Poesie di Francesca Ceschi Berrini

Studentessa, nato giovedì 27 luglio 1995 a padova (Italia)
Questo autore lo trovi anche in Frasi & Aforismi e in Diario.

Celeste

Aveva qualcosa di diverso
nei gesti, negli occhi, nell'umore.
Vestiva il colore dei fiori,
parlava di luce e di sogni
un cuore cristallino, sincero con tutti.

Mi indicò la strada per la gioia,
perdonò i miei sbagli,
mi disse che l'amore era in un gesto:
portare il cielo sulla terra.
Francesca Ceschi Berrini
Composta sabato 18 marzo 2017
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    Conoscendo me stesso

    Sciolsi l'io sono che stava in me,
    confusi i confini della mia identità.

    Ero ciò che gli altri volevano fossi,
    motivo per loro di felicità.

    Ma ciò che gioia non fu allora
    lo diventa adesso,

    costruendo il mio contorno,
    conoscendo me stesso.
    Francesca Ceschi Berrini
    Composta martedì 9 agosto 2016
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      In letargo vorrei

      In letargo vorrei
      viver ed aver vissuto
      ogni freddo, ogni buio
      dell'inverno che in cuor mio sta.

      Rannicchiato in un luogo solo,
      e dormiente nel vuoto silenzio,
      sospeso nel nulla infinito,
      che tanta quiete reca all'anima.

      In letargo vorrei
      stare ed esser stato,
      ma i tormenti mi tengon legato
      alla triste catena del mondo.

      Cade la neve,
      e i sogni con lei.
      Si chiudono gli occhi,
      e il cuore con essi.

      In letargo vorrei
      nascondermi dal reale
      e starmene in pace,
      in un lontano pianeta.
      Francesca Ceschi Berrini
      Composta sabato 26 dicembre 2015
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        Oltremare

        C'era una volta un marinaio
        che remava oltremare.
        Con le sue braccia d'acciaio
        nulla lo poteva fermare.

        Nella quiete di quel giorno
        remava senza sosta:
        senza guardarsi attorno,
        lo sguardo fisso alla costa.

        Laggiù una donna lo attendea
        indossando una veste chiara.
        Sembrava quasi una dea,
        che ogni ferita ripara!

        Quando a riva fu arrivato,
        il marinaio stanco,
        perse tutto il fiato
        davanti all'angelo bianco.

        Al che in un sorriso gli disse:
        "L'isola di Itaca hai raggiunto!"
        lì dove Omero pose Ulisse,
        quando alla storia mise il punto.
        Francesca Ceschi Berrini
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          Un urlo muto

          Un giorno invocai aiuto,
          ma aiuto non mi volle.
          Lo chiamai da sopra un colle,
          anche s'era un urlo muto.

          Il mio corpo inerte e molle
          trascinai in un lungo viaggio,
          quando poi del sole un raggio
          illuminò il mio cuor folle.

          Ah, una tal dose di coraggio
          ci vuole a passare davanti
          a persone dall'aria di santi
          che ti osservano con oltraggio.

          Sembravan trascorsi infiniti istanti
          mentre scrutavo le loro facce,
          ma d'aiuto non c'erano tracce
          e a casa tornai a passi pesanti.
          Francesca Ceschi Berrini
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            Gioia

            Sentivo il bisogno di credere
            in un amore più grande.
            Un amore che accetta,
            che non giudica,
            che salva.

            In un soffio leggero,
            dalle labbra di un uomo,
            hai raggiunto il mio cuore,
            Dio.

            Guida nella sventura,
            amico nel dolore,
            sei sceso dal cielo
            e mi hai tenuto per mano.

            Voglio far della mia vita
            il tuo sorriso,
            perché dal saperti felice
            nasce la mia gioia.
            Francesca Ceschi Berrini
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              Il potere dell'amore

              So che cadono le foglie.
              Lo so, ma non le vedo.
              Cambiano colore,
              come i miei capelli, bianchi.

              Alcuni ricordi, però, no.
              Non cadono,
              non cambiano.
              Restano appesi alla mia
              vecchia memoria.
              E io li vedo.

              Ricordo una volta
              in cui compresi l'amore.
              Era autunno, come ora.
              Caddi nel fango
              e mi sporcai.
              Una mano mi prese,
              mi fece alzare e mi lavò.
              Era mia madre.

              Scoprii, quel giorno,
              il potere dell'amore:
              ovunque entra, muta
              il difetto in meraviglia.
              Francesca Ceschi Berrini
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