Quel velo ancora copre ed offusca la sicurezza che mi rende incerta quando affondo e cado e la mia mano non trova quel che cerca e non riesco a lasciarmi andare quel tuo volere e mai cercare ho bisogno d'altro ma non puoi capire e non voglio dire lo sai, non so pregare ma chi ti sente in fondo riesce a penetrare i tuoi sentimenti e arrivare al cuore e questo forse che mi prende ancora non riesce a scoprirmi per intera.
Il tempo passa lento mai come adesso dalla poltrona al letto e nemmeno sento più dolore intorno a me tanto amore di chi ha lacrime asciutte e non può fare più niente. Guardo fuori ed il tempo cambia seguo quella nuvola e quell'uccello... vorrei volare ma non ho più la forza nemmeno di camminare. Il mio giardino non esiste più da quanto quella rosa non curo... quella margherita e ci passavo il tempo era la mia vita... ora è inutile ed il mio giorno non dura tanto cerco di dormire il mio corpo è stanco eppure a volte sembra.... Forse è solo una speranza o un sogno uscire da questa stanza e far felici quelli che mi sono accanto domani provo ad alzarmi, mi vestirò con un vestito rosso dimenticherò il male che mi sta distruggendo voglio fare tutto quel che posso... senza piangermi addosso.
L'amore, non ha voglia di pensare, gioca d'istinto, gli viene naturale, non vede giusto e a volte si fa male. Sai bene che niente è per sempre, e allora... lascia fare.
S'alzò la gonna per salir sul carro, tra i cesti per raccoglier l'uva. Avea le cosce ben tornite e le labbra di vino saporite, coperta era di mosto, mentre l'uva pestava, tutta di sangue grondava, fin nel suo seno turgido, c'era uva vermiglia, una meraviglia. Da un gran calore l'aria fu pervasa, l'uomo che svuotava i tini, la guardava, e mosto e amore, complici nel cuore, un bacio ardente al calor del sole, tanta voglia di lei, poi non capì più niente, ma a sera si trovarono stretti in quell'abbraccio tra l'euforia del mosto profumato, non fu peccato.
Sei riuscito a spingermi su per la salita, raggiungendo il culmine, quella voglia infinita, di te che tanto ho desiderato, amarti non è stato mai peccato. Abbiamo scalato insieme quella vetta, senza troppa fretta, e finalmente liberi ci siam guardati intorno, su verdi monti, e cieli tersi, irrimediabilmente ci siamo persi.
Cantavo al mio bambino, per non fargli sentire l'eco dei fucili in piazza grande. Lo tenevo stretto al cuore per non morire. Tremando si addormentò. Angelo mio quanto soffrire, in questa terra meravigliosa e affranta dove la gente è ormai stanca di tanto subire. Soli io e te, mi bastava guardarti, tutto il mondo fuori, e ad ogni bacio, ad ogni carezza avere la certezza che quell'incubo presto sarebbe finito, e che Il sogno ormai di averti si era realizzato, il desiderio di sentirmi donna e mamma, il mio cuore aveva pacato. Ricordo ancora la voglia di tornare, di arrivare finalmente a casa, e non ti finito mai di raccontare, di quell'uccello dalle ali possenti che ci riportava, sopra cielo e mare dove cominciava il sole.
Ho chiuso la mia aria, non voglio respirare, mi hanno toccato, odio quelle mani, cosa farò, mi laverò e sparirà quel tanfo di terrore che non mi lascia, non mi fa dormire. Non mi abbracciate più, non riesco a capire quale sia il giusto ora, voglio gridare, ma non ho più voce, inutile è stato, in quel momento, nessuno mi ha sentito. Ora non importa, si è pentito, questo ha detto e gli avete creduto... lasciatemi da sola, mi difenderò quando mai il dolore di una donna avete capito, ma potrà succedere ad una vostra figlia, una moglie, una sorella fatemi sfogare, se la vostra condanna è la stessa, starò a sentire.
Parola ormai dimenticata sul vocabolario la pagina non è mai stata visionata limpida e vergine come da etimologia chiara e semplice sostituita da: bugia.
Sentirai la presenza, ovunque andrai, ti seguirò pensandoti e saprai che non sei da solo. La tua strada forse sarà impervia, ma saremo insieme, senza parole capirai di me, non vivrò che per te se lo vorrai. Non aver paura, tu cammina sicuro, con la tua mano nella mia, ti guiderò, sempre ci sarò. Non voltarti indietro, i tuoi errori ti faranno perdere, come salice affonderai i tuoi rami nell'acqua, per coprire lacrime, ma con me la forza troverai per continuare. Salirò con te, scalerò il dolore, e quando sarai stanco ti farò da cuscino, una mattino di sole capirai che ad un figlio non servono parole, ti guarderò negli occhi e tu li abbasserai, quando vedrai nei miei un immenso amore che ti ha seguito sempre e finalmente tu mi aiuterai. Mi darai la mano e proseguiremo insieme, quando sarò stanca, al termine del mio cammino, non servono parole.... Tu sarai certo il mio cuscino.
Non piangere, anche se i ricordi fanno male in fondo sei stato fortunato hai conosciuto chi ti ha amato. C'è chi non può dirlo e non l'ha mai provato. Cercala nell'aria che lei respirava negli occhi dei tuoi figli il suo più bel regalo guarda in fondo la vedrai piangere e sorridere perché è nel loro cuore. Ti accarezzerà nella brezza della sera mentre vedrai il tramonto sul vostro mare ed ogni spruzzo ti farà ricordare... Guarda la linea infinita dove il tramonto colora la vita che non è finita continua col tuo amore, con il suo amore come il sole che scalda e non potrai sostenere il suo sguardo. Tu prova a sognarla... ti sembrerà vicina purtroppo nella vita a volte con dolore... è triste andare avanti soli ma i ricordi aiutano a proseguire.