Essere invisibili

Essere invisibili, è semplice
Essere una "cosa" scontata
Non c'è più la ragazza, la donna, da conquistare
C'è la moglie, la donna delle pulizie, la badante
C'è la mamma, la bambinaia, la sua "signora"
C'è la governante
Non c'è più la donna, è diventata invisibile
Non c'è più la passione, ora c'è solo il dovere
Lui non ti vede, ti possiede, ci sei
Essere invisibili, è semplice
Lasci il pranzo pronto, la cena in tavola
Nessuno si chiede più chi l'ha fatto
E' scontato, tutto dovuto, tutto normale
Non stai bene, fai ugualmente
Nessun si chiede se hai bisogno
Devi essere essere la roccia
Nessuna debolezza è ammessa per te
Essere invisibili, è semplice
Nulla è valutato, ci sei, ci devi essere
I problemi sono un tuo problema
Tocca a te occuparti dei figli, della casa
Ci devi essere è un tuo dovere
Essere invisibili, è semplice
Esci, vai, nessuno si chiede cosa fai
E' scontato che torni, tanto ci sei
Cos'hai dentro? A chi importa?
Vorresti mandare tutto all'aria, non puoi
Hai i tuoi doveri, dove sono i tuoi diritti?
Vivi in parallelo, nessuno se ne accorge
Sei tu, sei un'altra, nessuno vede
La donna esiste c'è, tu lo sai
Vivi, vivi quel che puoi, come puoi
Prova, capirai se vorrai capire
Nessuno si chiede, nessuno vede
Sogna, è un tuo diritto
Essere invisibili, è semplice
Essere invisibili, è semplice.
Anonimo
Composta venerdì 23 luglio 2010
Vota la poesia: Commenta

    Il tempo

    C'è stato il tempo
    di un incontro fortuito,
    una mail, una chat, una foto,
    la prima telefonata
    fatta di parole profumate di emozioni.

    C'è stato il tempo
    della reciproca conoscenza
    e quello del mistero, nel riconoscersi subito
    l'una nella vita dell'altro, del capirsi senza parole.

    C'è stato il tempo dell'incontro, della passione,
    a confermare la forza di questa bella sensazione.

    Questo, è il tempo dello svolgersi
    di un profondo appassionato sentimento

    e ci sarà sempre il tempo
    per tener vivo questo legame
    che rende i tormenti più leggeri
    e le gioie più brillanti.

    Ci sarà sempre il tempo...
    finché avremo tempo.
    Anonimo
    Composta martedì 20 luglio 2010
    Vota la poesia: Commenta
      Scritta da: Kain

      La notte

      La notte è giunta sul suo mare calmo della sera,
      cullata da timidi pensieri e da dolci venti,
      cullato dal mio star lì a cercare parole,
      io che ho coltivato i miei sospiri accarezzati
      dalle timide notti, che nascondevano il mio rossore,
      io che avverto il mio cuore
      che come un piccolo pulcino appena nato
      scalpita a piccoli fremiti e mi fa sospirare...
      e mi lascio cullare dal tiepido cantar
      delle notti senza fine e dei dolci
      sussurri della vita.
      Anonimo
      Composta domenica 18 luglio 2010
      Vota la poesia: Commenta

        Legata

        La tua mano sul mio petto
        Il demonio dentro.
        Il tuo viso sul mio ventre
        Velo di gioia sul mio cuore.
        Le tue labbra sul mio collo
        desiderio implorante.
        Se potessi incontrarti ancora,
        altre mille volte lo rifarei,
        costante pensiero dei miei giorni...
        I tuoi occhi,
        specchio dei miei.
        Splendida tristezza nel mio sguardo...
        Io non ti conosco.
        Tu mi conosci da una vita.
        Fra le tue braccia
        Sono un lago placido
        Legata... a te da un sottile... non so che...
        Un laccio
        che mi stringe il cuore e l'anima,
        tremanti di pura gioia e terrore...
        Come sei perversa.
        Come sono felice.
        Come sei bella.
        Come sono triste.
        Stringimi l'anima, non lasciarla andare...
        frustami il cuore,
        schiaffeggiami la vita,
        dalle un senso...
        Fra le tue braccia
        sono un filo di seta tra i rasoi...
        Niente
        fa più male
        di questa corda tesa,
        niente
        mi fa più libera
        di questa catena.
        Hai bisogno di piangere
        Perché godi troppo.
        Ho bisogno di te
        Perché non ci sei?
        Anonimo
        Vota la poesia: Commenta

          A Betty

          Smagliante come i tuoi sorrisi,
          seducente come le tue giarrettiere,
          provocatoria come le tue corde,
          ingenua come il tuo sguardo di bambina...
          Sempre così ti ricorderò mia adorata Betty...
          Con te porti via anche una parte di me...
          Addio ragazza dal corpo perfetto.
          Addio Regina delle pin – up.
          Anonimo
          Composta venerdì 12 dicembre 2008
          Vota la poesia: Commenta

