Le migliori poesie di Emily Dickinson

Poetessa, nato venerdì 10 dicembre 1830 a Amherst, Massachusetts (USA - Stati Uniti d'America), morto sabato 15 maggio 1886 a Amherst, Massachusetts (USA - Stati Uniti d'America)
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Sarei forse più sola
senza la mia solitudine.
Sono abituata al mio destino.
Forse l'altra - la pace -

potrebbe spezzare il buio
e riempire la stanza -
troppo stretta per contenere
il suo sacramento.

La speranza non mi è amica -
come un'intrusa potrebbe
profanare questo luogo di dolore -
con la sua dolce corte.

Potrebbe essere più facile
affondare - in vista della terra -
che giungere alla mia limpida penisola
per morire - di piacere.
Emily Dickinson
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    Scritta da: Silvana Stremiz

    Mio - per diritto della bianca elezione!

    Mio - per diritto della bianca elezione!
    Mio - per sigillo regale!
    Mio - per segno della bianca prigione
    che sbarre non possono celare!
    Mio - qui - nella visione e nel divieto!
    Mio - per l'abrograzione della tomba
    Sottoscritta-confermata -
    delirante contratto!
    Mio - mantre gli anni fuggono!
    Emily Dickinson
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      Scritta da: Silvana Stremiz
      Water, is taught by thirst.
      Land - by the Ocean passed.
      Transport - by throe -
      Peace - by its battles told
      Love, by Memorial Mold -
      Birds, by the Snow.


      L'acqua è insegnata dalla sete.
      La terra, dagli oceani traversati.
      La gioia, dal travaglio.
      La pace, dai racconti di battaglia.
      L'amore da un'impronta di memoria.
      Gli uccelli, dalla neve.
      Emily Dickinson
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        Restai insaziata tutti i miei anni.
        Arrivato il pomeriggio, tremante
        avvicinai il tavolo per mangiare
        e assaggiai un vino strano,

        quello che avevo visto sulle tavole
        quando affamata - tornando a casa -
        guardavo attraverso i vetri la ricchezza
        che non speravo di possedere mai.

        Non conobbi l'abbondanza del pane -
        era diversa la briciola
        che avevo divisa con gli uccelli
        nella sala da pranzo della natura.

        Il troppo mi urta - è così insolito.
        Mi sentivo a disagio, spaesata -
        come una bacca ai fratta montana
        trapiantata sulla strada.

        E non avevo fame. Allora capii
        che la fame è un istinto
        di chi guarda le vetrine dal di fuori.
        L'entrare, la disperde.
        Emily Dickinson
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