Due parole

Apro i vetri appannati
entra un sussurro,
dopo la notte lunga
l'aria si sveglia e dice
Buon Natale,
due parole
aprono il mattino
come un benvenuto
a questo giorno.
Prendo la strada vuota,
l'affanno degli acquisti
è terminato.
Passa un passante inedito
sui marciapiedi sgombri
e dice Buon Natale,
due parole soltanto
infondono la festa
dentro il cuore.
Fiocca la neve ascolto
un alito di vento
su lastrico gelato che si sente
quando un dolore
seduto sulla fronte
di un bambino
guarda il passante
e agita la mano,
e penso: Buon Natale
non sono due parole.
Giuseppe Stracuzzi
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    Navigando

    Accenti virtuali
    cullati dall'onda del Web
    hanno invaso il corso...
    brividi d'amore
    accordati al ciglio di parole
    partoriscono
    senza l'incanto
    che si trova
    nel profondo degli occhi
    né luce solare di un sorriso,
    senza magia del tatto sulla pelle.
    Ora il senso
    ha preso una piega
    profonda
    che non si scioglie
    sotto il peso dell'ombra
    ma gorgheggia
    come un peregrinare che sommerge
    l'uno viandante a piè dell'altro sito.
    Dietro menti confuse gli occhi chiusi
    fabbricano un castello.
    Concepisce il tasto
    un link lega i cuori
    nelle mani di un click
    il gran momento.
    Giuseppe Stracuzzi
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      Fumo di sogni

      Il mio cuore
      ha un angolo segreto
      dove un qualche sogno
      che non è proprio sogno
      fa sbocciare sogni
      nella stanza di fiori
      dove profumo dolce
      mi commuove.
      Salgo in cielo
      a fabbricare stelle,
      cadono scintille
      ci si illude
      di poterle afferrare.
      Questa magia del cuore
      che gioca con i versi
      toccando con le dita
      attimi di parole
      abbraccia la dolcezza
      con gli occhi chiusi,
      per paura
      del buio della luce
      che cancella,
      lascia fumo di sogni nella stanza.
      Giuseppe Stracuzzi
      Composta sabato 6 dicembre 2014
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        Nel mare della notte

        L'onda bruna sale
        allaga il cielo
        che ha perduto i colori del tramonto,
        scorre come un fiume
        nel mare della notte
        dove navigavamo
        coi sogni come vele.
        Dagli spiragli
        una qualche luce si intravede...
        passano pennellate di ricordi
        seguono brividi di stelle
        che conosco per nome
        nel loro letto di disegni d'oro,
        tingono di miele le promesse
        tra lacrime e sorrisi,
        controvento assale
        il concento di versi
        che non teme la polvere,
        ma se allungo i pensieri
        a carezzare il tempo
        e apro gli occhi
        indolenzito dall'indifferenza
        il sogno muore.
        Giuseppe Stracuzzi
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          Un vento

          Un vento
          conduce immagini che credevo
          perse sulle rive del tempo
          si rattoppano sogni frantumati,
          un canto antico suona di campane
          conduce la mente a ricolmare
          l'infinito vuoto, nei tuoi occhi
          cadono a fiocchi stelle...
          le scie di luci posso accarezzare
          col cuore, come un eco senza luna
          che scalza pregiudizi del soffitto
          e pare un discorso
          vestito di tela di buio
          che copre il pudore
          e tocca col cuore accenti di miele,
          estasi che si scioglie
          nella lampante egemonia del verso
          che illumina il progetto del Pittore.
          Giuseppe Stracuzzi
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            Dove vai uomo?

