Poesie di Giuseppe Del Giudice

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Oceano

Oceano...
esteso...
così vasto...
immenso... respiro pensieri... sono onde
che bagnano sabbia bianca... pallida come il vuoto che provavo
sabbia scura...
vulcanica...
esplosioni di fuoco...
schizzi di acqua...
soffio di vento...
ed io mi sento così tremendamente viva...
volo sull'oceano...
volo sugli oceani...
atlantico...
pacifico...
indiano...
limpide acque...
oscure acque...
e li, immaginavo il tuo sentire...
in quei luoghi...
in quel pulsare pieno di libertà
immaginavo il loro attraversarti...
il loro entrarti dentro...
il loro trasformarsi...
sinuosi...
tempestosi...
sereni...
agitati...
come le tue percezioni...
come potessi sentirle vibrare accanto a me...
stati d'animo...
come potesse essere persino fisico il loro spargersi nell'aria circostante...
sola...
sento...
non so cosa...
l'amore...
la passione...
che io ho per te...
mi travolge la paura...
notte sull'oceano...
e tu sei un pensiero notturno,
adesso,
nella tela di un sentire un po' caotico
si, perché la tua intensità e un po' come quella che ha la notte...
e io bevo la notte...
sento...
confusa...
afferro...
semplici parole...
soffia così forte il vento
e così forte la tempesta... sento la tua voce...
profondamente toccata...
echi profondi dall'oceano
intensi...
sputati fuori
dall'abisso...
dal terrore...
dall'amore...
dalla compassione...
e un sogno... e il vero...
mi sento saziata...
si placa la tempesta...
oceani distesi come tappeti persiani...
intensi suoni...
un miscuglio...
che vivo...
nel buio,
nel color incerto,
nel mistero,
chiamato notte,
dove esiste il tutto e il nulla...
oceano...
silenzioso...
profondo.
Giuseppe Del Giudice
Composta domenica 12 ottobre 2008
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    Prendendoti con sussulto sinistro

    Nascosto ti osservo, il sospiro del vento apre la finestra di legno blu
    e si trasporta verso di te
    accarezza i tuoi capelli nocciola e il sole,
    tintosi di ambra, illumina il tuo esser fine
    e tinge di rame i tuoi capelli e il tuo corpo
    sottile è la mia apparenza, il calore d'estate
    e l'ardore che bolle nell'anima mi rende passione,
    mi rende fuoco e con passo silenzioso
    mi avvicino a te, alle tue spalle, prendendoti con sussulto sinistro le braccia
    e lì ad un tratto appaio, dal buio alla luce, dal freddo al caldo
    le mie labbra sulla tua schiena, ti contorci e un brivido e un momento
    tutto si annulla per un attimo, il tuo capo cade indietro sulla mia spalla
    una mano scende e stringe la tua, un'altra si porta timidamente sul tuo petto
    sento il tuo respiro intenso, chiudo gli occhi e il tuo respiro per me diventa musica
    il tuo respiro mi fa respirare, mi rende libero, siamo un corpo
    e il sole ci illumina e la finestra è aperta
    sale su l'odor del mare, in profondità i colori del tramonto
    sull'orizzonte la linea perfetta delle acque
    ed io poggio la mia gote sulla tua e ti sussurro:
    non lasciarmi la mano che il viaggio è infinito.
    Giuseppe Del Giudice
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      Donna

