Le migliori poesie di Alda Merini

Poetessa e scrittrice italiana, nato sabato 21 marzo 1931 a Milano (Italia), morto domenica 1 novembre 2009 a Milano (Italia)
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Scritta da: fa

La volpe e il sipario

La mia poesia è alacre come il fuoco
trascorre tre le mie dita come un rosario.
Non prego perché sono un poeta della sventura che tace, a volte, le doglie di un parto dentro le ore,
sono il poeta che grida e che gioca con le sue grida,
sono il poeta che canta e non trova parole,
sono la paglia arida sopra cui batte il suono,
sono la ninnananna che fa piangere i figli,
sono la vanagloria che si lascia cadere,
il manto di metallo di una lunga preghiera del passato cordoglio che non vede la luce.
Alda Merini
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    L'umile giunchiglia

    Dimmi almeno che oscura meraviglia
    già ti prende di me, che trovi bella
    questa sommessa, e umile giunchiglia
    che già ti paragona a una stella;
    dimmi che me divina e me presente
    senti dentro il tuo letto di piacere,
    dimmi che un bacio fuga dolcemente
    tutte le smanie e tutte le chimere.
    Alda Merini
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      Scritta da: Andrea De Candia

      Donna al pianoforte

      Io ti ho vista seduta al pianoforte
      e mi sei parsa un angelo, una vergine
      di certissimo aspetto – come fossi
      oggi cresciuta lì su quelle soglie
      di sveltissima musica, o fermento
      bello di donna dalle dritte spalle
      cui le dita di angelo racchiuso

      hanno impresso una curva di mistero
      mentre che all'apparenza ne gioivi
      profondamente come in veste nuova.

      E noi tutti di te ripensavamo
      cose profonde e più miracolosa
      che una vetta di sogno la tua dolce
      cara presenza ci scioglieva i nodi
      dentro il sangue del male e sollevava
      la nostr'aria nel palpito felice
      dei tuoi biondi finissimi capelli.
      Alda Merini
      Composta giovedì 31 marzo 2016
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        Scritta da: Andrea De Candia

        Il bacio

        Il bacio appena sognato
        in una notte di tradimenti,
        dove tutti consumano amplessi
        che non hanno profumo,
        il tuo bacio febbricitante,
        il candore delle tue labbra,
        somiglia alla mia porta
        che non riesco ad aprire.
        Il bacio è come una vela,
        fa fuggire lontano gli amanti,
        un amore che non ti gela
        che ti dà mille duemila istanti.
        Ho cercato di ricordare
        che potevi tornare indietro,
        ma ahimè il tuo bacio
        è diventato simile a un vetro.
        Io come un animale
        mi rifugio nel bosco
        per non lasciare ovunque
        il mio candido pelo.
        Il pelo della mia anima
        è così bianco e così delicato
        che persino un coniglio ne trema.
        Tu mi domandi quanti amanti ho avuto
        e come mi hanno scoperto.
        Io ti dico che ognuno scopre la luce
        e ognuno sente la sua paura,
        ma la mia parte più pura è stata il bacio.
        Io tornerei sui monti d'Abruzzo,
        dove non sono mai stata.
        Ma se mi domandano
        dove traggono origine i miei versi,
        io rispondo:
        mi basta un'immersione nell'anima
        e vedo l'universo.
        Tutti mi guardano con occhi spietati,
        non conoscono i nomi delle mie scritte sui muri
        e non sanno che sono firme degli angeli
        per celebrare le lacrime che ho versato per te.
        Alda Merini
        Composta mercoledì 25 marzo 2015
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          Scritta da: Andrea De Candia
          Vieni a rapirmi e dentro questo ardente
          panorama di sogno a rinverdirmi.
          Vieni allo spazio della vita mia,
          cambiamento di tempo: se sei uomo
          devi divaricare la mia mente,
          ma se sei donna non avrai salute
          né fame né ricordo maledetto.

          Rammento solo che son fatta eguale
          al tuo fango e resisto al tuo costato;
          chiamami nume e poi chiamami Athena
          ma soprattutto chiamami tua donna,
          o fiore di domanda doloroso.
          Alda Merini
          Composta martedì 3 maggio 2016
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            Scritta da: Andrea De Candia
            Anche oggi sarà dentro la storia
            della mia vita. Ma non era l'oggi
            che io volevo quand'ero bambina:
            oggi è un oggi diverso, senza grida,
            afono e grigio come una fontana.
            Oggi è l'oggi di ieri manifesto
            solo nel mio respiro prigioniero:
            o larghe nubi come fonderei
            volentieri il mio passo
            dentro quel cielo che racchiude tutta
            tutta l'avversità del mio destino.
            Alda Merini
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              Scritta da: Andrea De Candia

              Manicomio è parola assai più grande

              Manicomio è parola assai più grande
              delle oscure voragini del sogno,
              eppur veniva qualche volta al tempo
              filamento di azzurro o una canzone
              lontana di usignolo o si schiudeva
              la tua bocca mordendo nell'azzurro
              la menzogna feroce della vita.
              O una mano impietosa di malato
              saliva piano sulla tua finestra
              sillabando il tuo nome e finalmente
              sciolto il numero immondo ritrovavi
              tutta la serietà della tua vita.
              Alda Merini
              Composta mercoledì 25 marzo 2015
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