I miei io

Non parlo con nessuno,
scrivo di ciò che so poco,
non di ciò di cui non so niente.
Il tutto non lo conosco,
ma non mi è nuovo,
so che c'è.
Ma faccio fatica,
anche il poco che mi serve
chiede troppo da imparare.
Del nulla invece io so tutto,
ma non ne scrivo.
Ma spesso
non divido il poco dal niente
mi confondo,
rabbia piatta.
Alexandre Cuissardes
Composta lunedì 29 ottobre 2012
Vota la poesia: Commenta

    lo sbando

    ad ogni rumore sospetto tiro il fiato,
    ed ogni rumore è sospetto.
    Braccato,
    per fortuna mi nascondono le buche,
    gli angoli,
    il buio mi copre,
    ho il respiro pesante degli "altri" sul collo,
    e non vedo un nemico a cui arrendermi.
    Vorrei essere un niente,
    un segnale di strada,
    un sasso per terra,
    non visto,
    che vede.
    Alexandre Cuissardes
    Composta lunedì 29 ottobre 2012
    Vota la poesia: Commenta

      l' ultima scena

      L'ultima cena la faccio da solo,
      gli amici pranzano qui raramente,
      vanno tutti assieme all'osteria.
      Il traditore era l'unico disponibile,
      ma ormai ha già dato,
      non ho voglia di vederlo ancora.
      Però,
      riflettendoci bene,
      fra un sorso di vino ed un morso di pane,
      mi chiedo
      se non ci fossero anche altri traditori,
      ed uno solo che paga per tutti.
      Alexandre Cuissardes
      Composta domenica 28 ottobre 2012
      Vota la poesia: Commenta

        i dubbi e la stanchezza

        Esco dal mio corpo d'avventura.
        Lo lascio lì,
        sul letto
        accanto a te.
        Scendo con la testa,
        riprendo in mano
        ciò che resta del giorno
        e della vita.
        E penso,
        tu ripeti che sei stanca di fare l'amante,
        ed io
        anche se non lo dico,
        sono stanco di averne una,
        e penso a come fare,
        approfittare della tua ennesima rabbia
        e lanciare il cappello in aria.
        ed uscire,
        o far finta di niente e reggere ancora
        che altro?
        Finché non avrò soluzione
        ti lascerò sul letto
        dopo ogni volta
        il mio corpo d amante.
        Alexandre Cuissardes
        Composta domenica 28 ottobre 2012
        Vota la poesia: Commenta

          l' occasione persa

          E proprio in cima al monte,
          sfinito per la fatica e le percosse,
          ed anche un po' incazzato
          per ciò che aveva visto in giro,
          ebbe per un attimo
          un pensiero molto umano,
          chiese il permesso in alto,
          scagliò la croce a terra,
          in manco gli comparve un mitra,
          ne fece secchi tanti,
          tutti con giusta mira.
          Fosse successo allora,
          chissà quante generazioni di bastardi
          non sarebbero arrivate fino a noi.
          Alexandre Cuissardes
          Composta domenica 28 ottobre 2012
          Vota la poesia: Commenta

            la zona ex industriale

            A quelle porte di case
            vuote di corpi e piene di lutti,
            ai muri di quei capannoni inutili,
            in quelle vie del mondo dei disperati,
            targhe con un nome
            ed il disegno di una corda,
            - qui morì la dignità, vittima di stato,
            il cittadino senza nome ne diritto,
            lascia in terra tutti i suoi cari
            ed un odio senza pari-.
            Alexandre Cuissardes
            Composta domenica 28 ottobre 2012
            Vota la poesia: Commenta

              La vittima qualunque

              Vent'anni son vent'anni
              che altro posso dire
              per me sono passati
              per altri han da venire.
              Di certo c'è soltanto
              il come li ho vissuti,
              peggio,
              molto peggio
              di quanto meritassi.
              Di questo mio star male
              di questo mio star peggio
              qualcuno ha preso i frutti
              per vivere alla grande.
              Che cosa spero infine
              spero che sia il destino
              a rendere giustizia
              dove ha fallito l'uomo
              quasi ridotto in bestia.
              Ma questi sono sogni
              intanto per adesso
              l'unica certezza
              è che chi qui oggi muore
              è solo un uomo fesso.
              Alexandre Cuissardes
              Composta domenica 28 ottobre 2012
              Vota la poesia: Commenta