Poesie di Dante Castellani

Nato martedì 16 giugno 1959 a milano
Questo autore lo trovi anche in Frasi & Aforismi, in Racconti, in Frasi per ogni occasione e in Diario.

Scritta da: dantino

Solo la morte

La terra che cammino è la stessa di sempre
dal sasso miliare al torrente, fino all'ultima pertica
la stessa, che l'aratro sorrise e divise in rughe profonde
in nobili vene, dove scorre a fiumi
il sudore di umane persone
di animali, di rami piangenti, che paiono
fermi a meditare
la guardo, la osservo
vedo pensieri camminare e braccia forti
ascolto il rumore e il respiro
quando piove, il canto dell'erba si fonde e profuma
io... a volte ci penso
che è tomba di miliardi di corpi
di ferite profonde, di ansimi e gioie, di orgasmi
che riposano in sospiri fecondi senza alcun mutamento
si posano, come foglie
le ore di stanco e trascinato passaggio
il tempo del nostro passaggio sofferto
è la terra, è di tutti
siamo unici, vivi
vegetali, animali, batteri
vivi, sulla stessa identica zolla terra
ho visto ricchi e poveri, nella stessa chiesa pregare
ricchi e poveri, nello stesso ospedale dolersi e patire
sedevano accanto, inspiegabilmente diversi
ho visto nello stesso giardino
animali e piante, vivere in pace
oltre... uomini farsi la guerra
"solo la morte"
respiriamo la stessa aria
avremo la stessa coperta di terra
solo la morte ci è cara
meditiamo
"solo la morte"
Dante Castellani
Composta martedì 24 giugno 2014
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    Scritta da: dantino
    Ho addomesticato in un'ampolla le parole
    "amore, dolcezza, tenerezza, dolore e morte"
    per non sentirle ostili, le ho mischiate
    ne ho fatto un canto
    al sole ed alle stelle
    perché sia più giusto il giorno
    e la notte... poco triste
    ho addomesticato, piangendo le parole
    "amore e morte"
    per ricordarmi di quanto sia importante
    la consapevolezza, di possedere tutto
    e infine
    di non avere niente.
    Dante Castellani
    Composta mercoledì 28 maggio 2014
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      Scritta da: dantino

      Capita

      capita, che il respiro indugi
      sopra anime che prendono fuoco
      chine sopra figure senz'ali
      e il Fumo di bare sorprese in attesa
      sono, le solitudini di piangenti candele di cera
      "mai osservai il cielo senza colori";
      "mai una barca lasciò il mio porto senza un caro saluto";
      "mai un treno, prese comodo posto nella mia stazione senza un rituale, gentile benvenuto"
      Capita che anche oggi,
      il respiro indugi sopra anime senza suono
      imbellettate di finzione
      tormentate, come barche in secca
      dico: "Non vedete l'alito dei buoi scavare
      tra le cortine di nebbie create?";
      "Non udite il silenzio della rassegnazione?"
      capiterà che pur io mi rassegni
      e la mia voglia di vento
      capiterà che s'acquieti la mia anima sudata
      nulla, è mai più come ieri
      correvo, ed oggi che siedo...
      ho ancora del bimbo il profumo
      e rughe, intagliate di metallo.
      Dante Castellani
      Composta lunedì 12 maggio 2014
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        Scritta da: dantino

        La schiusa

        Oltre passo il ponte
        che dalla collina
        apre la luna
        cerco ordine e fiume
        acque di cristallo
        deriva di mimose e piume
        voli di colombe bianche
        a un passo le rovine
        che dall'olimpo umano
        porta l'inumana idea
        di perfezione
        chiamami signore se ti vien ragione
        chiamami amore di portarti pena
        chiamami
        che non mi senta solo
        io che di solitudine sono
        come fiume in piena
        vivo come l'amore
        nascosto
        di continua attesa
        come l'amore muoio
        per continua offesa.
        Dante Castellani
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          Scritta da: dantino

          Signora morte

          Mi abituo, come sovviene per tutte le cose
          giorno dopo giorno, in piccole dosi
          mi abituo poco a poco, sorso dopo sorso
          come una malattia
          che termina al finir di ciò ch'è stato
          da quando nacqui
          l'ansia che mi angoscia d'infinito
          prendo coscienza è venuto il tempo, quasi il tempo
          non oso respingere il suo abbraccio
          sempre più forte di dolcezza
          vivo accanto e siedo alla sua porta
          restituirò, mi restituisco
          senza troppo dire e mutamento
          quasi come quando venni
          catapultato in avanscoperta
          per raccogliere i fiori della terra, io...
          non sono mai cresciuto
          mi sono indaffarato con la gerla
          o preso e poi buttato e ciò che resta...
          son cuori che ho rubato alla tempesta
          petali di rosa, vermigli di raggi di sole
          notti passate al freddo di foreste
          e voci, tante voci calde ad aiutarci
          note dai contorni scuri
          mutevoli ornamenti veri
          insieme a meraviglie di colori
          vienimi incontro
          ed io farò i miei passi
          ti accoglierò senza più temerti
          stringimi forte
          stringimi, stringimi forte ti aspettavo
          mi abituo ad aspettarti
          sono il bambino che lasciasti
          stringimi forte
          stringimi mia amata morte
          stringimi dolce.
          Dante Castellani
          Composta martedì 29 aprile 2014
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            Scritta da: dantino

            Di nuovo

            di nuovo
            A respirar betulle e faggio, nel cammino
            Io e questi monti e, questo incanto
            E la natura ostaggio
            Osservo i funghi anch'essi
            Osservo il sole e la luce ghirlanda
            In questo lebbrosario inquieto
            Accomunati a questo mal di vita
            infinito, itinerante
            ultimo destino quale meta
            più la fantastica e i colori
            più la solitudine e la gioia
            più niente.
            Dante Castellani
            Composta lunedì 28 aprile 2014
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              Scritta da: dantino

              Elogio dell'impotenza

              Provai a chiedermi: "Cosa ti spinse a vivermi
              questo imperfetto mondo, che mi ha accolto?"
              provai con tutto l'amore che posso
              quale errore, quale grave colpa abbia commesso
              piccoli rimorsi, altro, non ricordo
              non mi perdono nulla
              neppure il tempo perso
              impossibile!
              ch'io abbia fatto ciò che mal sopporto
              Mamma, vienimi incontro
              prendimi la mano come un tempo
              ti chiedo, l'ultimo sorriso di conforto
              stammi vicino in questo abbraccio
              è la condizione umana, è il lamento
              è questa umanità di stare soli
              che mi uccide dentro.
              Dante Castellani
              Composta martedì 15 aprile 2014
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