Moi je joue du piano disait l'un moi je joue du violon disait l'autre moi de la harpe moi du banjo moi du violoncelle moi du biniou... moi de la flûte et moi de la crécelle. Et les uns et les autres parlaient parlaient parlaient de ce qu'ils jouaient On n'entendait pas la musique tout le monde parlait parlait parlait personne ne jouait mais dans un coin un homme se taisait: "Et de quel instrument jouez-vous Monsieur qui vous taisez et qui ne dites rien?" lui demandèrent les musiciens "Moi je joue de l'orgue de Barbarie et je joue du couteau aussi" dit l'homme qui jusqu'ici n'avait absolument rien dit et puis il s'avança le couteau à la main et il tua tous les musiciens et il joua de l'orgue de Barbarie et sa musique était si vraie et si vivante et si jolie que la petite fille du maître de la maison sortit de dessous le piano où elle était couchée endormie par ennui et elle dit: "Moi je jouais au cerceau à la balle au chasseur je jouais à la marelle je jouais avec un seau je jouais avec une pelle je jouais au papa et à la maman je jouais à chat perché je jouais avec mes poupées je jouais avec une ombrelle je jouais avec mon petit frère avec ma petite soeur je jouais au gendarme et au voleur mais c'est fini fini fini je veux jouer à l'assassin je veux jouer de l'orgue de Barbarie." Et l'homme prit la petite fille par la main et ils s'en allèrent dans les villes dans les maisons dans les jardins et puis ils tuèrent le plus de monde possible après quoi ils se marièrent et ils eurent beaucoup d'enfants. Mais l'aînè apprit le piano le second le violon le troisième la harpe le quatrième la crécelle le cinquième le violoncelle et puis ils se mirent à parler parler parler parler parler on n'entendit plus la musique et tout fut à recommencer!
Io suono il piano uno diceva E io il violino l'altro diceva Io l'arpa io il banjo io il violoncello io il flauto... io cornamusa... io raganella... Gli uni e gli altri parlavano parlavano parlavano di quello che suonavano. Non si sentiva musica tutti quanti parlavano più nessuno suonava ma in un angolo un uomo stava zitto: "E voi mio signore che strumento suonate voi che state lì zitto e non parlate?" "Io suono l'organo di Barberia e me la cavo col coltello" disse l'uomo che fino a quel momento non aveva fiatato e poi si fece avanti con il coltello in mano e ammazzò tutti i musicanti e suonò l'organo di Barberia e così vera musica era la sua e così viva e bella che la bambinetta del padrone di casa uscì da sotto il piano dove per noia giaceva addormentata e disse: "io giocavo col cerchio a palla prigioniera giocavo al mondo giocavo col secchiello e la paletta giocavo ai genitori giocavo a nascondino giocavo con la bambola giocavo con l'ombrello con il mio fratellino con la mia sorellina giocavo a guardia e ladro ma adesso basta! Adesso basta! Adesso voglio giocare all'assassino adesso voglio suonare l'organo di Barberia." E l'uomo prese per mano la bambina e andarono per case per città per giardini ammazzando tutta la gente che potevano ammazzare dopodiché si sposarono e fecero tanti bambini senonché il primo studiò piano il secondo violino il terzo arpa il quarto raganella il quinto violoncello e poi cominciarono a parlare a parlare la musica non si sentiva più e tutto questo andò a ricominciare!
L'uomo è la contro un muro vicino a un armadio sul tavolo c'è un portacenere l'omo è là e c'è contro di lui la sofferenza l'angoscia c'è anche una donna che è là gli amici se ne sono andati altre donne se ne sono andate un gatto contraddizioni come zanzare e fa una strana faccia l'uomo che guarda la donna che lo guarda sa certe cose indovina e dice eccoci qua sto per soffrire terribilmente non c'è niente da fare è cotto sorride ma ha almeno 250 di febbre un dolore da bambino come un maneggio con gli anelli da infilare a ogni curva senza riuscirci un dolore d'uomo cupo paesaggio cose già viste e che ritornano dicendo non è lo stesso è molto meglio orchestra singhiozzi fantasmi con la faccia di cuore sorridenti certezze d'infelicità lamenti deliziosi sorrisi bisturi... dolore d'uomo irrisoria romanza sanguinante storie di calendario velocità degli anni cognome Dicembre nome Giovedì matricola 23 l'anno scorso quest'anno l'anno venturo e l'uomo si dice quando si ha mal di denti si va dal dentista per i piedi c'è il pédicure contro l'angoscia e la sofferenza che posso fare sono ancora una volta del tutto perduto... ancora una volta mi porto dietro qualcuno nella mia caduta ecco che torna la nebbia l'amore gli uccelli della felicità che nebbia schifosa e che schifosi uccelli grandi volatili sentimentali uccelli dallo sguardo piangente andate a picchiare nel muro battete le ali picchiate contro i mobili sudici uccelli di polvere cantate falsi la canzone stonata falsi volate piangete falsi impagliati automi antiquari colombi da cartolina uccelli con la faccia da ubriacone avete nel becco di cartone la lettera anonima dell'amore uccelli di tutti i paesi uccelli di tutti i rami di tutti gli alberi di tutti i paesi usignoli de Giappone unitevi uccelli del paradiso uccelli mosca uccelli rapaci pellicani pinguini passerotti unitevi pavoni gridate come pavoni uccelli cantate a squarciagola in tutto il mondo aquile marine gridate da aquile marine e tu bozzagro fai il verso del bozzagro usignolo l'uomo ti ha cavato gli occhi perché tu canti meglio ma questo ci apre gli occhi l'uomo è un bel coglione con la sua bella cartolina in mano l'uomo che recita il suo monologo da piccione amore sempre lo stesso amore l'uomo che vuole vedere vecchio l'amore uccelli migratori fermate i vostri viaggi uccelli blu cucù gridate cucù gridate a squarciagola unitevi il mondo deve sapere che l'amore non deve più l'amore possedere fermate i simulacri uccelli notturni uccelli diurni un uccello non appartiene a un altro uccello la donna non appartiene all'uomo né l'uomo alla donna cucù gridate a squarciagola e dite mescolate le uova cambiate nido fuori la testa dalla sabbia struzzi dite quel che avete da dire l'uomo gli uomini non hanno l'aria di voler smettere di soffrire e io sono uno di loro gli uomini non hanno l'aria di voler smettere di far soffrire ma che cos'ha dunque nel corpo tutta questa gente...
Nel fondo tutto ciò che racconto uccelli che non mi sentite è per passare il tempo per nascondermi un po' e l'uomo continua vicino al suo armadio silenzioso lancia ridicoli appelli grida aiuto senza parlare ha pensato uccello s'aggrappa agli uccelli se avesse pensato sedia supplicherebbe i mobili tocca gli oggetti li accarezza la scatola dei fiammiferi il portacenere perde la bussola perde la testa la sofferenza è pronta sta per annegarlo... si è fatta molto bella per venire a cercarlo ha la faccia della giovinezza e piccolissimi piedi e anche lei soffre si lamenta... ed è un lamento vero ma è stato imparato e c'è qualcosa che zoppica in quel lamento l'uomo si aggrappa ai mobili la sofferenza si attacca a lui e ride immediatamente subito l'uomo per farla tacere cerca di farla soffrire...