Scritta da: Simona Iemmiro
Gelida aria immobile
luna piena stagliata nel mezzo di un cielo sereno
Non una nuvola
né un alito di vento.
Gelida aria di un pomeriggio d'autunno.
Ascolto il silenzio del mondo
dalla mia finestra.
Questo, come gli altri, un futuro ricordo
lontano
ma ancora chiaro limpido e netto.
Vivere di ricordi
nel disperato tentativo
di passate certezze.
Anonimo
Vota la poesia: Commenta
    Scritta da: Luigi Malgrati

    Quando non dici niente

    È spettacolare come tu riesca a parlare bene al mio cuore
    senza dire una parola, tu puoi illuminare il buio, ci provi come me
    ma io non potrei mai spiegare quel che sento quando non dici niente.
    Il sorriso sul tuo viso mi fa capire che hai bisogno di me,
    c'è una sincerità nei tuoi occhi che mi dice che non mi lascerai mai,
    il tocco della tua mano dice che tu mi alzerai in qualsiasi momento io cadrò,
    tu dici le cose migliori... quando non dici proprio niente.
    Tutto il giorno posso sentire le persone parlare ad alta voce,
    ma quando tu mi stringi forte, tu sommergi la folla,
    ci provi come loro, ma loro non potrebbero mai definire
    ciò che è stato detto tra te
    e il mio cuore,
    tu dici le cose migliori... proprio quando non dici niente.
    Anonimo
    Vota la poesia: Commenta
      Scritta da: trilly23

      Non voglio, voglio ma non posso

      I nostri sguardi si incrociarono dal primo momento che ci vidimo e fu subito magia. Ad un tratto il mondo attorno a noi si fermò. Solo io e te e niente più! Io con lui, tu con lei, ma mai noi due insieme... almeno non davvero! Ovunque c'eri tu e il resto taceva. Silenzi, sospiri, imbarazzi, sorrisi e voglia di noi!
      E adesso? È tutto più strano... perché adesso no? Non voglio, voglio ma non posso!
      Non so se sarà più lo stesso ma io ti cercherò. "Ti cercherò negli occhi della gente che nel mondo incontrerò e dentro quegli sguardi mi ricorderò di te. Chissà se si chiamava amore!?"
      Anonimo
      Vota la poesia: Commenta

        L'amore

        Quando ti ho visto per la prima volta
        ho capito che eravamo fatti per restare uniti.
        Ho cercato di parlarti,
        ma non mi degnavi di uno sguardo, e ho rinunciato.
        Ho cercato di avvicinarmi,
        ma ti allontanavi per quanto più ne era possibile, e ho rinnunciato.
        Ho cercato di conoscerti,
        ma il tuo essere troppo sicuro me lo impediva, e ho rinunciato.
        Ho cercato di dimenticarti,
        ma ogni volta qualcosa me lo impediva, ho rinunciato.
        Ho capito che qualcosa in me era cambiato.
        Ero innamorata... e bene si...
        l'amore mi metteva in confusione, ma non ho rinunciato!
        Anonimo
        Vota la poesia: Commenta
          Scritta da: Laisa

          Fuochi d'artificio

          Cos'è che ci fa stare lì
          con il naso all'insù... a guardare?
          Incantati da quello spettacolo
          così artificioso
          e banale
          se ci pensi

          ricordo che quella sera
          mi stava scoppiando la testa
          non so perché ero uscita
          stavo poco bene
          ah mento a me stessa... lo so il perché
          anche io volevo... guardare!
          Bang bang bang
          tante piccole martellate
          mi scuotevano la mente... i pensieri
          arrivavano dal cielo
          eppure io stavo ancora li
          affascinata
          le accoglievo...
          nessuna difesa
          entravano dentro di me
          uccidevano lentamente la mia ragione

          una moltitudine di colori
          esplodevano nella scura volta celeste
          senza stelle

          come piccole luci giocose
          brillavano
          che meraviglia!
          Un solo boato
          l'arrivo e l'annuncio
          la loro dipartita
          luci che si spengono
          cosa rimane nel buio
          se non una coltre di fumo?

          Mentre il nostro cielo
          perde nuova parte della sua bellezza
          noi stiamo lì a guardare
          affascinati
          l'incredibile grandezza
          o stupidità dell'uomo?

          Ricordo che quella sera
          nonostante tutto
          non volevo tornare a casa
          cercavo di ritardarne il momento
          anche se... il mal di testa aumentava
          assurdo no?
          Ma questa
          è un'altra storia!
          Anonimo
          Vota la poesia: Commenta