Scritta da: Origine Mundi

L'ombra della mia luce

E per un attimo
Ho creduto di essere dio
Ho creduto di essere invincibile
E li guardavo... gli altri...
Puzzavano di "normalità"
Allontanavo il loro
Opprimente credo
Che mascherava la mia Natura
Reprimeva i miei istinti.
Fagocitavo
Ogni loro ipocrisia
Urlando come una bestia
In preda alla pazzia.
Ho vissuto nel sogno
E poi nell'ebbrezza
Che del sogno
È sua coscienza.
Sarebbe stato meglio
Tornare a fissare
La mia immagine
Riflessa su di te
Annusando la vita
per coglierne il significato.
Invece ho preferito
Demolire ogni senso
Frantumando in mille pezzi
Quello specchio in cui
Tu riuscisti a scorgere
Solo l'ombra della mia luce.
Antonella Murabito
Vota la poesia: Commenta
    Scritta da: Origine Mundi
    Prima di addormentarmi
    io non penso.
    Poggiata sul cuscino
    ascolto il silenzio intorno.
    Aleggia
    fluttuando sulla soglia
    del mio sentire.
    Insonorizzando timpani
    troppo tesi
    dal rumore del giorno.
    Scorronmo le immagini
    trascorse
    le semplifico
    scevra da emozioni
    le ripiego
    come fogli
    ormai scritti.
    incastonando gli attimi preziosi.
    Sgombero la mente
    sovraccaricata di consuetudin ripetute
    e rimango sospesa
    tra la veglia e il sonno
    in quella perfetta condizione
    di dissolvenza
    di crepuscolare luce
    in cui solo l'elemento
    più rappresentativo
    diventa onirica soddisfazione.
    Mi richiudo entro i confini di me stessa
    come stella che implode
    come petalo che si ripiega
    desertifico il mio sentire
    e mi abbandono...
    tacitando così
    l'ultimo rumore della notte... il mio respiro...
    Antonella Murabito
    Vota la poesia: Commenta
      Scritta da: Origine Mundi
      Increspato...
      come un foglio
      su cui ho scritto
      parole vuote.

      ... Cerco invano
      di navigare
      nel tuo mare.
      Annaspano
      i miei sospiri
      spegnendosi
      nei tuoi abissi.
      Troppo buio...
      Profonda ed impervia
      la via per giungere sino a te!
      Continuo a scendere
      poi mi fermo,
      paziente
      aspetto un varco,
      una luce.
      Mi ancoro
      alle tue ultime parole
      che risalgono in superficie
      sfumandosi in mille gocce sospese.
      Incerta
      mi curvo
      nel tuo ricordo.

      Increspato
      è il mio desiderio
      per timore
      di essere rifiutato.
      Antonella Murabito
      Vota la poesia: Commenta