Scritta da: Elisa Iacobellis
in Poesie (Poesie d'Autore)
L'eternità
È stata ritrovata!
- Cosa? - l'Eternità.
È il mare unito
Al sole.
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È stata ritrovata!
- Cosa? - l'Eternità.
È il mare unito
Al sole.
Bambine che si vendono sui marciapiedi.
Bambini con la mano tesa al semaforo.
Cani abbandonati.
Uomini con le tette che si esibiscono sotto i lampioni.
Uomini senza palle che vendono droga all'angolo.
Bambini nei cassonetti e immondizie per la strada.
Scippi, rapine e risse.
Ragazzini che fumano e sputano sui muri.
Vestiti tutti uguali e pensieri tutti uguali.
Ubriaconi alla guida che vanno a tutta birra.
Pensavo che lavando il parabrezza della mia auto
tutto questo sarebbe sparito.
La poesia non ritmerà più l'azione. Sarà in avanti.
Come da un verde feretro di latta, una testa
Dai bruni capelli esageratamente impomatati
Da una vecchia tinozza emerge, lenta e ottusa,
Con qualche deficienza piuttosto malmessa;
e il collo grasso e grigio, le scapole larghe
Sporgenti; il dorso corto che rientra ed esce;
e i fianchi tondi che sembrano spiccar il volo;
Il grasso sotto la pelle appare in piatte falde;
La schiena è un po' rossa; e tutto ha un odore
Stranamente orrendo; si notano soprattutto
Cose singolari da osservare con la lente...
Le reni hanno incise due parole: Clara Venus;
e tutto questo corpo si muove e porge l'ampia groppa
Schifosamente bella per un'ulcera all'ano.
A nera, E bianca, I rossa, U verde, O blu:
vocali,
Dirò un giorno le vostre origini latenti:
A nero busto irsuto delle mosche lucenti
Che ronzano vicino a fetori crudeli,
Golfi bui; E, candori di vapori e di tende,
Lance di ghiacciai, bianchi re, brividi
d'umbelle;
I, sangue e sputi, porpore, riso di labbra
belle
Nella collera o nelle ebbrezze penitenti;
U, fremiti divini di verdi mari, cicli,
Pace di bestie al pascolo, pace di quelle
rughe
Che imprime alchìmia all'ampia fronte dello
studioso;
O, la superna Tromba piena di strani stridi,
Silenzi visitati dagli Angeli e dai Mondi:
- O, l'Omega, violetto raggio di quei Suoi
Occhi!