Scritta da: Silvana Stremiz
Dedicata,
agli inverni che non abbandonano
i cuori,
alle primavere infinite
rigoglioso
disgelo
dell'anima,
dedicata ai coraggiosi
che
cavalcano i draghi,
ai timidi
dal cuore gonfio
di
parole
mai pronunciate,
dedicata alle volte che ci crediamo
e
poi
non era cosi,
dedicata alle follie della giovinezza
ai saltimbanchi
alle
donne dell'amore,
agli uomini della fede
agli
infedeli,
a
tutti
quelli che sanno vivere
e
a coloro
che
non sono mai nati.
Dedicata,
ai
fiori gentili
alle selve ombrose
alle acque e alle vette
ai
deserti.
Dedicata,
alla bellezza del mondo
e
alle sue brutture.
Dedicata,
a chi
non si arrende
e
continua
a
sognare.
Anonimo
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    Scritta da: Silvana Stremiz
    Verrei da te...
    mi scalderebbe il tuo corpo.
    Emozioni... veloci, non toccano solo l'anima,
    ma entrano nel sangue e
    dentro ogni respiro, battito, fremito...
    Mani tra le mani,
    si precipita piano,
    come angeli perduti,
    con le uniche ali dentro il cuore.
    Labbra su labbra,
    come se un bacio fosse respirare.
    Pelle su pelle
    per rendere vere le parole.
    E i nostri occhi sono sogni...
    da non spegnersi al mattino.
    Anonimo
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      Scritta da: Silvana Stremiz
      Un giorno per lei raccolsi un fiore
      e un brivido profondo mi pervase
      Altri giorni raccolsi fiori ma non fu lo stesso

      Una sera insieme osservammo la luna
      e una magica emozione si librò nell'etere
      Altre sere la guardammo ma non fu lo stesso

      Passeggiando mano nella mano lungo il mare
      sembravamo fonderci con esso
      Ma altre volte non furono così

      Imparai che le cose belle durano un attimo
      e che non dovevo viverle nel rimpianto
      ma custodirle nel mio cuore
      nel vivo ricordo di esse
      Perché potessero esistere in eterno.
      Anonimo
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        Scritta da: Silvana Stremiz
        Vicine per un'istante
        per un attimo ti ho pensato...
        sempre distante, scostata da me ti tenevi,
        forse non ho mai creduto nella tua morte...
        forse solo ieri, ne sono stata cosciente...
        ti ringrazio nonna...
        per avermi dato l'illusione di non essere
        la statua di marmo che ho sempre creduto...
        forse perche se fossi viva,
        a giorni ci saremo riviste...
        "il brivido dell'inverno" lo chiamavo,
        perche come s'avicinava il natale,
        pesava sulle mie uscite e divertimenti il fatto di dovervi venire a trovare...
        e quante proteste, per il viaggio, gli errori sui nomi dei parenti...
        un gruppo di sconosciuti che si scambiavano gli auguri di natale...
        eppure era divertente,
        andare a trovare qulla vecchia galiarda,
        e... ametiamolo, romiscatole!!
        Non sò cos'eri...
        non una nonna sicuro!!
        Almeno non le classiche,
        niente cipolla, ne sottane e biscchotti appena sfornati.
        Piuttosto,
        vestitini eleganti, capelli appena acconciati...
        e... sempre un occhi al bel dottore...
        che ti voglio bene,
        non ne ho più dubbi...
        se me ne volevi tu...
        forse ne ho avuti...
        ho posato una rosa rossa sulla tua tomba...
        "lo sò... "
        sono le parole che vennero alla mia bocca...
        per un attimo ti ho sentito accanto.
        Anonimo
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          Scritta da: Silvana Stremiz
          Figlia mia
          in questo silenzio
          violato solo dalla melodia
          delle acque che scivolano sull'alveo sassoso
          in questa umana solitudine
          immenso è il frastuono
          che sento in me
          vedendoti nei pressi
          di un albero gemmato
          assorta in mille pensieri
          il mio grande amore che provo per te
          figlia mia
          la grande ansia che regna in me
          del tuo crescere così in fretta
          in questa natura in risveglio
          la tua presenza
          dà colore alle foglie ingiallite
          dà profumo a prati senza fiori
          sii paziente non farti travolgere
          come il ruscello verso valle.
          Anonimo
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            Scritta da: Silvana Stremiz
            Papà... Ciò che affligge il mio cuore
            è apparire ai tuoi occhi
            un eterno Peter Pan
            I tuoi sguardi verso di me
            sanno di delusione
            e a volte
            anche di disprezzo.
            Appena mi avvicino a te
            un limite invisibile mi ferma
            e ogni tua parola è una spina
            che oltrepassa l'anima
            mi sento all'improvviso
            minuscola e inutile...
            Arrivare al tuo cuore
            è la tappa più difficile
            è sinonimo di tanta sofferenza
            Un giorno... forse... riuscirò...
            e sarà la rivincita della mia vita!
            Anonimo
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              Scritta da: Silvana Stremiz

              A mio padre

              Tu che nemeno mi conosci,
              ti sei preso solo la briga
              di farmi mettere al mondo
              ti sei mai chiesto di come
              ha passato tutti questi anni
              tua figlia? Senza nemeno
              pronuciare una sola volta
              la parola papà che tristezza
              nel mio cuore è solo pensandoti
              le lacrime bagnano il mio viso.
              Ormai non ci sei più, è non
              ho potuto nemeno conoscerti,
              ma sappi che tua figlia ti ha
              perdonato è adesso stai lassù
              è sarà Dio a giudicare te adesso
              ti dico solo papà perché lo hai fatto
              avevo tanto bisogno di te adesso posso
              solo pregare per te.
              Anonimo
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                Scritta da: Silvana Stremiz
                Tanti anni insieme
                Sono quasi... anta,
                il tempo non ha cancellato
                ciò che felicemente è passato
                sempre con tenacia fremente.
                Ogni ora,
                ogni attimo
                ha rinverdito i giorni,
                gli anni
                insieme trascorsi
                senza patèmi o rimorsi
                giacché lo rifaremmo divertiti.
                Tutto cercato, voluto
                tutto fatto con ardore,
                tutto quel creato
                per questa famiglia
                è stata con immensa passione.
                Oggi,
                che tempo è passato,
                ci si guarda intorno felici,
                la tavola ha ora bisogno,
                ho capito,
                di altro posto
                per nipotino ultimo nato.
                Felici siamo
                d'aver costruito
                una unione perfetta,
                felici perché cercata, amata
                perché da noi
                sognata lo è sempre stata.
                Anonimo
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