Scritta da: calypsina90

Questo cuore che è in me ma che è tuo...

Contemplare il tuo viso nel buio della notte,
mamma, porta in sé
mille granelli di serenità
impersonati nel vento che muove
dolcemente l'esterno del mondo...
sentire il tuo respiro, mamma,
mentre tutto tace intorno
vive di un'immortalità interiore,
che niente e nessuno può soppiantare...
avvertire il suono del tuo sorriso,
mamma, traspone questo cuore
che è in me ma che è tuo
in una dimensione sconosciuta,
ove non esiste rancore né rabbia...
viverti, mamma,
è come guardare da spettatrice
a quello scenario creato da te
qual è la mia vita.
Il tempo passa e sembra
che le tue prime rughe contino
ancor più i miei giorni con te
e nel contempo non trovo
alcun numero che possa avvolgerti
in una gelida notte d'inverno
per scaldarti
perché è l'infinito a unire il mio cuore al tuo
e non la finitezza.
Anonimo
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    Scritta da: calypsina90

    Corri, senza mai fermarti...

    Corri nelle più grandi distese del cuore,
    laddove non esiste orizzonte che possa
    condurti nella certezza,
    corri laddove la luna si confonde
    con la tua ombra
    per poter un giorno, all'alba del sol,
    abbracciare la luce.
    Corri e non fermarti.
    Corri e non lasciarti ingannare
    dall'immortal selva dei dolori
    perché di lì si può uscire
    solo se corri, senza mai fermarti.
    Un giorno contemplerai le tue mani
    e capirai di aver vinto
    contro un cuore privo di
    scorciatoie.
    E sarà allora che una luce diversa
    ti attraverserà per sempre.
    Anonimo
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      Sono triste

      Una luce buia nel pomeriggio.
      Ti ho sentito sola.

      Un silenzio lungo un secolo
      Il vuoto dell'assenza

      Sola, chiusa nel ricordo.
      Nell'attesa di una nuova luce,

      di un'emozione che ti prenda per mano
      e ti porti nell'isola che ho inventato per te

      Aspettare una nuova primavera
      che abbia un unico sapore,
      un unico colore
      e l'unico profumo dell'amore.
      Anonimo
      Composta giovedì 23 dicembre 2010
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        Scritta da: Tamara T.

        Non Dire

        Non dire che vuoi bene a qualcuno
        se poi gli volti le spalle;
        Non dire che ci sarai
        se poi non ti fai trovare;
        Non dire che ti dispiace
        se poi sotto sotto ne godi;
        Non dire di sapere le cose
        se poi navighi nell'oceano di ignoranza;
        Non dire che hai dei buoni propositi
        se poi non trovi il tempo di compierli.

        Non promettere niente
        se non puoi mantenere i giuramenti;
        Non dire "ti amo" subito
        è troppo importante per essere detta senza pensare;
        Non dire di odiare la vita
        che poi hai tutto ciò che vuoi;
        Non provocare gli altri
        se sei permaloso;
        Non mentire guardando negli occhi
        perché saresti davvero pessimo.

        Non sparlare
        che tanto la gente sa chi sei veramente;
        Non sentirti Dio in terra
        che sei come gli altri, abbassa la cresta;
        Non cambiare la tua identità per qualcuno
        perché altrimenti non ti merita;
        Non dire di essere inferiore
        tu non sei da meno, sei migliore;
        Non dire di essere furbo
        che tanto ti fregano comunque;
        Non dire sempre no
        ti perdi tutto;
        Non dire sempre si
        se ne approfitteranno.

        Non cercare l'approvazione
        sii sicuro di quello che fai;
        Non cercare di cambiare per essere accettato
        significa che non ti capiscono e non ti meritano;

