Poesie di Angelamanuela Tosi

Questo autore lo trovi anche in Frasi & Aforismi, in Proverbi e in Diario.

Il lucignolo

Esausta, corro incontro alla sera,
anche la nube nera soccombe;
al rientro mi sento anima nel grembo materno.

Non apro bocca, ho voglia del mio silenzio,
un fruscio s'apre nel veloce spoglio;
cedo all'acqua e già si debella la stanchezza.

Nella stanza la debole luce della luna,
l'osservo pare vetro smerigliato;
lascio aperta la finestra e accendo una candela,
comincio a mirar la fiamma in estasi di fuoco.

Man mano, il lucignolo s'allunga,
pare animato da un voler supremo;
galleggia nel suo limpido calor disciolto
abbandonando la vita di nero filo ritorto.
Angelamanuela Tosi
Composta nel aprile 2010
Vota la poesia: Commenta

    Aprile

    In perlustrazione mi conduco,
    nel lucente piumaggio colorato,
    s'incentra nel fiore la castità dell'ape;
    la nuvola bassa si concentra, e, s'avventa la pioggia d'improvviso.

    Brancola l'uccello, prima di trovar riparo,
    s'adopera invano il raggio del sole,
    s'inchina annodandosi il salice,
    la calligrafia di un lampo,
    semidistrutto il campo.

    Sto guardando un posto spettrale,
    una comunicazione dentro un corridoio,
    schivo pozzanghere e, s'apre un cancello primordiale.

    Spruzza anche l'anima, tanto aprile impazza,
    normale è l'annusare l'aria,
    impossibile non sentirne il gusto,
    mentre la terra dura si scoagula.
    Angelamanuela Tosi
    Composta nel aprile 2010
    Vota la poesia: Commenta

      FAI-21 e 22 marzo 2015

      Ci ricordano -
      Carducci e D'Annunzio,
      Cipressi e pini.

      Via Lattea -
      Abbraccia l'ambrosiana,
      naturalmente.

      L'edicola a,
      Mantua stile liberty,
      è nuova-mente.

      Piazza San Marco -
      Macchine da scrivere,
      furon pioniere.
      Angelamanuela Tosi
      Composta lunedì 16 marzo 2015
      Vota la poesia: Commenta

        La lotta

        Non è tempo di quiete, fuor dalla finestra;
        le nubi si rompono ed è tempesta
        i piagnistei del vento calcano la terra,
        che, pur tenace teme la rovina.
        Difatti si staccano tegole dai tetti,
        la natura da una forza è scossa,
        che furibonda, spacca, toglie e solleva,
        porta lontano, e cadono ai suoi piedi,
        i resti di una guerra.

        Non è tempo di quiete, nessuno è sordo;
        si ascoltano le repliche del vento,
        quel suo impetuoso malcontento,
        che bastona le porte e, nei cortili,
        la refurtiva porta,
        facendola spostar di volta in volta.
        Sopra il sofà, il cane sbotta d'un soffocato abbaiar,
        vorrebbe dar conforto alla sua cocca,
        però sta anche lui ad ascoltar,
        il tempo in lotta.
        Angelamanuela Tosi
        Composta giovedì 5 marzo 2015
        Vota la poesia: Commenta

          Il poeta

          Egli, era là, assorto come sempre,
          immerso fra la gente;
          beveva dalla sua fonte spirituale,
          col suo fare, col suo dire,
          stringendo fra le dita la sua matita,
          un po' unta, un po' consunta.

          Guardava fuori, ma vedeva dentro,
          il tormento e il suo lamento;
          sentimento opaco, convessa posizione;
          sopra ogni scritto un atto d'amore,
          nella sapienza della tradizione,
          nel suo fluido linguaggio, nell'intimo messaggio.

          Lui era un profeta.
          nella sua disciplinata contemplazione,
          fra il visibile e l'invisibile,
          la recitazione dei miti,
          dentro l'anima sensibile della natura,
          uscendo dal sogno illusorio della vita.
          Angelamanuela Tosi
          Composta nel marzo 2012
          Vota la poesia: Commenta