Le migliori poesie di Ines Raisa Fortunato

Studentessa di Farmacia, nato a Castrovillari (Italia)
Questo autore lo trovi anche in Frasi & Aforismi e in Frasi per ogni occasione.

Se solo potessi

Se solo potessi ruberei un po' di cielo
e con la sua cerulea dolcezza
Ti regalerei un po' di impavido infinito...
Se solo potessi salirei sulle nuvole
e prenderei il loro vapore
Per rinfrescare la tua mente
Così rinsecchita da tanti tristi pensieri.
Se solo potessi ti darei un po' della mia luna
Per farti cullare quando piangi...
Se solo potessi darei al sole i suoi occhi
Così ti alimenteresti della certezza del suo sguardo
caldo e splendente.
Se solo potessi fermerei il tempo
Per ridarti il melodico fragore di risate ormai spente.
Se solo potessi ti porterei a danzare sulle stelle
Ma la loro luce ti guiderebbe nel più malinconico valzer.
Se solo avessi più coraggio ti direi d'esser forte
Ma la nostra fragilità sarà la via d'uscita.
Rimani al mio fianco per questa limitata eternità.
Sii mio compagno nel bene e nel male.
Il nostro matrimonio d'anime ci ricondurrà da lui,
e saremo noi... quelli di sempre.
Ti amo... non potrei fare altrimenti.
Ines Raisa Fortunato
Composta martedì 9 dicembre 2008
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    Ha chiuso le porte la mia Terra

    Spiccano ancora le vette indorate
    Le guglie e i monasteri intrisi di mistero
    Ma la gente ha le guance solcate
    Da lacrime che sanno di nero.
    La gioia frana come frana la terra
    e ciò che resta è un'eco speranzosa
    Dell'unisono battito di cuori in serra
    Che cerca modo e vita dignitosa.
    Ha chiuso le porte la mia Terra
    Nelle timide viuzze in festa
    Fra il verde di sconfinate distese
    v'è chi ormai conteggia ciò che del tempo resta
    e chi scoraggiato s'arrende dinanzi a futili imprese.
    Ha chiuso le porte la mia Terra
    Il riverbero dei raggi nel mare
    è il ricordo di un passato ormai andato
    Ora solo valigie da fare
    Il mare è stato abbandonato.
    Ha chiuso le porte la mia Terra
    Violentata da promesse false
    Stuprata da illeciti accordi
    Curata da sterili rivalse
    Cucita da omertosi sordi.
    Ha chiuso le porte la mia Terra
    e le chiudo anch'io
    Che nessuno saccheggi più
    Ciò che è nel cuore mio.
    Ines Raisa Fortunato
    Composta sabato 20 marzo 2010
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      È accaduto osservando un salice

      Lo sbadiglio di un dolce ricordo
      Cullato dall'armonico andar del vento
      Pensiero d'età felice,
      pensiero di un tempo amico.
      È accaduto osservando un salice,
      e la mia mente è tornata lì
      a spolverar ricordi sbiaditi
      di quando la forza mia eran le onde
      che mi cullavano e portavano in tempeste di zucchero.
      Non so dirmi perché il pensier mio
      A te volge notte tempo
      Compagno un salice piangente...
      Par che m'ascolti, par che mi consoli,
      par che m'abbracci e poi m'abbandoni.
      Par che il mondo si sia fermato
      Col respiro tuo poi sia finito.
      È accaduto osservando un salice
      Che le stelle si sian arrese
      E mi abbiano sorriso
      E sorridevo anch'io...
      Che mai il salice pianga dinanzi a stelle che
      Sorridono!
      Ines Raisa Fortunato
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        Con occhi diversi

        Non guardai mai il mare
        Con occhi diversi.
        Lo dipinsi su tela d'anima
        Attingendo ai soliti tristi colori.
        Non un raggio
        Che salpasse dalla tavolozza
        e si ancorasse in prospettiva
        Consolando le onde più infelici
        Che la mia mano potesse tingere.

        Non guardai mai il mare
        Con occhi diversi.
        Plumbeo e procelloso lo immaginai
        Per far si che nessun altro fruitore
        Potesse coglierne la più intima essenza,
        Quel dondolante brusio di brumeggi,
        Acre sapore di sale.

        Non guardai mai il mare
        Con occhi diversi.
        Fu il timore dei misteriosi fondali
        Ad offuscare la vista degli ippocampi
        e delle stelle danzanti...

        Mi dipinsi su tela...
        Guardando il mare,
        Mai con occhi diversi.
        Ines Raisa Fortunato
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          Se vita avesse voluto

          Se Vita ti avesse offerto modo,
          Ti saresti battuto per difenderla
          Come impavido marinaio che
          Accortosi del pericolo incombente
          Sfida il mare burrascoso
          e trova asilo nel mansueto lido
          Di naufraghe preghiere.
          Se Vita avesse voluto non saresti marmo
          Infreddolito dall'umido ricordo
          Ma caldo raggio e splendente scia di luce.
          Se Vita avesse voluto
          Non fiori, non pianti
          Sarebber stati il mio conforto
          Ma i tuoi baci e i tuoi abbracci
          Ora così bramati...
          Se Vita avesse voluto
          Non avrei portato come grave fardello
          Il tuo vuoto,
          Ma avrei fatto vanto col sorriso dell'amore che mi davi...
          Oh, se solo Vita avesse voluto
          Quante cose t'avrei detto.
          Cose ch'ora sussurro al vento
          e che forse raggiungeranno il tuo orecchio lontano...
          Se solo Vita avesse voluto,
          Avrei strappato il mio cuore,
          Rubato i miei battiti
          e te li avrei porti con amorevole dolcezza.
          Se Vita avesse voluto,
          l'amore ora, Padre, avrebbe trionfato
          con la sua flebile forza sul nulla eterno.
          Ines Raisa Fortunato
          Composta mercoledì 26 novembre 2008
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            Continuo a credere...

            Continuo a credere che ci sia,
            Dispersa nel tempo un'altra bella stagione.
            Continuo a sognare girotondi di rondini
            Che intessono la trama del ceruleo manto.
            Continuo a sperare nel soffice suono di una lira
            Che lieve assaggia il mio orecchio muto.
            Continuo ad aprirmi al mondo
            Come fossi delicata ninfea posata su stelle.
            Continuo a rimembrare abbracci di Padre
            Costernati da sincere effusioni d'amore.
            Continuo a pregare che il mio sforzo non sia mai vano.
            Continuo a muovermi a passi leggeri
            Per non svegliare il sole di notte.
            Continuo ad amare con orgoglio e fierezza
            Sicché le cicatrici possan presto rimarginarsi.
            Continuo a dimenticare le mie fragilità
            Di donna ferita.
            Ma la lira continua a suonare
            e la mia bella stagione, Padre, sei tu.
            Ines Raisa Fortunato
            Composta lunedì 7 aprile 2008
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