Poesie di Emi Giuffrida

Operatrice sociosanitaria, nato martedì 14 luglio 1964 a roma

Scritta da: perlanerauno

Conclusioni di un pensiero a random

Fiumi d'inchiostro e scogli d'alabastro,
la strada stretta, il chiostro sotto l'astro,
chi porta in un canestro sogni al nastro
ed io soltanto l'estro, il mio disastro.

Incastro, scastro, addestro le parole,
stropiccio, straccio, intreccio il mio dolore,
quando mi sento triste abbraccio il sole,
sorrido per celare il male al cuore.

Il dritto, il suo rovescio, il manco, il destro,
distrattamente astratto il mio maldestro
delirio di giocare col pensiero
quando vorrei il suo peso più leggero.
Emi Giuffrida
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    Scritta da: perlanerauno

    E non so dirti mai

    Avrei voluto dirti quanto bene
    ti voglio ma è scontato al mio parlare
    che non sa dar parole alle emozioni
    vestendole di luce e caldi toni.

    Non so sognare eppure là in quel cielo
    mi perdo per seguirti, sei infinito
    come l'eterno spazio di un istante
    d'aurora risplendente sulla sera.

    Avrei voluto dirti che tu solo
    sei quello che mi sembra in me da sempre
    come il respiro, gli occhi o questo filo
    d'inchiostro in cui so solo scivolare
    null'altro che banali versi sciocchi
    e non so dirti mai quanto sei Amore.
    Emi Giuffrida
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      Scritta da: perlanerauno

      Dimmi chi sei

      Dimmi chi sei che nei miei sogni sempre
      appari come un sole messo al centro
      dell'infinito e come neanche il sole
      può fare, i miei pensieri bruci dentro
      l'abisso di uno sconfinato amore.

      Dimmi perché quegli occhi tuoi sfuggenti
      mi fissano negli occhi in brevi istanti
      le immagini di te, altroché farfalle
      nell'anima, mi sembri un maremoto
      che inonda pure il cielo e le sue stelle.
      Emi Giuffrida
      Composta venerdì 18 gennaio 2013
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        Scritta da: perlanerauno

        Frammenti lucenti

        Frammenti lucenti, poi spenti
        di sguardi posati negli occhi,
        tra i fiocchi di neve, gli specchi
        di spicchi di sole spioventi.

        Non senti quei venti, l'inventi,
        t'invento, m'inventi, sappiamo
        del tempo che sbrana i momenti
        così verso il nulla corriamo.

        Un fiume di stille brucianti
        rincalza scalzando dal petto
        i battiti, scorre gli eventi
        d'istanti rimpianti sul letto.

        Mi getto in quel fiotto di luce
        che illumina come le stelle
        nel buio, i miei sogni ristretti
        dal flusso dei giorni corrotti.

        Frammenti di luce e di brace,
        di voci, ritorni, bisbigli
        di vento al profumo di pace
        che sola, in te stessa raccogli.
        Emi Giuffrida
        Composta sabato 12 gennaio 2013
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