burlone).
                  Marta Emme
                  Composta lunedì 17 dicembre 2018
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