Poesie di Giorgio De Luca

Nato giovedì 27 luglio 1950 a Chieti (Italia)
Questo autore lo trovi anche in Frasi & Aforismi, in Umorismo, in Racconti, in Frasi per ogni occasione e in Diario.

Scritta da: Giorgio De Luca

La iena

Una vita che nasce,
il primo vagito,
l'amore materno.

Un cielo plumbeo e minaccioso,
la rabbia del vento,
il garrire malinconico di una rondine,
la primavera che non c'è più.

La ferocia di una belva,
l'odio di un figlio per la mamma,
uno sparo.

Una vita che muore,
il beffardo sorriso
della iena.
Giorgio De Luca
Composta venerdì 30 marzo 2001
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    Scritta da: Giorgio De Luca

    Il Sacrario di Redipuglia

    Un drappo di bandiera
    sventola sul pennone più alto.

    Eterno è il silenzio...

    L'eco delle bombe è sepolto lì,
    sotto la trincea.

    Segnate da un numero,
    una croce,
    le loro case
    aspettano che qualcuno ricordi
    perché sono morti.
    Giorgio De Luca
    Composta lunedì 19 marzo 2001
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      Scritta da: Giorgio De Luca

      Non è poesia quando...

      Non è poesia
      quando una rondine
      canta la primavera
      per le strade di Kabul.

      Non è poesia
      quando il cielo di Bassora
      regala confetti di fuoco
      che sanno di morte.

      Non è poesia
      quando a Nassiriya
      la nostra bandiera
      si colora di sangue.

      Non è poesia...
      Quando la Pace è Guerra,
      non è poesia...
      Giorgio De Luca
      Composta mercoledì 24 marzo 2004
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        Scritta da: Giorgio De Luca

        Grida di dolore a Madrid (11 marzo 2004)

        O dolce primavera
        che di colori la terra infiori,

        l'ultimo canto nascondi del cigno
        che sospirando fugge
        dal lacerato cuore di Madrid.

        Anime rubate nei giardini di Atocha,
        rose macchiate di sangue.

        Nel silenzio del vento
        grida di dolore a Madrid.

        Gocce di pioggia nell'ombra che avvolge.

        Piangono i loro morti...
        i figli della Spagna
        piangono i loro morti.
        Giorgio De Luca
        Composta lunedì 22 marzo 2004
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          Scritta da: Giorgio De Luca

          Lettera alla madre

          La prima vita,
          quella di bambina,
          morì in un campo di sterminio.

          Nei ripetuti silenzi,
          vorrebbe gridare a Dio dov'era
          quando il forno bruciava sua madre.

          Sentire quella voce
          che il vento di Auschwitz
          portò via.

          Nell'ultima lettera,
          l'ebrea,
          figlia d'Israele abbandonata da Dio,

          trovò il coraggio
          di leggerle il *"Kaddish"
          e chiederle perdono.
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            Scritta da: Giorgio De Luca

            Domani è come il mare...

            Vedrò mio padre assorto nei pensieri,
            gli occhi coperti di nebbia.

            Sentirò la voce roca di mia madre,
            il pietoso lamento.

            Aspetterò che passi un mendicante
            per fargli dono di una carezza,
            un sorriso.

            Guarderò mia moglie:
            un cenno per dirle
            "ti amo".

            Stringerò forte i figli,
            insieme sconfiggeremo il dolore.

            Saliremo sulla nave della speranza
            e grideremo forte al mondo:

            "Domani è come il mare..."
            Giorgio De Luca
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