            Uomo infimo spazio
            estratto di pensieri e di parole
            dalla terra nuda prendi il pane
            sulla corda sottile tra due semi
            che acquistano dirupi e incombenze
            abbandonati a travasare l'ombre.
            Uomo incontentabile predone
            che gioca d'azzardo con le leggi
            come infedele a mantenere
            il patto che ti ha
            preso per mano affidandoti
            le chiavi del pianeta
            nonostante Giuda abbia tradito,
            uomo che calpesta
            le briciole affamate,
            naufrago aggrappato alla carena
            lasciato sprofondare nel silenzio,
            Uomo che corri forte
            arrampicato al cuore del talento
            sui gradini avanzati
            capace di toccare
            la pelle delle note
            dell'intricata rete
            che avvolge il globo
            dove puoi parlare
            in mille lingue di una voce sola...
            dove vai?
            Giuseppe Stracuzzi
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              Pensiero vestito di velo

              Il mio pensiero ha una mano
              che sfiora il tuo silenzio,
              ha orecchie per sentire lacrime
              dietro la voce dolce di un sorriso,
              passi per camminare
              sulla strada del cuore...
              Pensiero vestito di velo
              illumina le note del cuscino
              mi conduce nell'isola
              dove i sogni si possono toccare,
              suona la sera dolce appuntamento
              come un bacio sospeso sulle labbra
              che si sveglia con l'ali addormentate
              per la magia dolce di cullare
              una poesia, sentita recitare
              nelle attese pazienti,
              nella gelosia che traspare
              dai tuoi gesti impigliati
              a qualche scoglio,
              nel dono che mi sfogli e affidi al vento
              versi che colorano di luce
              più forte di parole
              e non temono polvere del tempo.
              Giuseppe Stracuzzi
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                Il sentiero del cuore

                Il cuore ha un sentiero
                che passa attraverso
                la luce degli occhi,
                percepisce il profumo
                nascosto
                nel fondo blindato
                dove non arrivano
                le riflessioni,
                si lascia abbagliare
                da melodie di voci.
                Nel giardino
                d'autunno
                dove non nasce
                erba di domani
                poiché l'inverno spoglia
                le foglie di pensieri,
                i fiori della vita
                sentono più forte
                il desiderio
                prima di addormentarsi
                nei deserti
                di sogni senza sole.
                Giuseppe Stracuzzi
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                  Malinconia di ottobre

                  Malinconia che sale
                  dai riflessi del tempo
                  e muove passi lenti
                  all'orizzonte
                  che ha consumato
                  le stagioni belle.
                  consolano
                  Carezze del sole
                  foglie sbiadite
                  coi dolci vivaci colori,
                  e fiori incantano il tempo
                  coi petali accesi,
                  ma gli alberi sentono il vento
                  che ordisce raggiri...
                  malinconia di ottobre
                  lascia le rose stanche
                  sui giacigli di spine
                  a piangere
                  e tende a illuminare
                  i campi fioriti di ieri
                  dove il tempo
                  sente più forte la dolcezza amara.
                  Giuseppe Stracuzzi
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                    Ed ecco Cefalù

                    Lungo l'asfalto dell'itinerario
                    il pensiero affacciato al finestrino
                    incontra l'armonia di canti
                    del pastorello cieco innamorato
                    della bella Climene,
                    Ed ecco Cefalù!
                    Carezza malinconico la rupe
                    con gli occhi intrisi di colori
                    appresi dal folto intenso
                    che ha scolpito l'onda
                    e intravede la forma della testa
                    di Dafni che piange amore
                    e si protende sul mare azzurro
                    convertito in rocca,
                    e ascolta il vento.
                    La storia che si perde
                    si ritrova
                    nel fascino di miti, di giganti
                    in rinvenuti resti e templi greci
                    negli avanzi di orme primitive
                    nella stordente fantasia
                    che porta
                    un qualche brivido che passa.
                    Domina l'imponente cattedrale
                    vide greci, romani, bizantini
                    arabi normanni e medioevo
                    gli stili si affollano,
                    ciascuno importa il meglio
                    una zolletta della propria arte
                    imbandisce la tavola dei gusti
                    in cornice di secoli
                    Cristo Pantocratore
                    fa sentire l'abbraccio dentro gli occhi
                    "Cristo è luce del mondo"
                    Fuori dal tempio il cuore palpitante
                    per troppa mirabilia tracannata,
                    l'ondeggiare di palme,
                    il mare acquieta.
                    Giuseppe Stracuzzi
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