      Caldo, che soffoca, irrompe, sabbiosa l'aria,
      ed un corpo fresco, luminoso, irradia
      penetra l'aria e il cielo... cupo e afoso,
      e un corpo luminoso, puro, che nasconde
      sofferenza...
      tanta bellezza, tanta armonia, tanta lussuria
      tanta ingenuità,
      che passeggia con passo insolito,
      timido ma raggiante il suo essere,
      cos'è!? Una donna...
      colei che conquista, strazia, rende felici
      con o senza inganno, colei che tradisce, che ama
      che perde dignità nel farlo, che ti fa perdere dignità
      perché no!?
      Una donna che arrapa, eccita,
      ti fa bollire il sangue torpido di passione, sesso
      che ti guarda, ti deride, ti sorride, ti sorprende,
      una donna che con il suo corpo può illuminare una città buia e morta
      una donna che non dimentica,
      che non dimentichi,
      come puoi dimenticarla,
      una su un milione la devi ricordare,
      perché si infila nel cervello nell'anima innocentemente,
      una donna... una cascata,
      tanto coinvolgente che ti da pazzia
      e che se ti butti dentro non sai se esci liscio, morto, depresso, deluso
      o ne esci vinto meravigliato, stimolato, emozionato
      una donna quella donna che prima o poi ti parlerà del tempo
      del suo... del tuo... del vostro...
      quella donna che prima o poi ti dirà di si,
      perché pietà ne ha,
      perché e pulita nel suo peccato innocente
      seppur stronza,
      perché lei soltanto lei sa e conosce la parola amore.
      Giuseppe Del Giudice
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        Io camminerò

        Io camminerò, ombreggiando tra il tramonto e la notte,
        silenziosamente, Io camminerò, nel bosco irrequieto dei ricordi
        con dolce lagrime di miele, che scivolano
        sulle gote, sulle labbra amare, sull'anima,
        grinzosa e secca come foglie d'autunno,
        io camminerò, ma sarò trasparente, perché ormai è tardi,
        e tu sei sole, senza alcun raggio che possa illuminare, trafiggere,
        me,
        che come foglia morta vien lentamente portata dal soffio del vento sulla terra arida di te.
        Io camminerò, e voltandomi, mio sole, sarai lontano,
        distante, e distratto ti addormenterai come l'ambra,
        nel tuo sogno, senza me
        ormai perso, silenziosamente nel mio incubo.
        Giuseppe Del Giudice
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          Sarò Vento

          Sarò vento, freddo, che scivola
          sul tuo caldo corpo,
          per farti sentir il brivido,
          sarò vento, disumano, che nella notte
          travolge la tua calma apparente,
          saròvento, caldo, cosi posso soffocarti,
          tormentarti, portarti alla esasperazione,
          fino a spogliarti delle tuevesti,
          sarò ventodi primavera, fresco
          legger, tranquillo, che nel sonno
          tra le lenzuola sfiora le tue gambe,
          il tuo ventre, il tuo seno fino a rendere
          turgidi i tuoi capezzoli, dandoti l immagine
          del piacere,
          sarò vento, che sbatte, forte, le finestre, aggredisce il tuo sonno,
          svegliandoti cn la luce della realtà,
          che ti porta cn immensa malinconia verso di me,
          ecco perché mia aria sarò vento.
          Giuseppe Del Giudice
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            Cala la notte

            Cala la notte...
            sei leggera...
            vaga la tua mente...
            forte è la tua angoscia...
            hai una bestia nel cuore...
            ti lasci andare...
            ti lasci possedere dal gelo...
            e lentamente le ombre vengono a scurire il tuo cuore...
            cala la notte...
            il passo aumenta...
            sei decisa...
            combatti... atrocemente
            la tua bestia nel cuore...
            cala la notte...
            tutto svanisce
            la luna splende sul tuo cammino
            adesso corri...
            stringi la vita...
            sorridi...
            i tuoi occhi rari come la tormalina blu...
            luccicano...
            le tue lacrime come mare d'oceano...
            affogano l'invidia... affogano le ombre...
            e preziosamente vieni ritrovata... messa a galla
            dall orgoglio... dalla speranza... da te
            cala la notte...
            tutto è fermo ma terribilmente si muove...
            Giuseppe Del Giudice
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              Tu in un momento istante

              Nella notte, immaginandoti, mi vien di sentir,
              con sofferenza, il brivido,
              del tempo che passa,
              feroce,
              in un momento istante, nel veder,
              il tuo corpo che si avvolge,
              in aiuto, tormentato,
              stravolto, tra le pallide lenzuola,
              cercando disperatamente,
              di ammirare, le tue soffici labbra,
              cercando con perpetua ammirazione,
              l'odore del sesso che circonda
              il tuo essere donna.
              Giuseppe Del Giudice
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