Poesie di Francis Fenelon

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Scritta da: Nello Maruca

La bestia

Il mese Mariano, a tutti è noto
riempie le mangiatoie del loro vuoto;
sia d'erba che di fiori e pur d'ortaggio
avea scarsezza, però, quel mese di maggio
assai pur'acqua quell'anno n'era poca
ch'ogn'essere vivente averla invoca:
E, allora Iddio ch'è bontà infinita
avea dilemma: A chi non dar la vita?

Aveva, Egli, già stabilito quanti
viventi in terra esser presenti
indi correggere specie potea di qualità
senza, peraltro, muoverne la quantità.
Fu così che nel fare degl'asini la conta
alfine non rendere a nessuno onta
una unità la trasformò d'aspetto
lasciandogli di bestia l'intelletto.

Nacque così quell'essere corrotto
ch'accaffato posto d'elemento dotto.
Mostra d'umano tiene sol la scorza,
ogni suo atto è belluina forza.
Porcara prima, yena fu di poi
onta cosparge su ognun dei suoi
ché sua esistenza pari è a bubbone
tiranna come di Fère fu Giasone.
Francis Fenelon
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