Le migliori poesie di Davide Bidin

Studente, nato lunedì 23 luglio 1990 a Milano (Italia)
Questo autore lo trovi anche in Frasi & Aforismi e in Racconti.

Scritta da: Davide Bidin

Tu, non vuoi leggere questa poesia!

Non vuoi leggere questa poesia!
dì la verità
leggere libri, poesie e racconti è difficile
preferisci un bel film una canzone da quattro soldi
o meglio ancora un aforisma.
Perché estrapolare concetti assurdi
quando puoi accontentarti di
una supposta di saccenteria?
Perché, perdere ore ed ore
concependo cosa pensa un'altro individuo
quando puoi ingrassare il tuo ego
in pochi secondi?
Smagrisci la tua coscienza
non ne hai bisogno
elimina il tuo criticismo
avrai più amici
cancella ogni analisi
vivrai sereno
com'è serena la vita di un quarzo non ancora
liberato
dai residui dei tempi passati
Non vuoi leggere questa poesia?
Vaffanculo.
Davide Bidin
Composta mercoledì 25 maggio 2011
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    Scritta da: Davide Bidin

    La Ballata del Garguille

    Di marmo, pietra e sogni infranti
    nel Mardi Gras e comparati annessi
    osservo l'uomo nell'alba grigia
    d'un finito sole.
    Nel carnevale s'intona l'essere,
    fragoroso, incoerente, protestante,
    dalla cattedrale scrosto la speranza,
    l'ode
    del vento d'occidente.
    Nuovi sogni, ormai sorti
    e nuove bombe esplose
    liberarsi dai passati
    non è che trovarsene di nuovi
    e la paura che io imponevo,
    dalla guglia e dal rosone,
    appartiene a questa foga
    indole di negazione.
    Ma il sogno s'assopisce
    l'attimo si fa quieto
    la muta rende carne
    per lo scheletro marmoreo.
    Sollevare l'acciarino
    in un impulso d'autarchia,
    distogliermi lo sguardo
    per non fronteggiar più il cielo
    non ha estromesso le paure
    né ha cessato il bisogno
    di un eroe da contemplare
    nella compiacenza
    che dà
    il sogno.
    La folla cerca nuovi miti
    a cui delegar la lor morale
    a cui affidare i principi
    a cui
    sembrare.
    Tenero Gargouille spaventato,
    soffro in silenzio l'evoluzione
    che nei molti ha portato
    illusione d'assoluzione.
    Il fraintendimento d'esser cresciuti
    il turbamento di non saper cercare
    un senso alla vita
    senza farselo prestare.
    Meglio l'ebano el mercurio
    chel banale boccheggiare
    nel silente plenilunio
    di chi non sa accettare
    di chi non vuol porre
    la domanda assai melensa.
    Perché io credo d'esser?
    Di che elemento, voglio composta,
    la mia
    esistenza?
    Davide Bidin
    Composta lunedì 2 aprile 2012
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      Scritta da: Davide Bidin

      Il Dolore del Vincitore

      Trattenere in pugno i frutti di una vita
      varcare la soglia verso l'infinito
      difficilmente permette di sciogliere le dita
      può abbaggliar tutto ciò che nel tempo hai appreso
      ma c'è sincera estasi nello scoprire
      apparire con eccesso morale
      così come essere, altro non è, che sembrare
      riuscire a distaccare la propria coscienza
      percepire come in un occhio
      attraverso nuova, stupenda ignoranza
      il mondo si scopre, le luci, poi, vorticano
      Il tuo cruccio rosso olandese
      vedere le cose come dovrebbero essere
      lodare il mondo col male che mente
      e dalla collera, fin nella pazzia
      vivere il colore, cambiare il nero col blu
      per chi l'ammira insistente, malattia del vivente
      lottare per essere Vincente.
      Davide Bidin
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        Scritta da: Davide Bidin

        Milano in una mattina di Febbraio

        Ora piove
        mattina di metà febbraio,
        Milano sembra più
        sincera
        quando fuori piange
        si sente la scalma
        dei rinnegati
        farsi largo timida,
        gioca crepitante su un oceano
        di attese incolpe
        e aspetta placida
        il lungo passaggio
        nel nessun dove.
        La città grigia e umida
        cita Marinetti nei rumori freschi
        del mattino
        la neve, ormai, si scioglie
        nell'acqua di pozza
        il rivolo rimpolpa la siepe
        il sapore di tranquilla rivolta
        di una vita che non si ripete
        e che ha bisogno di adeguarsi.
        Davide Bidin
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