Poesie di Fabrizio Coccia

Nato a Pescara (Italia)
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Scritta da: Fabrizio Coccia

Immobile

Io no, proprio non m'ero accorto
del tuo essere immobile.

Sotto l'influsso dell'amore,
agivo come in preda a un raptus.
E così, affannato e felice,
mi prodigavo in mille cose.
Mille dolcissimi pensieri,
mille progetti davanti agli occhi.
Ti vedevo con me in tutto.
Tu c'eri, con me, ovunque.
Tu eri il "sì" di ogni proposta.

Io no, proprio non m'ero accorto...
del tuo essere immobile.
Fabrizio Coccia
Composta martedì 24 agosto 2021
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    Scritta da: Fabrizio Coccia

    06-04-2009

    Tanto si è detto,
    poco si è compreso.
    La mistificazione,
    ha deviato i percorsi
    della verità.

    Ancor più terribili
    certe coscienze,
    che non tremano
    di un millimetro.
    Intatte restano,
    davanti a crolli
    di Anime spezzate,
    per sempre.

    Ancor più terribili
    certe macerie,
    di fiducie e di credi,
    che ora giacciono
    a mucchi scomposti.
    A soffocare,
    già provati respiri.

    Mentre processioni
    di fantasmi,
    percorrono vuote strade,
    in un falso silenzio.
    Pregno, in realtà,
    di echi dolorosi.
    Fabrizio Coccia
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      Scritta da: Fabrizio Coccia

      Il confine

      Dove molti guardano e non vedono,
      io miro i miei sensi
      e scopro meraviglie!
      Parte il mio spirito, inarrestabile!
      Vola oltre le barriere,
      attraversa distese,
      sorpassa le nuvole,
      irrompe nel mare.
      E tutto dopo quel muro,
      che per gli altri è confine
      e per me è sorpresa!

      Forse predestinato
      ad un misterioso progetto.
      Forse illuminato
      da qualche fulgida luce.
      O forse, in fondo...
      terribilmente normale.
      Fabrizio Coccia
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        Scritta da: Fabrizio Coccia

        Quello che sento

        Così genuino è,
        quello che sento.
        Spogliato com'è,
        di convenzioni e filtri.
        Libero com'è,
        da sovrastrutture
        e futili recite.

        Da dove viene, chissà,
        quello che sento
        e quali misteri
        porta con sé.
        Affascinante
        e pauroso.
        Ma sussulti sono,
        di vita nuda.

        E che lo detesti
        o che lo ami...
        ma quanta verità!
        in quello che sento.
        Che mi raggiunge
        ovunque
        e che mi obbliga, sempre,
        da qualsiasi parte fugga,
        a dargli ascolto.

        (da "Speranze e Paure" - 2013 - Edizioni Youcanprint)
        Fabrizio Coccia
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          Scritta da: Fabrizio Coccia

          SABBIE MOBILI

          Giungle quotidiane,
          di improbabili speranze.
          Desideri,
          inutilmente ostinati
          e granitiche fiducie,
          radicate chissà dove.

          A rischio costante
          i nostri passi.
          Un destreggiarsi continuo,
          fra suoli precari.
          Che troppa abilità vogliono,
          per non fallire.

          È un disperato bisogno
          di credere,
          quello che ci confonde.
          Con i suoi troppi abbagli.
          Fabrizio Coccia
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            Scritta da: Fabrizio Coccia

            Dalla scogliera

            Distese infinite,
            argentee e tremolanti.
            E sopra, invece,
            cinerine e sconnesse.
            Sono ambedue interrotte:
            ora l'una da lingue dorate,
            ora l'altra da squarci lucenti.
            Ma mutano altresì d'aspetto.
            E sembrano far a gara
            per lo sguardo più lungo!
            Intanto, i miei occhi,
            rapiti dalle due parti,
            e mai sazi di esse,
            si chiedono se un giorno
            potranno farne a meno.
            Fabrizio Coccia
            Composta venerdì 30 novembre 2001
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