            Dedicato a mia nonna

            Sei l'odore di questo fiammifero spento
            che mi ricorda te, china sui fornelli.
            Sei il rosso di questa carta di caramella
            che mi ricorda i tuoi gesti affettuosi.
            Sei un sorriso smagliante
            in una foto in bianco e nero,
            un riflesso d'argento nel mare in tempesta
            dei tuoi capelli...
            Sei il profumo del borotalco
            la schiuma di una saponetta...
            Sei un tiepido scialle che mi scalda dal freddo
            una leggera brezza che mi solletica di tenerezza...
            Sei la stanchezza, di queste scarpette
            logore e sformate da minuscoli piedi
            che hanno camminato troppo...
            Sei il nodo di questo fazzoletto
            che mi stringe forte il cuore
            quando ti vedo triste...
            Tu, piccola lacrima in attesa
            dietro ai vetri di una finestra...
            Sei la più dolce sfumatura della mia infanzia,
            una tinta forte e accesa che mai svanirà,
            sei il tuo nome, marchio indelebile nella mia mente,
            sei un fragile fiore che mai appassirà
            ma che vivrà per sempre
            nel giardino dei miei ricordi...
            Anonimo
            Composta venerdì 25 dicembre 2009
            Vota la poesia: Commenta
              Scritta da: gelida
              Mi possiedi con gli occhi
              con lo sguardo mi fai tua.
              Mi hai strappato il cuore e l'anima...
              Non sono più libera...
              Ti manca solo il mio corpo che freme per essere tuo
              Voglio far parte di te
              il mio cuore vuol far parte di te.
              Vedo le tue mani
              vorrei baciarle portarle sulle mie labbra sul mio viso sulle guance
              guidare le tue carezze
              e sussurrarti quello che provo per te.
              Anonimo
              Vota la poesia: Commenta

                Amore

                Amore e tristezza
                chissà perché sono spesso legati tra loro
                l'amore da gioia, vita, speranza;
                poi spunta la tristezza, chissà perché,
                la grande gioia si trasforma, si confonde
                in una profonda malinconia.
                Si cerca, si brama l'amore
                poi d'un tratto arriva,
                arriva, scoppia senza ragione nel nostro cuore,
                ci sconvolge la vita, i pensieri,
                si fa spazio a forza, prende tutto il nostro essere,
                ci emoziona, ci fa gioire, palpitare, desiderare.
                Ma poi con la stessa improvvisa velocità
                i pensieri reclamano il loro posto
                più siamo felici più cercano di confonderci,
                si insinuano i dubbi, eccoli, sono lì in agguato,
                lasciano l'amaro in bocca.
                La gioia fa spazio alla tristezza
                sembra incredibile, irreale,
                chissà perché non riusciamo mai
                a trovare la serenità del cuore,
                la mente spazia e trova sempre
                quel qualcosa che fa soffrire il cuore,
                mente e cuore sembrano nemici
                l'un con l'altro combattono una battaglia
                fatta di pensieri che vogliono soffocare la dolcezza
                e di dolcezza che vuol sconfiggere i pensieri,
                è una lotta impari
                nessun vinto, nessun vincitore.
                Ci sentiamo distrutti devastati.
                Amore, gioia e tristezza
                non si divideranno mai,
                saranno sempre il nostro essere.
                Anonimo
                Composta martedì 29 giugno 2010
                Vota la poesia: Commenta
                  Sono arrabbiata, Dio.
                  Guardami, insomma!
                  Guardami e guardaci, a noi, pietosi umani,
                  ai quali, con la scusa di renderci intelligenti,
                  hai concesso il dono più pesante.
                  Perché?
                  Non abbiamo zanne, artigli né pelle coriacea,
                  non siamo veloci né in terra né in acqua,
                  Ah! Che sbadata!... abbiamo l'autocoscienza.
                  Ma grazie...
                  Abbiamo il rimorso, il rimpianto e puntiamo sempre in alto,
                  impazziamo per amore ed odio
                  e uccidiamo per piacere o vendetta.
                  Siamo alti, bassi, belli brutti magri o grassi... e ci lamentiamo,
                  facendo pure la figura degli ingrati.
                  Ascoltiamo i tuoi servi privi di autorità,
                  e ci facciamo guidare, come pecore cieche a forza di frustate.
                  Siamo partiti perdenti.
                  Ma tu, che tutto prevedi, hai mai scommesso su di noi?
                  Se l'hai fatto, non sei un Dio, visto che è una brutta puntata
                  se non l'hai fatto, beh, qui si chiude il dialogo.
                  Anonimo
                  Vota la poesia: Commenta