Scritta da: Alfonso Chiaromonte

Gioverà il ricordo

La finestra,
ove tu ridevi al sole
tra due vasi di fiori,
è chiusa a me
forse per sempre.
Tu mi dimenticasti
e i fiori del tuo balcone
son quasi morti;
perché, mia amata,
a me non farai ritorno.
Un giorno
ti incontrerò, forse,
per le vie di qualche città
e tu mi guarderai incuriosita
quasi per dirmi:
ma io ti conosco,
ti vidi nel tuo piccolo,
dolce paese
fulgente nel sole.
Io ti sorriderò, così, lievemente,
poi andremo ognuno
per la nostra via.
Forse nel mondo
non ci rivedremo più.
La finestra,
ove tu cantavi
innaffiando i fiori,
è tutta chiusa per me.
Alfonso Chiaromonte
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    Scritta da: Alfonso Chiaromonte

    Il ricordo

    Una luce vi è in me
    che mai non si spegne,
    un rimpianto
    che ancor non si cancella.

    È il rimpianto di te,
    mia dolce amica,
    di te che non dimentico giammai.

    E se avvenga
    che tu a me ritorni,
    con ugual fremito
    ti stringerò tra le mie braccia.

    Passa in silenzio
    la tranquilla soglia della mia porta,
    ti aspetterò
    tendendoti le mani.
    Alfonso Chiaromonte
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      Scritta da: Alfonso Chiaromonte

      Verso l'amore

      Sento una musica: è il vento calmo.
      Si va
      nella quiete dell'aria, del cielo
      io e te, al timone di una goletta
      in un mare infinito
      là verso l'amore.
      Il faro radioso
      batte dritto e fiammante:
      ci dondola piano la goletta
      nell'acqua incolore.
      Percorre il tempo
      ritrova il sole e la luna
      boccheggia sotto i nostri occhi
      respira dolcemente
      e va
      rigonfia d'illusioni d'amore
      va al largo
      come il primo giorno
      forte e armoniosa.
      Un po' di pittura grigia appare
      si rigonfia il mare opaco
      la goletta sbanda
      e va.
      Una livida rabbia e triste angoscia
      ci turba il sangue
      la goletta s'agita furiosa
      e salda va.
      Stretti io e te,
      lo sguardo si sdraia nel cielo
      amore, come il mare, limpido spazio infinito.
      S'increspano le labbra
      ribolle il sangue.
      Sorride la goletta
      e dritta fila
      là verso l'amore.
      Alfonso Chiaromonte
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        Scritta da: Alfonso Chiaromonte

        Silenzio

        Tacciono le labbra chiuse suggellate
        da un arcano senso di mistero,
        e, simili a corolle reclinate,
        pallide e mute in un silenzio austero,
        rinchiudono dentro la parola ardita,
        l'enigma della morte e della vita.
        Tacciono gli occhi ora chinati al suolo,
        ora fissi in visione misteriosa,
        ora seguenti delle nubi il volo,
        ora vaganti incerti su ogni cosa.
        Muti e freddi, così che sembrano spenti
        occhi chiusi alla vita e ai viventi.
        Ma l'animo d'amore alto favella
        e ride e piange. Or folleggia or freme,
        or canta la sua fede ardente e bella,
        or sugli affanni tristemente geme
        e con svariati accenti ad ora ad ora
        un po' di ben dalla sua anima implora.
        Alfonso Chiaromonte
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          Scritta da: Alfonso Chiaromonte

          Tu, luna, non c'eri

          Un silenzio infinito, un fiume di cielo
          con chiari occhi delle stelle.
          Quieti e vuoti, freddi e senza fiato
          due corpi stretti in unica voglia.
          Tu, luna, non c'eri.
          Tanto buio senza il tuo bianco lume.
          Occhi languidi, labbra secche
          senza il tuo calore.
          Non un sorriso, non una parola,
          in attesa i nostri cuori.
          Nel silenzio più cupo, profondo regnava
          un grande amore.
          Alfonso Chiaromonte
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