Nel mezzo

Dall'alto della sua ricchezza
fatta non sappiamo come,
dall'alto del suo posto fisso
avuto non sappiamo come.
Dall'alto del loro stare in alto,
ognuno convince,
vende le sue parole,
per continuare a fare,
per convincere e restare
per fare di più e salire.
E noi dal basso del nostro non capirci niente,
tutti perdenti,
ci sentiamo perduti
senza neppure la soddisfazione
di farci una ragione.
Alexandre Cuissardes
Composta mercoledì 1 agosto 2012
Vota la poesia: Commenta

    San Bartolomeo in pantano

    La figlia
    lenta discese al mare,
    mise le gambe in acqua,
    poi tutto il corpo,
    sparì.
    La madre
    lenta discese in chiesa,
    mise i ginocchi
    a terra e pregò,
    sparì.
    Il padre
    lento si inoltrò nel bosco
    perso nei suoi pensieri,
    cadde più volte a terra,
    sparì.
    Il fulmine
    forte arrivò dall'alto
    e si scagliò,
    mise in ginocchio tutti,
    fece affogare tutti,
    fece impazzire tutti
    e rimase,
    a sorvegliare il nulla.
    Alexandre Cuissardes
    Composta mercoledì 1 agosto 2012
    Vota la poesia: Commenta

      fuori ad aspettarli

      Fuori non ne parlano,
      non fanno commenti,
      in pochi conoscono i veri motivi
      ma hanno interesse a tacere.  
      Nessun rispetto per chi ha delegato.
      Chi avrebbe qualcosa da dire si astiene
      chi ha qualcosa da vomitare non si trattiene
      e forse diventa il nuovo vincitore.
      Sono entrati in giacca e cravatta,
      hanno lottato al chiuso
      dove avevano armi ed armature.
      Prima di uscire
      hanno indossato di nuovo giacca e cravatta
      e si sono cosparsi di lavanda d' ipocrisia,
      ma il puzzo è rimasto.
      Alexandre Cuissardes
      Composta mercoledì 1 agosto 2012
      Vota la poesia: Commenta

        La confusione

        Ancora oggi tutti indagano su tutti,
        chi non può indagare sbircia,
        poi gli indagati si difendono
        facendo indagare gli indaganti.
        Gli indagatori possono essere indagati
        solo da altri indagatori.
        Cane non mangia cane
        ma entrambi mangiano i gatti,
        e noi da gatti ci siam fatti topi
        per scampare ai cani,
        ma adesso che siam topi abbiamo paura
        anche dei tanti che sono diventati gatti
        per mangiare i topi.
        Alexandre Cuissardes
        Composta mercoledì 1 agosto 2012
        Vota la poesia: Commenta

          Loro ed io

          Io li riconosco quei momenti,
          da come si annunciano,
          da quanto durano,
          dal male che fanno,
          dal puzzo di bruciato che lasciano
          quando si allontanano,
          ma solo per un minuto,
          poi tornano.
          Io le conosco quelle rabbie
          nate verso altri
          ma che non riesco a cacciare,
          mi mangiano dentro,
          e sono tutte per me,
          contro di me.
          E la parola colpe
          nata per accusare
          che è diventata colpa da tenere
          e non mi esce fuori.
          Io lo conosco questo vuoto intorno,
          e questa attesa fatta di paura,
          le prove quotidiane di come dovrò fare
          e la paura fissa di cosa dovrò fare.
          Tutto conosco,
          ma non più me,
          cosi ogni tanto mi guardo in un documento
          per riconoscermi,
          senza più conoscermi.
          Alexandre Cuissardes
          Composta mercoledì 1 agosto 2012
          Vota la poesia: Commenta

            l' altra stanza

            Ho timore ad entrare
            nella stanza delle cose di ieri,
            dove sono anche le parole da dirti,
            lo faccio solo per necessità
            e per il tempo che serve,
            non guardando intorno,
            non so se sia un anticipo dell'inferno
            che mi è entrato in casa,
            o se sono io che mi sono avvicinato molto all'inferno.
            Alexandre Cuissardes
            Composta martedì 31 luglio 2012
            Vota la poesia: Commenta