Le migliori poesie di Flavia Ricucci

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Scritta da: Violina Sirola

Pisci frischi 'i lampari

Scuru 'ncielu scuru a mari
'nci su sulu i lampari.

Cala a rizza, tira forte
'u diavulu ni porta.

Acqua e vientu, jè tempesta
Sa' Franciscu mù l'arresta.

Cu mantiellu l'arravoglia
'u diavulu s'imbroglia.

Supra 'u mari va

la varca c'u marinaru

i lampari su' i stilli caduti a mari.

Scuru 'ncielu, scuru a mari
nu' si vidunu i marinari.

Malanova, vientu ed acqua
'u diavulu ni sracqua.

Jesce a luna – cum'è janka! 'U diavulu

si spagna; stannu i stilli 'ntra la rizza

l'ha piscati 'u marinaru

"Pisci frischi 'i lampari: vope, alìci, angiòle e
juri 'i mari".


Buio in cielo, buio a mare
ci sono, solo, le lampare.

Cala la rete, tira forte
il diavolo ci porta.

Acqua e vento, è tempesta
San Francesco ora l'arresta.

Col mantello la raccoglie
il diavolo s' imbroglia.

Sopra il mare va la barca e il marinaio, le lampare
sono le stelle cadute a mare

Buio in cielo, buio a mare
non si vedono i marinai.

Acqua e vento, brutte nuove
Il diavolo ci manda fuori.

Esce la luna – com'è bianca! Il diavolo
ha paura; sono le stelle nella rete
l'ha pescate il marinaio.

Pesci freschi di lampara: vope, alìci, angiòle e
fiori di mare.
Flavia Ricucci
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    Scritta da: Violina Sirola

    Storia d'immagini

    Sui marciapiedi
    le prostitute vendono
    il loro amore, madonne
    addolorate vendono i propri
    figli alla ragion di Stato, approvano
    i colpi di lupara, le stragi
    d'innocenti.
    Prostitute di Stato puntellano
    le Idee
    ne accettano i Valori.
    Il potere che opprime
    l'uguaglianza che uccide
    i lager
    Le prigioni.
    E
    La falsa coscienza accusa
    di omicidio, se non germoglia
    il seme
    s'illumina di gioia nello schiudere
    uova a innocenti
    pulcini, nati
    per diventare vittime, o assassini.

    È una storia d'immagini, la parola è
    il motore: adulatrice, vibrante d'emozioni.
    Flavia Ricucci
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      Scritta da: Violina Sirola

      Verità & Giustizia

      Sprofondo
      nel buio e...
      ... c'era l'acqua alta.

      Turbinavano fogli, con caratteri
      strani, in alto era l'asfalto, i ponti
      di cemento, il buio
      della vita, le tombe di quei
      grandi che giocano d'azzardo. Usano la parola
      per ingannare i tanti, che ascoltano
      confusi la melodia del mondo.

      i giusti, siamo noi! - urlano
      a squarciagola - Sono parole
      sante. Un vento turbinoso portò via quei
      fogli - allungo le mie mani
      mi tendo in alto - afferro:
      "La verità è giustizia" leggo, rifletto
      intanto - ho capovolto il foglio -
      "La verità è Parola
      cercala in fondo al cuore".

      Vado alla ricerca delle Lettere
      Sacre, dei messaggi
      divini, impressi sulle pietre.
      Cammino, senza
      sosta, nell'acqua sempre alta;
      sopra di me il cemento, il rumore
      la vita. Tutto mi gira attorno, prima
      c'erano tombe
      ora, rumore e canti;
      le melodie del mondo attirano i miei
      sensi, mi capovolgo
      - affondo! -
      Ho la testa nel fango. Ormai, più non respiro.
      Affogo nella melma, aiuto! Non voglio morire.

      In un sottomarino, con la chiglia
      spezzata, il timoniere è stanco, s'è assopito
      in cabina. Devo navigare e, riprendo il timone.
      Ora, quel foglio è bianco
      la "Verità & Giustizia" sono solo Parole.

      Riprendo la rotta nel silenzio
      profondo, la melodia del mondo viaggia
      nel mio pensiero.
      Flavia Ricucci
      Composta nel 1996
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        Scritta da: Violina Sirola

        Si giocava alla guerra

        Dietro l'albero antico, la pistola
        puntavo, aspettavo il nemico e
        il grilletto premevo
        mentre il gatto, mio amico
        le farfalle cacciava.
        Mi esaltava la guerra, la parola "nemico"
        era Paolo a terra e
        fingeva l'ucciso.

        Ora sono sul campo, non si finge
        il nemico
        sono colpi sicuri, mi sfigurano
        il viso.
        Vedo un gatto randagio
        punta un topo che fugge
        sono steso su un carro
        sto facendo l'eroe
        mentre tendo l'agguato, l'eroina
        mi è amica
        non mi esalta la guerra
        la parola "nemico"
        e:
        bimbi
        nuovi si tengono per mano
        le bolle di sapone
        lanciate da lontano
        mostrano in trasparenza
        angeli senza ali.
        Flavia Ricucci
        Composta nel 1991
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          Scritta da: Violina Sirola

          Boss

          Ehi, boss che visione hai
          della vita?

          - Quella
          giusta del presente. Ci sono guerre
          vere tra gli Stati, che vuoi che sia
          una guerra di mafia, girano i soldi.
          Se sono riciclati? La droga è
          affare di Stato.

          Ehi, boss hai la faccia
          d'acciaio, le ossa di ferro.

          - Il ferro arrugginisce stando
          fermo e l'ossa fanno male
          strette in cella. "Comandare" non è
          meglio di "futtiri", sono giri
          di soldi tra giudici, avvocati e
          secondini: tanto vale
          la vita.
          Flavia Ricucci
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