Poesie di Maria Francesca Zeno

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Parole

Quando le parole
che pesano sulla coscienza
come macigni infuocati
saranno uditi da te, che non sai
quando questi occhi che vagano smarriti
rifletteranno i tuoi
e quando finalmente potrò godere dei tuoi sorrisi
come dei tuoi silenzi
che saranno miei, miei soltanto
la mente si desterà
dal torpido sonno
che la rende schiava
ed il mio cuore
libero dalla cupa inerzia
e dalla logorante noia
lascerà i malinconici canti
e tu per primo udirai
la sua voce.
Maria Francesca Zeno
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    La solitudine dell'anima

    Quando atterrito e terrorizzato
    Marco si rannicchia in un angolo della stanza
    portando le braccia al petto urlando
    ed implorando alle voci che sente
    di smetterla di ossessionarlo,
    la schiera di medici davanti a lui
    deve sembrargli un esercito di scimmie urlatrici
    i cui strepiti si confondono coi pensieri folli
    che accompagnano la sua esistenza.
    E ciondola con la testa
    e muove il busto avanti ed indietro
    e porta le mani alle orecchie
    per far sparire quelle voci che dimorano in lui.
    In questi momenti di crisi Marco è solo
    perché è lui solo che vede i volti dei cari
    trasformarsi in diavoli ed orribili mostri,
    è solo lui che sente le istigazioni a far del male
    ed a farsi male di voci sconosciute.
    Esiste solo il suo mondo interiore ed inaccessibile.
    Marco vorrei entrare nel tuo mondo
    abbracciarti,
    tenerti la mano
    e con un soffio spazzar via ogni tuo dolore.
    Maria Francesca Zeno
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      Nostalgia

      Infondo cos'è la nostalgia?
      Non è forse l'eco di una dolce melodia?
      Il sapore che un bacio lascia sulle labbra?
      Il ricordo di persone amate
      e mai dimenticate?
      La consapevolezza che il reo tempo
      tutto prende e porta via
      lasciando ai più illusi un solo dono:
      schegge di un antico piacere
      che continuano a colpirti il cuore
      riportando alla mente
      le emozioni di un vecchio amore.
      Ma di nuovo i bei momenti
      e già non ci sei più.
      Maria Francesca Zeno
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        Buonanotte bambini

        Polvere di stelle e di fate
        lucenti e incantate
        su andate e
        volate volate volate
        nel buio del cielo notturno
        sul limpido mare danzate,
        dietro di voi ciò che lasciate
        son scie colorate e
        magicamente dorate
        nel cuore di ogni uomo vi posate
        ed un pensiero colmo d'amore ispirate.

        Polvere di stelle e di fate
        lucenti e incantate
        su andate
        i monti ed i fiumi attraversate
        e sui cuscini dei mie bimbi
        vi posate.

        Ed ora bambini miei
        chiudete gli occhi e
        domani al risveglio
        cominciate a sognare.
        Maria Francesca Zeno
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          Stai fermo
          tramonta il giorno sul tuo viso,
          non ti muovere
          stanotte come falene
          catturerò tutte le stelle
          e ne farò ornamento per il nostro letto.
          Non dire una parola
          in un bacio soffocherò le urla che
          ti infestano la mente.
          Chiudi gli occhi hai narcisi tra i capelli
          e biancospino sul tuo corpo di cacao
          lasciati amare.
          È più bello il mio amore
          del vestito che mi porto dietro
          ha dolcezza di rugiada
          e i colori dell'autunno.
          È talmente amore, amore, che non lo trattengo
          ed ogni cosa inghiotte...
          ogni cosa.
          Stai fermo
          albeggia il mattino
          nei tuoi occhi mentre
          il pungente bacio di gennaio
          sfiora il tuo viso.

          Di pioggia e vento tempesti
          l'animo mio.
          Maria Francesca Zeno
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