Buongiorno

Esco al mattino presto,
prendo aria ed ispirazione allo star male,
ma non scarico la rabbia,
spezzo la prima luce in due.
Vedo tornare a casa quello a cui è andata buca,
quello con la scusa pronta per la moglie,
vedo tornare da solo
quello che non sa dove tornare,
ne dove è andato
e sento il fumo di quello che è andato e non ritorna più.
Vedo chi ha paura del giorno,
chi della notte,
chi
come me,
di tutto.
Alexandre Cuissardes
Composta domenica 27 maggio 2012
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    Il servitore dello stato, il servitore dell'antistato

    Mille euro e una visiera
    poca speranza di carriera
    fermo in piedi ad osservare,
    a sentire chi offende te
    per far capire a chi non c'è.
    Forse lo ammazzi,
    ma con la mente.
    Certo che a lui non succede niente
    Ti ha messo lì chi decide tutto
    e adesso osserva da dietro le quinte.
    Lo ha messo lì chi decide tutto
    e adesso osserva da dietro le quinte.
    Alexandre Cuissardes
    Composta domenica 27 maggio 2012
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      La fine infinita

      Ci voltiamo
      a non vedere.
      Silenzio di stato,
      silenzio di gente.
      Chiusi nel nostro soffrire,
      passa il concetto
      che chi colpisce duro
      lo fa anche per noi.
      Il silenzio è un assenso.
      Del resto ormai lo sappiamo
      che lo stato è il primo
      a fare vittime innocenti,
      e dopo sparire,
      non esistere.
      Abbiamo le mani coperte con i nostri guanti,
      guanti di crosta grossa,
      adatti solo per spaccare,
      distruggere,
      l'unico mestiere che ormai possiamo fare.
      Intanto,
      con i corpi ancora caldi
      stesi a terra,
      a marcare i confini della vergogna
      arrivano le parole ufficiali
      portate dagli eterni troppi.
      Ognuno con la sua risposta
      ed un colpevole da mostrare,
      ognuno col suo bagaglio di frasi
      da rispolverare
      e purtroppo ancora un po' di gente ad ascoltare
      e credere.
      Alexandre Cuissardes
      Composta sabato 26 maggio 2012
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        Il lento andare indietro

        Dal giorno dell'ultima sconfitta
        ho il cuore fisso al chiodo.
        Mi basta che batta
        per il campare quotidiano,
        il battere d'amore non glielo lascio fare.
        Il cervello e lì all'ammasso
        assieme a tutto il vecchio
        che ho portato giù dalla soffitta,
        la spazzatura di una vita.
        Con le mani ruberei
        se trovassi qualcosa da rubare,
        ma quando ci provo
        c'è sempre qualcuno che mi ha preceduto.
        Con le mani pregherei,
        ma sono stato sconsigliato,
        meglio usarle per applaudire,
        mi hanno detto
        quelli che sanno "come si fa a vivere".
        Intanto le mie le gambe,
        corrono,
        chissà se per inseguire o per scappare.
        Ormai non so più neppure dove sono,
        ma ho letto su un cartello
        che questo posto
        qualcuno l'ha chiamato italia.
        Alexandre Cuissardes
        Composta sabato 26 maggio 2012
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          Tutto organizzato

          si avvicinan le vacanze  
          ed il popolo ossequiante
          ha deciso di donare
          alla classe dirigente
          come segno di rispetto
          un periodo di riposo.

          E' un regalo che vien fatto
          con il cuore dalla gente,
          una offerta di viaggi
          molto ben organizzati.

          C'è la scelta fra passare
          sette giorni in equitalia
          a far pratica d' ufficio,
          nel salone fra la gente.

          O sette giorni in una piazza
          fra chi pena per campare
          e non crede più a nessuno
          e non ha niente per sperare.

          O sette gite organizzate
          in un pò di cimiteri
          dove stanno i suicidati
          a riposo sotto terra
          e magari proprio quando
          c'è la visita parenti.

          O sette giorni in tribunale
          con una causa da sbrogliare.

          O sette giorni in un ufficio
          a girarsi un po' le dita
          e pensare un poco a chi
          pagherebbe per star lì
          tutto il giorno a lavorare .

          O sette giorni su quei treni
          tutti senza controllori
          dove chi paga il biglietto
          è guardato con sospetto.

          Tutto questo a loro scelta,
          tutto incluso
          nessun extra
          da pagare.

          C' è una sola condizione,
          il menu è vegetariano,
          tutto offerto dalla gente,
          pranzo e cena con verdure
          prese al volo da chi lancia.
          Ed acqua pura di acquedotto
          dritta in faccia con il secchio.
          Alexandre Cuissardes
          Composta mercoledì 16 maggio 2012
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            Perso o rubato?

            Mi sono frugato in tasca
            ma non l'ho trovato.
            Mi sono toccato il viso
            ma non c'era,
            e neppure intorno a me
            sui passi fatti e rifatti.
            Mi era stato rubato.
            Poi ne ho sentito il rumore,
            stava arrivando
            ma non era più quello di prima
            lo avevano trasformato in una sguaiata risata,
            il mio sorriso rubato.
            Alexandre Cuissardes
            Composta domenica 13 maggio 2012
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              È rimasta un po' di colla
              dalla grande produzione
              per tenere appiccicati
              tanti culi alle poltrone.
              Con la colla che è rimasta
              han cercato di incollare
              ciò che resta del paese,
              e il miracolo è avvenuto.
              Tutte uguali le richieste,
              è tornata l'unità,
              nord e sud tutti insieme,
              dopo centocinquant'anni,
              tutti contro chi fa danni.
              Alexandre Cuissardes
              Composta domenica 13 maggio 2012
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