Le migliori poesie di Alessandro Bruzzi

Agente Immobiliare, nato mercoledì 2 luglio 1975 a Carrara (Italia)
Questo autore lo trovi anche in Frasi & Aforismi e in Frasi per ogni occasione.

Scritta da: BrutalBruzzi

Il Freddo di Agosto

Cercare di amare
Ed essere abbandonati prima ancora
Che succeda di poter amare ed essere amati.
Senza sapere se un giorno
Si amerà e si potrà
essere amati.
Fermare il tempo
Per paura di non avere
Più tempo.
Capire la
Crudeltà del momento.
Sentire il freddo
In Agosto.
Alessandro Bruzzi
Composta martedì 10 agosto 1999
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    Scritta da: BrutalBruzzi

    Notturno in pensieri

    Sento il tuo respiro
    che soffia
    con il vento!
    Nel cielo notturno
    due stelle
    rispecchiano i tuoi occhi
    mentre la luna risplende pallida.
    Ho voglia
    delle tue rosse labbra
    che rinfrescano
    il mio amarti ogni giorno!
    Ho sete del tuo veleno
    e cerco impaziente il tuo collo
    per saziare la mia fame.
    Sei la creazione più bella
    ed io ho bisogno di te
    come il fiore ha bisogno dell'acqua!
    Voglio le tue vene!
    Alessandro Bruzzi
    Composta domenica 13 luglio 2003
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      Scritta da: BrutalBruzzi

      Cadere...

      Cadere nel vuoto
      dei sentimenti nascosti,
      fuggire nell'apatia di un'anima
      che grida muta il suo dolore nella notte.
      Cadere nel pozzo
      delle speranze ormai morte e sepolte,
      ascoltare il lungo passo dell'abbandono
      nell'incubo costante della mente
      e nel silenzio scorgere la solitudine compagna di vita.
      Cadere senza avere la voce per parlare,
      cadere nel mare più profondo o nel bosco più fitto,
      nello spazio senza stelle o in una buca senza fondo.
      Cadere sapendo che la caduta sarà lunga
      magari senza una fine vera e propria,
      cadere, rialzarsi e cadere di nuovo.
      Dammi la tua mano ti prego,
      dammi la tua spalla,
      aiutami a non cadere più!
      Alessandro Bruzzi
      Composta venerdì 19 aprile 2002
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        Scritta da: BrutalBruzzi

        Helmassira...

        Il piede straniero
        Non calpesta più la sabbia del deserto,
        la terra torna
        nel seno della Patria
        Madre buona e severa.
        E nel vento caldo
        e nella pioggia di fuoco
        Allah chiama Re Hassan ii°
        a guidare il suo popolo
        Nella Marcia Verde
        della riconquista e della festa!
        Marakech applaude trecentocinquantamila figli del Sahara
        Il Corano e la Bandiera
        Sono le armi
        a Semar le donne
        Partoriscono la Libertà
        Edakhla e Laayoune
        Cantano l'Unità
        Come l'Oceano che
        Scaglia le sue onde impetuose sugli scogli
        e sulla spiaggia
        Gridando alla sua gente:
        "Nessuno mai potrà dividerci!"
        Guerat festeggia il trionfo
        Della Nazione e del suo Condottiero
        i datteri al sole brillano come diamanti
        e le stelle nella notte
        Formano un tappeto argentato
        Dono al suo popolo di Dio.
        Re Hassan adesso è un fiore
        Affonda le sue radici nel cuore della sua Terra
        e il suo nome è ricordato nella Storia
        Il suo pensiero vive
        Con Re Mohamed iv°
        Ancora una volta
        Il vento chiama
        i figli del deserto!
        Alessandro Bruzzi
        Composta sabato 30 giugno 2001
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