Le migliori poesie di Andrea Zanzotto

Poeta, nato lunedì 10 ottobre 1921 a Pieve di Soligo (Italia), morto martedì 18 ottobre 2011 a Conegliano (Italia)
Questo autore lo trovi anche in Frasi & Aforismi.

Scritta da: Silvia Menato

Così siamo

Dicevano, a Padova, "anch'io"
gli amici "l'ho conosciuto".
E c'era il romorio d'un'acqua sporca
prossima, e d'una sporca fabbrica:
stupende nel silenzio.
Perché era notte. "Anch'io
l'ho conosciuto".
Vitalmente ho pensato
a te che ora
non sei né soggetto né oggetto
né lingua usuale né gergo
né quiete né movimento
neppure il né che negava
e che per quanto s'affondino
gli occhi miei dentro la sua cruna
mai ti nega abbastanza

E così sia: ma io
credo con altrettanta
forza in tutto il mio nulla,
perciò non ti ho perduto
o, più ti perdo e più ti perdi,
più mi sei simile, più m'avvicini.
Andrea Zanzotto
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    Scritta da: Cheope

    Elegia Pasquale

    Pasqua ventosa che sali ai crocifissi
    con tutto il tuo pallore disperato,
    dov'è il crudo preludio del sole?
    E la rosa la vaga profezia?
    Dagli orti di marmo
    ecco l'agnello flagellato
    a brucare scarsa primavera
    e illumina i mali dei morti
    pasqua ventosa che i mali fa più acuti

    E se è vero che oppresso mi composero
    a questo tempo vuoto
    per l'esaltazione del domani,
    ho tanto desiderato
    questa ghirlanda di vento e di sale
    queste pendici che lenirono
    il mio corpo ferita di cristallo;
    ho consumato purissimo pane

    Discrete febbri screpolano la luce
    di tutte le pendici della pasqua,
    svenano il vino gelido dell'odio;
    è mia questa inquieta
    Gerusalemme di residue nevi,
    il belletto s'accumula nelle
    stanze nelle gabbie spalancate
    dove grandi uccelli covarono
    colori d'uova e di rosei regali,
    e il cielo e il mondo è l'indegno sacrario
    dei propri lievi silenzi.

    Crocifissa ai raggi ultimi è l'ombra
    le bocche non sono che sangue
    i cuori non sono che neve
    le mani sono immagini
    inferme della sera
    che miti vittime cela nel seno.
    Andrea Zanzotto
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      Scritta da: Cheope

      Esistere psichicamente

      Da questa artificiosa terra-carne
      esili acuminati sensi
      e sussulti e silenzi,
      da questa bava di vicende
      - soli che urtarono fili di ciglia
      ariste appena sfrangiate pei colli -
      da questo lungo attimo
      inghiottito da nevi, inghiottito dal vento,
      da tutto questo che non fu
      primavera non luglio non autunno
      ma solo egro spiraglio
      ma solo psiche,
      da tutto questo che non è nulla
      ed è tutto ciò ch'io sono:
      tale la verità geme a se stessa,
      si vuole pomo che gonfia ed infradicia.
      Chiarore acido che tessi
      i bruciori d'inferno
      degli atomi e il conato
      torbido d'alghe e vermi,
      chiarore-uovo
      che nel morente muco fai parole
      e amori.
      Andrea Zanzotto
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