        Ognuno è diverso ma uguale allo stesso tempo
        e se lo capisci troppo tardi
        non potrai porvi rimedio.
        Anonimo
        Composta venerdì 19 febbraio 2010
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          Scritta da: diezeit
          Le lacrime mi trafiggono l'anima
          Sento che è finito tutto, per sempre.
          Ti sento, in quello sguardo evitato, nella tua distanza.
          Perché non posso provare la gioia di essere amata,
          perché devo soffrire.
          Vorrei essere un urlo per farvi sentire il mio cuore che piange.
          Mi lascerò andare in un ballo consueto, insieme ai miei sguardi persi.
          A guardare l'inutile antenna della televisione, le stelle e il mare sullo sfondo.
          Ogni notte prego
          Di essere felice.
          Anonimo
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            Scritta da: diezeit
            È la rigida poesia di mordersi il labbro inferiore,
            non per tensione, per quella voglia di aver qualcosa da fare,
            un dolore tenero, languido.
            Sai che fa un po' male ma fai finta di niente,
            fai finta che sia giusto.
            È l'amore che ci spinge a provare cose amare.
            È dopo, a mia splendida insaputa,
            aver scritto quella sottospecie di metafora
            mi fermo a pensare da dove proviene quello
            stupido ed eterno impulso ad amare.
            Dal fascino della verità, da quello che avevo dimenticato
            e da quello che mi ero ripetuta.
            Ma soprattutto mi chiedo perché non è facile come odiare,
            arrendiamoci alla cattiveria di un pensiero infame e ignorante.
            No, sono più forte e ribelle di voi crudeli,
            non ho alcuna paura di amare e di mordermi il labbro inferiore
            per non provar altro dolore.
            Anonimo
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              Scritta da: diezeit
              E ti parlano di acne e stupide simpatie del cavolo
              E ti dicono stai zitto che muori
              Stai fermo,
              ma è molto meglio fuori, il silenzio
              che si fonde al rumore che sprofonda del trapano
              e le macchine, la città.
              Lo preferisco ad una tua parola detta per sbaglio
              O ad una sua insopportabile o alle vostre inutili e dolorose.

              Voglio il sole, non ho bisogno di te, di me e della fede
              E di tutti quei discorsi che fanno
              Sul pericolo, ma non parlate mai della paura?
              È di più di un sorriso, di un disco di Sinatra e di questa tristezza.
              È dolore vero, amore sincero, rabbia esistenziale.
              Ma porca miseria!
              Ho le mie incertezze e i miei pensieri che mi offuscano,
              in questo momento non ho bisogno del mondo.

              Ho bisogno di musica, di te e di ritrovare me stessa
              Non di uno stupido riflesso di un sorriso felice.
              L'apparenza non mi appartiene e non mi conviene.
              Dimmi, parlami, ascoltami ma fa che sia qualcosa di importante, di giusto.
              Ma è la vita, è perfettamente costruita male sulle fondamenta di cuori infranti,
              è dolce, infantile ma anche amara e piena di ingiustizie.
              Non ho ancora imparato ad andare a tempo
              Sulle note di questa nostra danza di lacrime e gioie.

              E allora accarezzami, zittiscimi e prendimi per quella che sono
              Non per quella che vedi riflessa nella vita degli altri
              Me, ironia malinconica e istantanea in un involucro di sangue e risate.
              Anonimo
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                Scritta da: diezeit
                Sento il dolore incorniciare le mie vene
                L'onore scagliarsi contro l'anima
                E sorrisi soffusi accarezzare il mare e affogare nelle mie pene.
                E la sofferenza sta dietro di me che trama
                Qualcosa di ignoto ma che fa del male.
                Senti che l'amore, la vita
                Sono per me solo insonnia letale
                E le parole contro di te non posso scagliare.

                Domani mi dovrai ascoltare,
                farmi spiegare la solitudine del mattino
                da quando non ci conosciamo più,
                lo spasimo della notte,
                che mi viene a cercare, da quando stiamo insieme.

                E mi sento spaesata in un mare di labbra
                che parlano di noi
                mentre noi non ci sfioriamo più.
                Perché è un cazzo di dolore che mi lacera l'anima.
                Sento il passato nelle nostre arterie colorate di
                Blu come il fiume che guardavo passare.
                E il cielo plumbeo e le orecchie nelle cuffie vedo sprofondare
                Ora che non ci sei più.

                Il pavimento è freddo, il fondo della mia cedrata Tassoni
                È lugubre come il mio cuore bruciato da te.
                Alla radio, di notte c'è gente che si sente persa,
                io non mi sento più. Fammi correre e respirare per
                non sentire altro male.
                Atei che pregano Dio in una notte di languore e in cui
                Le chimere, i sogni e gli occhi fottutamente chiusi
                Non esistono, non li sento più.

                Non mi sento più.
                Anonimo
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